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A Lampedusa il cinema vive solo d’estate

Presentata la rassegna “Il vento del Nord”, che promuove la settima arte nell’isola rimasta orfana di sale cinematografiche. Rosi pronto a girare lì il suo nuovo documentario

A Lampedusa il cinema vive solo d’estate

«È importante raccontare le storie dell’isola di Lampedusa perché altrimenti gli abitanti rischierebbero di essere soltanto delle comparse e l’isola diventerebbe un contenitore». Gianfranco Rosi, regista e vincitore del Leone d’oro all’ultima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con il suo Sacro GRA, ha introdotto con queste parole l’ultimo progetto che ha intenzione di realizzare durante la conferenza di presentazione alla stampa della rassegna cinematografica Il vento del Nord, che si terrà proprio a Lampedusa nella prima settimana d’agosto. «Il titolo Mare Nostrum è provvisorio e non è molto adatto. Anzi è completamente sbagliato, deviante rispetto a quello che sarà. Parlerò di Lampedusa a prescindere dall’eccezionalità. D’altronde è questo che fa il cinema: racconta storie».
Un documentario su Lampedusa, dunque, ma non sulla catastrofe umanitaria degli sbarchi; sarà piuttosto la narrazione delle vite degli isolani, della loro quotidianità, dei loro piccoli grandi gesti per riuscire a fare della loro terra un luogo che non rappresenti solo una frontiera. E per riuscire a farlo Rosi si trasferirà a Lampedusa da settembre. «Prenderò casa, diventerò lampedusano. Immergersi totalmente in una realtà e poi trovare il filo narrativo del racconto è il modo migliore per fare un film».

«Come pezzo di servizio pubblico che opera nel campo cinematografico dovevamo fare qualcosa di concreto per promuovere il cinema in un luogo dove non esiste più nemmeno una sala cinematografica», ha spiegato Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema che ha organizzato e curato la manifestazione. «Ci siamo posti due quesiti: come riportiamo il cinema a Lampedusa e come riportiamo Lampedusa nel cinema? La risposta l’abbiamo trovata donando una videoteca ai bambini lampedusani. In realtà è una vera e propria sala cinematografica che ospita molte nostre produzioni ma anche pellicole della Disney, che è stata lieta di contribuire al progetto. Poi abbiamo sostenuto questa rassegna e infine produrremo il film di Rosi. Sono piccole cose che però ci aiutano a farci sentire più vicini alla “frontiera”».

La rassegna ospiterà le pellicole La mafia uccide solo d’estate di Pif, La sedia della felicità di Carlo Mazzacurati e Smetto quando voglio di Sydney Sibilla. «Questa iniziativa non vuole essere soltanto locale, come se fosse una sorta di risarcimento per Lampedusa. Vuole invece sollecitare l’attenzione da Palermo in su, quel Nord da cui dovrebbe arrivare un vento di sostegno», ha chiarito Laura Delli Colli, Presidente dei giornalisti cinematografici e direttore artistico della rassegna insieme a Massimo Ciavarro.

«Questi eventi non sono piccole cose: rappresentano ponti di solidarietà verso isole che sono state lasciate sole alla frontiere», ha dichiarato Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa e ospite alla conferenza. «Sono iniziative che servono ad abbattere alcune barriere. E sono contenta che Rosi abbia deciso di fare questo film perché non sarà solo girato sull’isola ma sarà nato, pensato e prodotto a Lampedusa. E mi auguro che, con lo sguardo di un regista come lui, possano venire finalmente fuori gli occhi di Lampedusa, il senso di Lampedusa», ha concluso il sindaco.

Una rassegna e un film che potrebbero raccontare altre bellezze, altre suggestioni di un’isola considerata, troppo spesso, solo una terra di confine; che potrebbero permettere al cinema di Lampedusa non di sopravvivere ma di vivere. E non soltanto d’estate.

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