7.5 C
Rome
venerdì 29 Marzo 2024
7.5 C
Rome
venerdì 29 Marzo 2024
HomecultureCon Mandela sempre vicino agli ultimi, è morta Nadine Gordimer

Con Mandela sempre vicino agli ultimi, è morta Nadine Gordimer

Ci ha lasciato Nadine Gordimer, Nobel per la letteratura nel 1991, una vita dedicata alla lotta contro l’apartheid insieme a Nelson Mandela.

di Marina Zenobio

Con Mandela sempre vicino agli ultimi,  è morta Nadine Gordimer

“L’uomo è l’unico animale con la capacità di osservare sé stesso e che è stato dotato della dolorosa capacità di aver voluto sempre sapere il perché. E questa non è solo una grande domanda ontologica sul perché siamo qui, attraverso quale religione o filosofia cerchiamo la risposta finale che distinti popoli in distinti tempi si sono chiesti, bensì che da quando l’essere umano iniziò questa osservazione di sé stesso ha cercato anche la spiegazione dei fenomeni quotidiani, come la procreazione, la morte, il variare delle stagioni”.
Sono parole di Nadine Gordimer – premio Nobel per la letteratura nel 1991 perché “con le sue magnifiche opere epiche apportò un importante servizio all’umanità” – morta ieri pomeriggio nella sua casa di Johannesburg. La grande scrittrice sudafricana aveva 90 anni ed era malata da tempo. É considerata la voce femminile più potente contro il regime dell’apartheid e difese il suo impegno accanto a Mandela “per ridare dignità alla popolazione nera sudafricana”.
Nelson-Mandela-and-NadineNel corso della sua prestigiosa carriera scrisse 15 romanzi e altrettanti racconti brevi, per Nadine le short stories erano il genere ideale della nostra frenetica era. Tra i titoli più famoso La storia di mio figlio e Un mondo di stranieri.
Nadine Gordimer aveva 15 anni quando pubblicò il suo primo racconto su una rivista sudafricana e il Nobel fu solo l’ultimo di una serie di premi. In una delle sue ultime interviste, quando ormai era già gravemente malata, disse che non si era mai sentita una scrittrice politica “ma la politica è nelle mie ossa, nel mio sangue, nel mio corpo. Sono vecchia, forse il mio spirito è forte ma la carme è debole… meglio che parliamo di altro”.
Minuta, elegante salottiera ma anche sempre in prima linea contro ogni razzismo, si iscrisse all’African National Congress di Mandela quando era ancora fuorilegge e si è battuta per la piaga dell’Aids nel suo paese.
Incontrò per a prima volta Nelson Mandela nel 1964, durante il processo che lo condannò all’ergastolo e, insieme alla letteratura, fu il faro di tutta la sua vita. Quando morì disse di lui: “ E’ stata una grande fortuna, per noi sudafricani, ad averlo avuto con noi, ed un onore per me conoscerlo di persona. In un continente che ha lottato per decenni per liberarsi dalla dominazione straniera e raggiungere la libertà, è raro trovare qualcuno che non basi la sua azione sull’odio o il risentimento. Madiba era un democratico naturale, una cosa piuttosto inusuale in Africa.”

1 COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento, prego!
Inserisci il tuo nome qui, prego

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ultimi articoli

Perché i miliardari sono ossessionati dall’apocalisse

In Survival of the Richest, Douglas Rushkoff va a fondo della fissazione dell'oligarchia tecnologica di proteggersi dalla fine dei tempi A...

Brasile, presi i mandanti dell’omicidio di Marielle Franco

L'indagine ha rivelato il coinvolgimento di gruppi mafiosi, poliziotti corrotti e politici di Rio de Janeiro

La sinistra britannica e le prossime elezioni generali

Come bilanciare la necessità di disarcionare i conservatori con il desiderio di promuovere politiche socialiste [Dave Kellaway]

Cos’è We Deserve Better, la spina nel fianco sinistro del Labour

Owen Jones ha lasciato il Labour dopo 24 anni, esortando gli elettori a sostenere i candidati verdi e indipendenti alle prossime elezioni [Daniel Green e Tom Belger]

Sono laburista dentro. Per questo me ne vado

L'articolo con cui il columnist del Guardian ha annunciato le ragione del suo addio al Labour [Owen Jones]