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Snowden: Israele colpisce Gaza grazie all’aiuto decisivo di Nsa e Abu Mazen

Pubblicati nuovi documenti interni trafugati dall’ex agente Nsa Edward Snowden. Nella guerra a Gaza l’aiuto di Washington. E, sorpresa, Israele sarebbe aiutato anche dalle Forze di sicurezza dell’Autorità palestinese, alle dipendenze di Abu Mazen.

 

di Franco Fracassi

«È straziante vedere cosa sta succedendo lì», ha dichiarato Barak Obama riferendosi al massacro in corso a Gaza, causato dai bombardamenti e dall’offensiva israeliana. Era il 14 luglio e il presidente Usa sembrava sinceramente affranto e preoccupato quando ha pronunciato la frase. Intanto, lo stesso giorno la petroliera statunitense Overseas Santorini attraccava al terminale petrolifero del porto israeliano di Ashkelon con trentasei milioni di litri di JP-8 (Jet Propellant 8), il carburante militare indispensabile per F-16 e gli altri caccia-bombardieri dell’aeronautica israeliana.

 

Il giornalista britannico Glenn Greenwald ha fatto conoscere attraverso il so sito (“The Intercept”) il grande scandalo delle intercettazioni illegali messo in campo dalla National Security Agency Usa (il Datagate). Gli ultimi documenti top secret esaminati da Greenwald fra il milione e settecentomila file forniti dall’ex agente Nsa, Edward Snowden, gettano nuova luce su quanto avvenuto a Gaza: «Le ripetute aggressioni alla popolazione di Gaza sarebbero impossibili senza il sostegno degli Usa, sempre pronti a soddisfare le richieste belliche di Israele. I documenti del Pentagono e del Dipartimento di Stato parlano chiaro: negli ultimi dieci anni la Nsa ha fornito alla sua omologa israeliana Unità 8200 tutte le informazioni necessarie per facilitare le operazioni militari di Tel Aviv».

 

Le informazini fornite da Snowden sono ancora più sorprendenti. Greenwald ha pubblicato un’informativa dell’omologo britannico dell’Nsa, il Gchq: «Le Forze di sicurezza dell’Autorità palestinese (Pasf) non rappresentano alcun pericolo per gli Stati Uniti e i suoi alleati. Allo stesso tempo, i rapporti forniti dal Pasf hanno aiutato a classificare molti gruppi terroristi arabi. Da quando Israele ha abbandonato Gaza (nel 2006) quelli del Pasf sono i migliori occhi per monitorare la violenza nella regione».

L'ex agente della National Security Agency Edward Snowden, grazie alle cui rivelazioni sono emersi i lati oscuri dello spionaggio statunitense.
L’ex agente della National Security Agency Edward Snowden, grazie alle cui rivelazioni sono emersi i lati oscuri dello spionaggio statunitense.

I Pasf sono unità addestrate e armate dagli statunitensi, in conseguenza del trattato di pace siglato a Camp David. I servizi segreti britannici sostengono che Washington li avrebbe anche istruiti su come spiare per conto della Cia e, di conseguenza, per conto d’Israele.

 

Secondo Greenwald, le tregue vengono utilizzate dagli Stati Uniti per rifornire Israele di propellente per gli aerei militari, di carburante per i carri armati, di munizioni, lanciarazzi e componenti missilistici, «per ripianare il materiale usato durante i bombardamenti».

 

Il professore del Brooklyn College Corey Robin ha dichiarato a “The Intercept”: «Obama parla di Gaza come se si trattasse di una calamità naturale, di un evento incontrollabile a cui il governo Usa assiste sgomento. In altre parole, versa lacrime di coccodrillo».

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