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Sicilia, migliaia di giovani presi in giro dalla Regione

La Regione Sicilia aveva varato il “piano giovani” per trovare lavoro a cinquantamila aspiranti, tutti registratisi sul sito della Regione. Ma il “clic day” si è trasformato in “flop day” e il sito ha fatto crash. E così, fine della speranza di avere un lavoro per decine di migliaia di giovani.

 

di Claudio Alessandro Colombrita

piano_giovani_sicilia MANIFESTO

«Quei cinquecento euro al mese mi avrebbero fatto comodo». Igor Floris è deluso per il fallimento del “Piano Giovani”, progetto da cento milioni di euro lanciato dalla Regione Sicilia. A fargli compagnia tanti giovani isolani disoccupati, alla caccia di tirocini retribuiti, un’opportunità per costruirsi un futuro, per risollevare il proprio morale affossato da una realtà impietosa. Il giorno in cui avrebbe dovuto incrociare l’azienda di suo interesse, per la posizione di geometra-topografo, il portale internet ha fatto crack. Il progetto, voluto dal governo Crocetta per rilanciare una Regione che arranca, naufraga quasi immediatamente, il 5 Agosto. I numeri sono impietosi: la Sicilia, infatti, secondo gli uffici statistica della Regione, avrebbe un tasso di disoccupazione attestato intorno al trentacinque per cento, circa quattordici punti in più rispetto a quello nazionale, elaborato dall’Istat.

 

Troppe le richieste, cinquantamila gli aspiranti che si sono registrati nell’apposito sito internet adibito dalla Regione. Il bando, finanziato con i fondi europei erogati per la formazione professionale, l’avvio di tirocini e lo start up d’impresa, prevede l’affidamento dell’iniziativa ad Italia Lavoro, partecipata del ministero del lavoro, già abituata a gestire situazioni del genere.

 

L’assessore alla Formazione Nelli Scilabra e l’assessore al Lavoro Ester Bonafede coordinano le modalità di assegnazione dei posti. Sullo sfondo (ma come vedremo neanche tanto), la dirigente Anna Rosa Corsello, da sempre vicina alla potente segretaria generale Patrizia Monterosso.

 

Il “click day” si trasforma ben presto nel “flop day”. La selezione funziona così: alle ore dieci si aprono le danze e “il dito più veloce” può aspirare ad accedere al famigerato tirocinio da cinquecento euro al mese.

CLICK DAY

Il primo giorno tutto fila lascio, a parte qualche nota di colore regalata da alcune particolari categorie di tirocini come quella del guardia pecore e del sagrestano. La seconda finestra di selezione delude i tanti giovani alle prese con il proprio pc. Il sistema non risponde più per sovraccarico di utenti, il sito del “Piano Giovani” diventa una pagina bianca, come tante altre, e, il valzer delle accuse e delle giustificazioni, prende il via ufficialmente.

 

Intanto milleseicento tirocini sono già stati assegnati nelle uniche due finestre in cui il sito ha “retto” e i fortunati dal dito più veloce scalpitano per veder riconosciuto un loro diritto. I novantacinquemila giovani, registrati al sito, attendono e i cento milioni di euro messi a disposizione, sono stati congelati, non si sa in quale mani.

La Scilabra, tronfia di orgoglio per essere l’artefice di questa splendida iniziativa, con più tirocini e possibilità per le imprese rispetto ad una formazione professionale, spesso in Sicilia usata per disperdere i tanti fondi giunti dall’Ue, se la prende con Anna Rosa Corsello. Si assiste ad una faida interna tra la dirigenza della Regione Sicilia, rappresentata dalla Corsello e dalla Monterosso e gli assessorati alla Formazione e al Lavoro con a capo rispettivamente la Scilabra e la Bonafede.

Le ragioni del contendere sono svariate: l’assessore alla Formazione accusa la dirigenza siciliana di aver affidato ad una società di Genova, l’Ett, la gestione del portale, come risulta da una lettera che porta la firma della Corsello. Quest’ultima, si giustifica dicendo di essere stata obbligata a chiamare in causa la Ett, in quanto Italia Lavoro non dispone di una piattaforma informatica.

 

Intanto, in attesa che la situazione si sblocchi, per il progetto dei tirocini e degli start up, Italia Lavoro ha già ricevuto un compenso di due milioni di euro, così come Sviluppo Italia Sicilia, mentre il Formez ne ha ricevuto uno.

 

Nello sfondo uno sbigottito Rosario Crocetta, governatore della Regione, a cui la situazione sembra essere scappata di mano. Prova ne è la pubblicazione, sul sito della Regione, di un nuovo bando, riguardante un nuovo piano giovani da settanta milioni di euro, a firma della Corsello e sconosciuto agli assessori Bonafede e Scilabra.

L'assessore alla Formazione Nelli Scilabra, al centro delle polemiche.
L’assessore alla Formazione Nelli Scilabra, al centro delle polemiche.

Nel nuovo avviso, sono stati subito revocati i contratti con Italia Lavoro e l’Ett, una prova di forza della Corsello, che ha anche modificato alcuni requisiti per accedere ai tirocini. Ai disoccupati tra i venticinque e i trentacinque anni, a cui vanno venti milioni di finanziamento, si affianca la fascia d’età dai diciotto ai ventinove anni(cinquanta milioni di euro).

 

Possibilità di candidarsi dal 22 settembre per i nuovi e garanzia per chi è già iscritto, in quanto ci sarà un trasferimento automatico del database nel nuovo portale.

 

Ridotto dunque il finanziamento per la fascia dai venticinque ai trentacinque. Cinquecento euro lordi mensili per tirocini che vanno dai sei ai dodici mesi, con possibilità di assunzione alla fine. In questo caso, l’azienda ha diritto: a un bonus di sei mila euro in caso di assunzione a tempo indeterminato, di quattro mila euro se a tempo indeterminato ma part-time, di tre mila euro per l’assunzione di ventiquattro mesi e di quattromilasettecento euro se con contratto di apprendistato.

 

La novità sta nel progetto destinato ai disoccupati da diciotto a ventinove anni. A disposizione cinquecento euro al mese per tirocini che vanno dai sei ai dodici mesi. L’azienda che assume avrà bonus di due mila euro per contratto di sei mesi, di quattromila euro per contratto di dodici mesi e di sei mila euro se a tempo indeterminato.

 

Messo in cantina il metodo del “click day”, le aziende saranno dirette protagoniste delle selezioni, «con modalità idonee a garantire la massima trasparenza individuando criteri che potranno tenere conto, a seconda del tirocinio che si intende attivare, del merito, dei titoli, della esperienza, delle propensioni, delle attitudini», come si legge dal bando.

 

Che i giovani non si illudano però: la Procura di Palermo ha aperto un fascicolo sulla questione, così come la Corte dei Conti per l’eventuale danno erariale arrecato. L’assessorato attacca la dirigenza siciliana, Crocetta dice che vuole fare chiarezza e anche il nuovo progetto giovani è a forte rischio.

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