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Sesso e disabilità, al via i corsi per assistente sessuale

Sono sessanta le richieste di iscrizione al corso per diventare assistente sessuale professionista ai disabili. Ci sono etero e omosessuali, in maggioranza donne.

di Massimo Lauria

sesso

Dopo il disegno di legge bipartisan in materia di sessualità assistita, finalmente partono anche i corsi per la formazione di assistente sessuale per disabili. Un altro colpo inflitto al tabù eros-disabilità, che avvicina l’Italia ad altri paesi europei sul piano di una attività professionale che allarga la gamma dei diritti civili. In Germania, Svizzera, Olanda, Danimarca, Austria la figura dell’assistente sessuale esiste già da tempo. E ora anche il nostro paese si prepara ad accogliere dei professionisti sulla base di una formazionepsicologica, sessuologica e medica.

«Ci sono etero e omosessuali, in modo da rispondere a tutte le esigenze dei disabili», spiega Maximiliano Ulivieri, fondatore del “Comitato per la promozione dell’assistenza sessuale in Italia”.  Le richieste di iscrizione al corso sono circa sessanta, tra i 25 e i 50 anni, la maggior parte delle quali sono donne. Di quei sessanta, spiegano gli organizzatori, solo trentacinque si sono resi disponibili ad incontrare a Roma Fabrizio Quattrini, psicologo, psicoterapeuta, sessuologo e presidente dell’Istituto italiano di sessuologia scientifica (Iiss). «Gli altri hanno rinunciato, chi per problemi economici chi per scarsa motivazione». I colloqui si concludono il 5 settembre, scrive l’agenzia Redattore sociale.

«Vivere la propria sessualità è un’esigenza naturale e giusta e vale per chiunque: disabili e non – spiega Lorenzo Fumagalli, assistente sessuale che lavora in Svizzera -. È per questa ragione che chi vive con un handicap, sia esso fisico o psichico, deve poter rivolgersi a un assistente sessuale che lo aiuti a esprimere questo bisogno, accompagnandolo nella scoperta della propria intimità e nel caso di impossibilità, sostituendosi a lui nella masturbazione».

Non si sa ancora quanti saranno ammessi al corso, ma Fabrizio Quattrini si dice abbastanza soddisfatto dei colloqui sostenuti finora. L’aver trasmesso il valore del corso, sottolinea, è già un grande passo avanti, perché non si tratta solo di un’esperienza per i disabili che poi usufruiranno delle professionalità acquisite, «ma anche per gli allievi».

Il corso prenderà il via tra l’autunno e l’inverno prossimi a Bologna e Firenze. «Abbiamo già individuato le figure che porteranno la loro esperienza al corso: ci sarà un sessuologo – Quattrini, nello specifico –, uno psicologo e un medico per descrivere le varie disabilità e i relativi comportamenti da mantenere – racconta Ulivieri, che è uno dei promotori dell’iniziativa -. Ci saranno due assistenti sessuali che lavorano da più di 10 anni, uno dalla Svizzera e uno dalla Germania, un uomo e una donna. Poi, mi piacerebbe ci fosse anche una persona incaricata di insegnare arti diverse da quelle europee, magari orientali. Insomma, siamo al lavoro».

 

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