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«Estorsioni, omicidi, golpe: processate Alba dorata»

Grecia. Il procuratore di Atene: tutti i parlamentari di Alba dorata a capo di un’organizzazione criminale. 70 accusati. Entro due mesi il rinvio a giudizio

di Checchino Antonini

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“cittadini indignati” in azione

 

L’intero gruppo parlamentare di Alba Dorata (presente e passato) potrebbe essere processato con l’accusa di essere al comando di un’organizzazione criminale. Entro due mesi, il Consiglio di stato valuterà le 700 pagine inviate dal procuratore di Atene, Ntogiakos.

Nikos Michaloliakos, duce del partito, in carcere dal settembre scorso con altri 8 deputati, è accusato di appartenere ad un’organizzazione criminale dedita alle estorsioni, ai tentati omicidi a sfondo razziale e ad un tentativo di colpo di Stato. La retata di nazi eccellenti avvenne all’indomani dell’omicidio del rapper greco Pavlos Fyssas. Tra loro anche il numero due dei servizi segreti greci accusato di fare da sponda ad Alba Dorata.

La notizia si legge sul sito atenecalling.org che ha tradotto le proposte del pm di Atene che ieri ha accolto l’ipotesi dei gip secondo cui Alba Dorata è un’organizzazione criminale travestita da partito politico, visto che i quadri dirigenti dell’organizzazione criminale coincidono con l’organigramma del partito esplicitamente nazista. Oltre ai 18 deputati, alcuni dei quali agli arresti dal settembre 2013, sono accusate altre 49 persone. 66 saranno processati dal Tribunale di Appello a composizione collegiale e una parlamentare, Nikitopoulou, dal Tribunale per i Minori. Ma in tutto sono 70 accusati: 67 per la loro appartenenza a un’organizzazione criminale e per altri reati e tre per atti di minor gravità.

E’la prima volta che in uno Stato dell’Unione Europea si chiede un processo per un intero partito presente in un Parlamento. Per 14 persone si ritiene, si legge nel documento di 700 pagine tradotto, che non sussistano prove sufficienti per dimostrare la loro appartenenza all’organizzazione criminale. Si tratta di: Chatzipavlìdis (imputato insieme ad Apostolòpoulos per aver accoltellato uno studente a Paleo Faliro), Karatzàs (agente della polizia, unità DIAS), Kyritsòpoulos (responsabile del comitato di Alba Dorata a Perama), Mikelatou Anthì (suocera di Roupakiàs), Baxevanàki (moglie di Aggos), Binos (poliziotto), Spyridis Savvas (poliziotto-addestratore a Rodi), Stefa, Fragkàki, Fragkouli, Chilio (più Chrisafìtis Dimitris e Bolani). Tre di loro, Chilios, Stefas e Mikelatou saranno processati dai tribunali competenti per reati minori) d) Le decisioni più incerte riguardano Kyritsòpoulos e Spyridis. Kyritsopoulos svolgeva un ruolo da protagonista nella creazione del comitato dei datori di lavoro di Alba Dorata a Perama. Spyridis era un poliziotto e oggi è consigliere regionale di Alba Dorata. Eppure si ritiene che nessuno dei due facesse parte dell’organizzazione criminale. Lagòs [deputato] non è accusato di essere il mandante morale dell’omicidio di Fyssas, dei tentati omicidi dei sindacalisti di PAME e dei pescatori egiziani, anche se alcuni indizi avrebbero potuto portare a una tale accusa. In ogni caso, la responsabilità morale della leadership sul compimento degli atti criminali viene attribuita mediante l’accusa di aver diretto l’organizzazione criminale. Per l’omicidio di Pavlos Fyssas sono accusati: Roupakiàs dell’omicidio, Kazantòglou per complicità diretta e 16 persone per complicità (Aggos, Anadiòtis, Dimou, Kalarìtis, Komianòs, Korkovìlis, Michàlaros, Patèlis, Santorinaios, Skàlkos, Stampèlos, Tsakanìkas, Tsalìkis, Tsòrvas N, Tsòrvas Ath, Chrysafìtis Ar.) In sostanza si tratta del nucleo di sicurezza (“battaglioni d’assalto”) di  Alba Dorata a Nikea.

Intanto, la repressione continua a scatenarsi contro i movimenti e la sinistra: il processo contro i 61 manifestanti arrestati durante il corteo del 18 settembre per l’anniversario dell’omicidio di Pavlos Fyssas, ucciso dall’albadorato Ghiorgos Roupakiàs, è stato rinviato all’8 gennaio. La notizia è tratta dal sito Kar.org. Molte le denunce su casi di violenza ingiustificata e premeditata della polizia e sugli arresti immotivati durante quel corteo. Il sindaco di Keratsini, Christos Vrettakos ha parlato di «fascisti in divisa»: «trenta agenti in borghese vestiti di nero hanno provocato danneggiamenti e hanno picchiato manifestanti. All’inizio i poliziotti li guardavano e, appena il corteo ha reagito, i MAT hanno attaccato la manifestazione».

Tra le denunce c’è anche quella del 23enne Alèxandros, che ha perso un dito dopo essere stato colpito con il manganello da un poliziotto: «3-4 agenti della squadra Delta si gettano con i motorini contro la gente…e ne vedo uno venire contro di me – ha raccontato – alzo un braccio per proteggermi, non trovo più una delle mie dita. Lo cerco e vedo che penzola dietro la mano. Sembrava un film, una scena di guerra. Un colpo di manganello da dietro mi ha tagliato il dito. Se non avessi cercato di proteggermi il viso con il braccio ora sarei in coma o avrei subito gravi danni permanenti».

Fino all’irruzione sulla vita dei greci delle politiche di austerità, imposte dalla Troika, Alba Dorata era una piccola organizzazione nazional-socialista con alcune centinaia di membri e con una percentuale dello 0,2% alle elezioni. Il 17 giugno 2012 la Grecia scopre che è il quinto partito del paese con il 6,97% dei voti, ed entra in Parlamento con 18 deputati su 300. Squadracce travestite da “cittadini indignati”, prima e dopo le elezioni si sono distinte per violenze contro lavoratori in sciopero, militanti della sinistra e, dalla fine del 2000 si resero protagoniste anche dei primi pogrom contro i migranti. L’organizzazione gode del sostegno di settori del mondo imprenditoriale e di una fortissima all’interno della polizia, come ha scritto in un libro pubblicato in Italia da Fandango, di Dimitri Deliolanes.

E gli arresti non hanno impedito la sua ascesa alle europee dove Alba dorata è stata il terzo partito con il 9,4% (3 europarlamentari, rispetto alle Politiche del 2012 passa dal 6,9% al 9,4% guadagnando oltre 100 mila voti. In 5 anni dallo 0,46% (23,566 voti) al 9,4% (536,409) superando il Pasok (8%). Successo anche alle elezioni locali dove il partito si piazza quarto con l’8,1%.

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