11.8 C
Rome
domenica, Dicembre 1, 2024
11.8 C
Rome
domenica, Dicembre 1, 2024
HomemalapoliziaRenzi contestato a Brescia: ancora manganellate sui manifestanti

Renzi contestato a Brescia: ancora manganellate sui manifestanti

No Jobs Act. Manganellate e gas lacrimogeni a Brescia sugli antagonisti che protestavano contro la visita di Renzi alla fabbrica Palazzoli

Centinaia di persone hanno protestato questa mattina a Brescia, contro il jobs act e le politiche del governo di Matteo Renzi nel corso di un suo incontro con gli industriali locali riuniti per la loro assemblea annuale presso l’azienda Palazzoli.

Il corteo organizzato da numerose realtà sociali bresciane, studenti e sindacalisti di base è stato caricato dalla polizia, in tenuta antisommossa, mentre tentava di aggirare una sorta di zona rossa creata a protezione della fabbrica che ospitava l’evento e il premier.

Sono volate manganellate e gas lacrimogeni contro i manifestanti che hanno risposto con il lancio di fumogeni e uova. Il corteo si è poi ricompattato in via Istria, per un nuovo tentativo di avvicinarsi alla Palazzoli ma la celere ha risposto con una ulteriore carica disperdendo i manifestanti che, al quel punto, hanno bloccato il traffico su via Oberdan e via San Bartolomeo, costringendo Renzi a lasciare la fabbrica dalla porta di servizio. Diversi feriti e contusi tra i manifestanti. Anche due carabinieri si fanno “refertare”, avranno così la possibilità di farsi qualche giorno di riposo: picchiare stanca.

L’emittente radiofonica bresciana riporta che a mezzogiorno il corteo antagonista è giunto alla rotonda di via Veneto e si dirige verso il centro della città. Dopo la notizia della fuga di Renzi la decisione è quella di proseguire con un corteo “selvaggio” verso il centro.

Nel frattempo, in piazza Ori Martin, si teneva il presidio convocato a Fiom-Cgil e realtà politiche bresciane tra cui Lista Tsipras, Sel e Prc che, secondo quanto riportato sempre da Radio Onda d’urto, hanno scelto di non seguire il corteo.

4 COMMENTS

  1. Non credo che Radio Onda d’Urto abbia potuto dire che non abbiamo seguito il corteo, altrimenti ha dato una notizia falsa ed io stanca di polemiche non ho nemmeno voglia di scoprirlo …
    c’eravamo tutti compreso Giorgio Cremaschi e siamo arrivati in centro città, dopo aver bloccato via Oberdan, tutti insieme, anzi si sono uniti a noi anche militanti con la bandiera della Fiom: nel momento di massimo splendore siamo arrivati ad essere circa 450, numeri reali non politici, piuttosto alle ore 9 quando noi dell’intersindacale – il sindacato è un’altra cosa, Cobas, Orma, ecc … unitamente a PRC, Sinistra Anticapitalista, Ross@, Lista Tsipras, C. S. 28 maggio e altri – siamo arrivati con i nostri striscioni e il nostro impianto di spikeraggio, visto che ci era arrivata la prescrizione dalla Questura per il luogo che avevamo scelto che era davanti ai cancelli della Palazzoli, siamo stati cacciati dal corteo della Fiom perché Galletti, testuali parole, ci ha detto che era il “loro” corteo, naturalmente non ci siamo schiodati di un centimetro ed abbiamo continuato a spikerare e volantinare, questo però la dice lunga sull’ambiguità della CGIL che diede vita ad uno dei più forti e innovativi movimenti sindacali dell’occidente e seppe rinnovarsi attraverso nuove forme di protagonismo operaio ed ora è uno dei più burocratizzati e ininfluenti epperò mantiene un’arroganza ridicola inversamente proporzionale alla sua volontà di far cadere un governo che considera ancora stupidamente amico … siamo sull’orlo del baratro ma non l’hanno ancora capito e pensano che se fanno i buoni qualcosa portano a casa invece più nel sindacalismo confederale sparisce l’anima conflittuale meno contano nel Palazzo … noi consideriamo Renzi un avversario non un interlocutore …
    Per ulteriore chiarezza vi copio una parte del comunicato de “Il sindacato è un’altra cosa” che certifica la nostra presenza al corteo:

    L’opposizione Cgil “Il sindacato è un’altra cosa “di Brescia esprime soddisfazione per la mobilitazione avvenuta per contestare la venuta di Renzi dagli industriali bresciani, nella Palazzoli che per prima ha delocalizzato e oggi ha messo in ferie forzate i pochi operai rimasti . È stato giusto manifestare per esprimere tutto il rifiuto di Renzi e della sua politica di aggressione ai diritti sociali e del lavoro, e per questo l’opposizione Cgil , dopo aver partecipato inizialmente al corteo FIOM, si è poi unita, assieme a centinaia di lavoratori , al corteo degli studenti e dei movimenti sociali, che giustamente ha cercato di far sentire la propria voce nonostante la scandalosa zona rossa e lo stato d’assedio attorno alla Palazzoli.

  2. Premetto che trovo la situazione e le dichiarazioni ridicole (mi piacerebbe poi sapere chi si è inventato questa storia e perchè, ma forse è meglio passarci sopra)… Per dovere di cronaca: senza che ci fosse evidentemente bisogno di aderire in via formale ad corteo che in forma semi-organizzata si muoveva dalla palazzoli per cercare di disturbare l’uscita di Renzi, confermo la presenza dei militanti del PRC insieme a quelli di Sinistra Anticapitalista e pure qualche giovane di SEL al corteo che si è mosso fino al centro cittadino, ed ovviamente, come già detto da Eugenia, la presenza dei compagni e compagne dell’Intersindacale e del C.S. 28 Maggio

  3. “Nel frattempo, in piazza Ori Martin, si teneva il presidio convocato a Fiom-Cgil e realtà politiche bresciane tra cui Lista Tsipras, Sel e Prc che, secondo quanto riportato sempre da Radio Onda d’urto, hanno scelto di non seguire il corteo..”

    non sono informazioni passate da radio onda d’urto.
    basta controllare la notizia sul nostro sito, con gli audio relativi, in particolare l’aggiornamento delle 11.20.
    http://www.radiondadurto.org/2014/11/03/renzi-a-brescia-la-diretta-delle-contestazioni/

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ultimi articoli

Dietro le quinte della rivoluzione spagnola

Diego Giachetti recensisce Morte dell’anarchico Durruti di Paolo Bertetto (Derive Approdi)

Licia Pinelli: un’assenza, una presenza

Poi, non l'ho più sentita. Sai come vanno queste cose, si rimanda sempre... E così arriva il primo 15 dicembre senza di lei [Francesco "baro" Barilli]

Camminare, vedere, raccontare

I viaggi "in bianco e nero" di Ivo Saglietti, fotoreporter, nella mostra in corso al Palazzo Grillo di Genova

Victor Serge, la memoria della rivoluzione

Leggere Serge è fondamentale sul piano storico, politico e umano [Maurizio Acerbo]

Lo squadrismo dei tifosi israeliani e il pogrom immaginario

Violenza ad Amsterdam: i fatti dietro le mistificazioni e le manipolazioni politiche e mediatiche [Gwenaelle Lenoir]