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Se cambia la Grecia, cambierà l’Italia?

La lista Tsipras prepara l’assemblea nazionale di Bologna e un viaggio ad Atene per partecipare alla campagna elettorale di Syriza. Campagna nel vivo da quella e da questa riva dello Jonio

di Francesco Ruggeri

ELEZIONI IN GRECIA

L’anno si apre con le elezioni in Grecia che potrebbero definire un nuovo scenario in Europa ed aprire anche in Italia una nuova fase per la costruzione di una forte sinistra e di un movimento di massa antiliberista. Ne sono convinti i promotori della lista Tsipras, impegnati in una campagna di solidarietà con Syriza a partire dall’appello “Cambia la Grecia, cambia l’Europa” sottoscritto da intellettuali, artisti, sindacalisti, politici e da centinaia di adesioni.

La campagna elettorale è già entrata nel vivo da questa e da quella parte dello Jonio. Il premier Samaras (Nuova democrazia), uno dei responsabili dell’incubo che vivono i greci, punta l’indice contro la presunta alleanza tra “irresponsabili ed estremisti” che ha reso impossibile ogni possibilità di raggiungere il consenso tra le forze politiche per l’elezione del presidente della Repubblica. Di qui lo scioglimento delle Camere e il ritorno alle urne con Syriza, la coalizione della sinistra radicale, che sfiora il 30% ed è assidua nella testa dei sondaggi. Il suo leader, Tsipras, parlando alla riunione della segreteria politica del suo partito, ha fissato l’obiettivo di queste elezioni per Syriza: dovrà raggiungere un risultato elettorale tale che gli permetterà di formare un governo senza il concorso di altri partiti. Già oggi il Comitato centrale inizierà a lavorare sulla lista dei candidati. Su questa riva dello Jonio spiccano titoli allarmisti sui giornali per bene, terrorizzati (come Stefano Lepri sulla Stampa) dalla breccia che le vittorie di Syriza e Podemos potrebbero produrre nelle governance che stanno comprimendo diritti e salari anche in Italia partecipando alla gigantesca redistribuzione delle ricchezze a favore della rendita e della speculazione che va sotto il nome di liberismo.

Per il variegato fronte italiano che ha dato vita, alle scorse europee, all’esperienza dell’Altra Europa, si avvicina l’appuntamento dell’assemblea nazionale, il 17 e 18 gennaio a Bologna, per il rilancio della comune impresa. Prima della assemblea saranno fatti circolare il programma e il documento su cui si chiederà l’adesione per la costruzione di una forza politica di carattere europeo “della Sinistra e dei Democratici italiani”. Il dibattito interno deve sciogliere molti nodi sul carattere del nuovo soggetto politico (sarà possibile la doppia tessera?), sul deficit di democrazia interna (l’ambiguo ruolo dei saggi), sulla partecipazione alle prossime regionali (è possibile essere alleati del Pd localmente e organizzarsi per esserne alternativi globlamente?).

“Non c’è mai stato tanto bisogno dell’Altra Europa con Tsipras!”, scrivono nel messaggio di auguri i promotori della lista annunciando al partecipazione alle giornate conclusive della campagna elettorale ad Atene con la spedizione “giocosa” di quella che abbiamo chiamato “Brigata Kalimera G25” a cui è possibile iscriversi attraverso il sito o via mail kalimera@cambialagreciacambialeuropa.eu

Si tratta di un viaggio ad Atene dal 22 al 26 GENNAIO 2015, insieme con Syriza durante le elezioni. La sera del 22 gennaio è prevista la partecipazione alla manifestazione conclusiva della campagna elettorale di Syriza. Il venerdì 23 si starà alle iniziative di campagna elettorale nei quartieri. Sabato incontri con le strutture popolari autogestite di mutuo soccorso e il 25 gennaio attesa dei risultati in piazza. I biglietti di volo dovranno essere acquistati dai partecipanti per proprio conto – ci sono ancora voli a prezzi molto bassi da RM e MI (50/100 euro andata e ritorno). Cercate sui siti di viaggio o rivolgetevi a una agenzia – aspettate la conferma delle date prima di comperare i biglietti!

Alla prenotazione dell’albergo a prezzi modici penserà invece l’organizzazione, dopo la vostra conferma. Info: kalimera@cambialagreciacambialeuropa.eu

Firma e fai firmare l’appello per il diritto dei greci a scegliere liberamente il proprio futuro, e a scegliere con Syriza l’alternativa alla Troika e al liberismo:

www.cambialagreciacambialeuropa.eu

La Grecia ha fatto in questi anni da cavia per la cancellazione dello stato sociale e dei diritti democratici in Europa. I pacchetti di “salvataggio” dei memorandum hanno salvato solo le banche tedesche ed europee, impoverito la gente e aggravato la disoccupazione rendendola di massa.

Le conseguenze delle politiche della Troika smentiscono tutte le falsità usate per imporre l’austerità in Europa. Il Paese è ridotto allo stremo, il popolo ai limiti della sopravvivenza e in piena emergenza umanitaria e intanto il debito invece di diminuire è alle stelle.

In Grecia le vittime dell’austerità si sono ribellate ai diktat della Troika. I lavoratori senza più diritti e quelli senza più lavoro, gli studenti, i pensionati, i professionisti, le casalinghe si sono alleati e hanno dato vita ad una straordinaria resistenza pacifica, democratica e popolare che è di esempio per tutta l’Europa.

Syriza, il partito della sinistra, ha saputo raccogliere questa grande spinta popolare. Oggi è in testa in tutti i sondaggi e se, come sembra possibile e probabile, si andrà a votare per il fallimento dell’attuale coalizione delle grandi intese, Syriza potrà comporre un nuovo governo.

Alexis Tsipras ha un programma chiaro: restare in Europa per cambiare l’Europa.

Il suo governo chiederà una conferenza europea per la ristrutturazione del debito, che riguarda la maggior parte dei paesi europei; la fine delle politiche di austerità, con l’abrogazione del fiscal compact; un piano europeo per il lavoro e la salvaguardia dell’ambiente.

Altro che politica anti-euro e antieuropea, come cercano di descriverla i principali mezzi di informazione del continente per giustificare l’attacco dei mercati, diffondere paura fra gli europei, condizionare gli elettori e le elettrici in Grecia e confondere le proposte della Sinistra con i populismi xenofobi, razzisti e neofascisti.

Tsipras si è impegnato a prendere provvedimenti immediati e sostanziali, cancellando le scelte imposte da Bruxelles, Francoforte e Berlino, per migliorare da subito le condizioni sociali dei cittadini, come il ripristino del salario minimo ai livelli prima della crisi e dei contratti collettivi.

Il cambio del governo in Grecia può essere l’inizio per rifondare l’Europa sui valori dei diritti, della democrazia e della solidarietà.

La vittoria di Syriza, e il governo di Tsipras in Grecia potranno dimostrare che i cittadini possono battere le politiche neoliberiste e le destre che infettano sempre di più il nostro continente.

Possono dimostrare, già oggi, che la strada dell’austerità non è ineluttabile, se il voto si lega alle lotte per i diritti, alla partecipazione popolare e a una nuova dimensione europea delle coalizioni sociali.

Il nostro impegno, di fronte alla campagna di disinformazione e all’attacco dei mercati finanziari, è di fare conoscere le vere proposte di Syriza e di sostenere la sua iniziativa.

Le Borse, la finanza, la Troika, con la complicità del sistema mediatico, già mettono in campo tutta la loro potenza per condizionare pesantemente il voto greco. Non sarà risparmiato nulla. Chiediamo a chiunque abbia a cuore la democrazia, la coesione sociale e la giustizia di sostenere il diritto del popolo greco a scegliere liberamente il proprio futuro.

È responsabilità di tutti noi fermare la marcia verso il disastro e cambiare la direzione dell’Europa, che con le attuali politiche rischia di implodere.

È responsabilità di tutti noi sostenere chi vuole ricostruire l’Europa con i suoi cittadini e le sue cittadine.

 

 

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4 COMMENTI

  1. Ma come può Tsipras mantenere le promesse fatte agli elettori greci e al tempo stesso mantenere la Grecia nell’area euro? Dove trova i soldi? E che ne sarà di tutti quei risparmiatori che hanno perduto (in Grecia, ma anche in Italia) i loro risparmi a causa della ristrutturazione del debito greco? Non una parola su questo. Anzi si parla di ristrutturare ancora il debito pubblico. Ma nessuno spiega realmente cosa ciò significhi nella realtà. Ottima operazione mediatica.

  2. Scusa, Checchino, non puoi dire che Syriza è la voce divina e chiunque la critica è un conservatore. La nostra storia (anche italiana) è zeppa di dogmi di questo genere. Tu chiedi fede in Tsipras. Come una Chiesa. Cosa vuol dire ristrutturare il debito pubblico? Non lo sai neanche te. Però predichi la fede in Tsipras, che è solo un giovanotto senza preparazione. Ristrutturare il debito pubblico può voler dire (sottolineo quel “può”) tagliare i risparmi delle famiglie. E’ molto ambiguo tacere su questo punto. Ed è anche quello che è già successo in Grecia. Tsipras lo sa ma se ne frega.

  3. Con tutto il rispetto x Tsipras mi chiedo ma a che servono le elezioni in Grecia se chi vince non puo’ fare cambiare rotta ai governi.Tsipras e e sel italia borghesia radicale che sostiene dittatura euro.C’E qualcosa che mi dice che non lo faranno vincere o la domanda e e se non vincera ,dopo quello che hanno fatto al popolo greco che sarà guerra di classe e le guerre di classe comportano morti ecc ecc .ricordare anche che che le elezioni greche sono da tempo partite truccatein cui la borghesia ha in mano tuui gli assi e la socialdemocrazia e gia stata sfacelo negli anni 70.tsipras contesta il debito ma non l’euro e cosi non si riaquista con questo pensiero la sovranità .mi auguro che cmq questo tentativo neosocialdemocratico abbia
    successo

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