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Libri “gender”, nessun sindaco li può proibire

Un fantasma aleggia sulle scuole italiane. E’ il fantasma dell’oscurantismo di chi vorrebbe mettere all’indice i libri gender

Redattore Sociale

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VENEZIA – I libri gender vietati nelle scuole dell’infanzia veneziane non dividono solo la politica. Anche gli esperti hanno posizioni contrastanti. Paolo Legrenzi, professore emerito diPsicologia all’Università Ca’ Foscari di Venezia, tiene a precisare che “lo sviluppo sereno esula dal sesso dei genitori, quello che conta per un bambino in fase di sviluppo è il clima e l’affetto in famiglia”. Ma sottolinea anche che “è necessario non ci sia troppa distanza tra quello che viene raccontato a scuola dal bambino e quello che si insegna a casa. La scuola, dunque, deve essere rispettosa dell’orientamento culturale e religioso delle famiglie”. In caso contrario, avverte l’esperto, si rischia di finire come negli Stati Uniti, dove sono fioccate scuole private destinate a particolari gruppi di bambini: “Questo è molto pericoloso, poiché è importante per i bimbi essere messi a confronto con le differenze”. Inoltre, per Legrenzi è troppo presto introdurre certe tematiche nelle scuole dell’infanzia: “Più tardi, quando il bimbo ha una maggiore capacità critica, allora sì si possono introdurre queste problematiche, ma  in maniera laica e mai con lo stendardo di una ideologia”.

Di diverso avviso Roberto Baiocco, psicologo dello sviluppo e docente all’Università La Sapienza, che prima di tutto mette in chiaro: “La decisione di quali libri vadano introdotti a scuola non è di competenza di un sindaco. Quei volumi erano stati selezionati da esperti, non introdotti a caso”. Baiocco ricorda anche il contesto in cui sono inseriti: “Nelle scuole dell’infanzia non si fa didattica: semplicemente quei libri stanno sugli scaffali a disposizione del bimbo che voglia sfogliarli. In ogni caso si tratta di libri di alta qualità, con messaggi positivi, di inclusione, di apertura”. Per Baiocco il pericolo è che la scuola e i bimbi finiscano vittime di uno scontro politico sul riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali. “L’ideologia gender non esiste e io non difendo cose che non esistono. E’ solo una sorta di fantasma che aleggia sulle scuole italiane…”. (gig)

© Copyright Redattore Sociale

TAG: GENDERSCUOLA

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