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Viaggio tra Terra e Cielo: dove la parola cerca radici

Un’avventura artistica alla scoperta della campagna, sulle orme della tradizione e della cultura contadine. La narrazione di come si possa ancora lavorare la terra in maniera etica

di Giampaolo Martinotti

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Immaginate un gruppo di persone, artisti e tecnici, a bordo di un furgone in giro per l’Italia; sentite gli odori della natura: il fieno, il letame, i fiori, gli animali; pensate alla semplicità dell’incontro, con occhi che si incrociano sotto il sole, storie da raccontare e da ascoltare. Un’opera di “archeologia agricola e culturale”, per valorizzare il ciclo organico della vita che oggi, purtroppo, sembra navigare controvento in un mare di chimica al servizio del profitto ma a discapito di quel ruolo che i contadini hanno avuto per la terra, e vice versa, per migliaia di anni.

«“Viaggio tra Terra e Cielo” è un progetto artistico di ricerca sulla campagna italiana. È una web-story (visualizzabile liberamente sul sito www.radicinelcielo.it), un film documentario e un testo teatrale che raccontano la vita di chi oggi lavora la terra con tecniche agronomiche rispettose dell’ambiente, dando inoltre voce alla ricerca scientifica indipendente, per arrivare ai rapporti esistenziali, siano essi politici, filosofici o spirituali, che legano l’uomo alla terra», dice Andrea Pierdicca, autore, interprete e co-regista, raggiunto telefonicamente. «E non solo questo direi, perchè il progetto è frutto di una lenta alchimia, di un percorso maturato negli anni attraverso incontri, relazioni, scelte di vita, esperienze artistiche, ma soprattutto ricerche sul campo». Infatti la genesi di questa bella storia ha inizio qualche anno addietro, proprio dall’incontro tra Andrea e il poliedrico intellettuale Alessandro Hellmann.

Nel 2004 i due partono alla volta della Val Bormida per indagarne la controversa storia di inquinamento ambientale prodotto, nel vero senso della parola, della famigerata ACNA di Cengio. Un anno dopo, grazie alla raccolta dei vari materiali, tra i quali spiccano preziose quanto toccanti testimonianze orali, nascerà dalla penna di Hellmann il libro “Cent’anni di veleno”, che espone magistralmente un secolo di lotte contadine contro le lobby di potere, siano esse private che statali. Passano dodici mesi e il monologo teatrale “Il Fiume Rubato”, tratto dal libro, è nei teatri con le musiche degli Yo Yo Mundi. Nel 2008 però, grazie all’intuizione del tecnico e musicista Federico Canibus, la decisione è quella di vestire i panni di moderni “troubadours”: «un esperimento di teatro fuori dai teatri, una storia del popolo riportata al popolo», ecco cos’è stato “Il Racconto del Fiume Rubato”. Un’avventura rocambolesca tra piazze, circoli, associazioni, movimenti e comunità d’ogni sorta. Più di cento date in tutta Italia, fino al gran finale del 20 settembre 2014 al Théâtre associatif de l’Ogresse di Parigi. Andrea ricorda bene quelle sensazioni: «Abbiamo incontrato migliaia di persone, abbiamo ascoltato le loro parole e visto i loro occhi a fine spettacolo; questa percezione viva ci ha confermato che nel nostro paese c’è un’umanità che non si riconosce nella televisione e nei rapporti virtuali. Le persone che abbiamo raggiunte si riconoscevano in questa storia archetipica di un inquinamento ambientale che riguarda tutti, nessuno escluso; una storia del ‘900 che con il mito del benessere ha avvelenato aria, acqua, terra, che ha raccontato bugie, confuso coscienze, illuso gli animi», una riflessione che risuona terribilmente attuale. E nei prossimi mesi, peraltro, è in uscita in dvd il video integrale de “Il Racconto del Fiume Rubato” in allegato al libro “Cent’anni di veleno”, a dieci anni dalla prima edizione.

Intanto nel 2011, da un’idea originale di Paolo Archetti Maestri degli Yo Yo Mundi (loro le canzoni e le musiche), nasce lo spettacolo ambientalista “La Solitudine dell’Ape”. Scritto dallo stesso Andrea Pierdicca, insieme con il maestro Alessandro Hellmann e Antonio Tancredi, il regista, il progetto è prodotto dall’Unaapi, l’Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani, e naturalmente promosso dal suo presidente Francesco Panella. «È un racconto-canzone che partendo dalla vita del famoso chimico Justus Von Liebig ricollega i fili tra campagna, agroindustria, allevamenti industriali, pesticidi e moria delle api. Ancora oggi sta girando per l’Italia e l’Europa». E a dicembre uscirà il libro con i testi dello spettacolo “La Solitudine dell’Ape”, edizioni Bibliothe’, collana teatrale che nasce dal gruppo Pentagora diretto da Massimo Angelini. La storia si ripete dunque: prima il debutto teatrale ed il successo poi, grazie alla fisarmonica e alle competenze di Enzo Monteverde, la versione itinerante “Il Cantico delle Api” inizia a essere narrata da Andrea Pierdicca nei luoghi più veri, dalle cascine alle sinagoghe, dai mercati ai cortili, dalle chiese alle stalle passando per salotti e ambienti fiabeschi, fino a superare le fatidiche cento date che danno il là alla realizzazione di un bellissimo documentario, “La Zappa sui piedi”, intreccio di narrazione teatrale e testimonianze degli apicultori e dei contadini, senza dimenticare la voce degli esperti del settore. Tra fertilizzanti chimici, agrofarmaci, Ogm e onde elettromagnetiche la questione dello sterminio delle api, fondamentali per l’ecosistema, è un problema che ci riguarda tutti da vicino.

Da qui l’ennesimo grande slancio per l’attuale nuovo progetto, Viaggio tra Terra e Cielo”, che prende il via da una semplice considerazione: è venuto il momento, oggi più che mai, di adoperarsi tutti insieme e con i propri mezzi per portare avanti un processo di cambiamento che è ancora possibile. Mettere al centro la natura, come fonte di vita (la Terra, “madre e nutrice”) e principio dell’essere (il Cielo, “che ci lega alla dimensione del sacro”). Più di 4mila chilometri, da nord a sud e da est a ovest, alla scoperta di realtà rurali profonde e autentiche, incontrando i veri protagonisti. I contadini, per recepire le loro difficoltà nello sviluppo di pratiche – lavorative, economiche, comunitarie e territoriali – alternative ed etiche spesso in antitesi con i paradigmi della società contemporanea; i consumatori, e l’importanza della consapevolezza nelle proprie scelte, che possono avere ricadute storicamente positive o altrettanto devastanti, sia dal punto di vista della salute personale che collettiva; la comunità scientifica e intellettuale, con interviste a ricercatori ed esperti per fare chiarezza sulle dinamiche del sistema agroindustriale, cercando di capirne pensiero, motivazioni e contraddizioni; le voci del passato, un vero e proprio “dialogo con i nostri antenati”, nel quale illustri scrittori, poeti, artisti del passato con le loro inestimabili opere ci inducono a riflettere per ristabilire l’antico legame che ci unisce indissolubilmente alla terra.

Cogliendo la profondità di tutte queste esperienze di vita, Andrea Pierdicca, Nicolò Vivarelli (regista, video maker e tecnico), Valentina Gasperini (responsabile comunicazione, redattrice) e Andrea Lilli (consulente scientifico), in un originale connubio tra teatro, filosofia, scienza, musica e poesia, ci porteranno alla scoperta dell’agricoltura biologica e di quell’essenza dell’essere della quale la nostra società ha così intimamente bisogno.

https://www.youtube.com/watch?v=9AW8Yf0VfIg

Il viaggio per poter continuare cerca co-produttori che comprendano e si riconoscano nei contenuti del progetto: radicinelcielo@gmail.com

Per sostenere il progetto è possibile acquistare il documentario “La Zappa sui Piedi” al costo di 13 euro compreso di spedizione: canticodelleapi@gmail.com

Fanno parte del gruppo di lavoro: Alessandro Hellmann (scrittore e musicista), Antonio Tancredi (regista teatrale), Enzo Monteverde (musicista e compositore), Tomasella Calvisi (compositrice e interprete vocale), Tina Belluscio (Project Manager Professional), Cristina Rodocanachi (medico ambientale, organizzatrice e promotrice teatrale) e Francesco Panella (presidente Unaapi, primo co-produttore a credere e sostenere economicamente l’avvio di questa nuova avventura artistica)

 

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