Intervista ad Andrej Hunko, deputato per Die Linke che ha rivelato lo scandalo delle pensioni tedesche ai volontari spagnoli che hanno combattuto con i nazisti in Russia nel ’43
di Yorgos Mitralias
Era appena trascorsa la seconda settimana di ottobre quando la notizia si è abbattuta come una bomba sulla Spagna: la Germania paga – ancora oggi – le pensioni ai fascisti spagnoli che hanno combattuto nei ranghi della Wehrmacht a Stalingrado! A seguito di questa rivelazione, uno dopo l’altro, quasi tutti i giornali spagnoli hanno scavato per settimane nel doloroso passato, dedicando un buon numero di articoli all’ignobile Divisione Azul (Divisione Azzurra) e ai suoi 37.000 volontari, che con benedizione del dittatore Franco si ritrovarono 73-74 anni fa in Russia per dare manforte alla Germania nazista e al suo tentativo di cancellare il bolscevismo…!
Il protagonista, ma anche il responsabile, di questo inaspettato ritorno ad un passato che credevamo finalmente esorcizzato è Andrej Hunko, il deputato di Die Linke che ha rivelato lo scandalo di propria iniziativa per chiedere spiegazioni alla Cancelliera Merkel. Conoscendo le lotte dell’amico Andrej per la difesa dei diritti del popolo greco, oseremmo dire che la motivazione primaria per queste interrogazioni parlamentari al governo tedesco non è quella di aver voluto rivelare un solo scandalo al grande pubblico, ma bensì due: quello lampante dal pagamento delle pensioni di stato ai fascisti spagnoli da parte dei tedeschi, ma anche un altro meno visibile e cioè il continuo rifiuto del governo tedesco di risarcire i cittadini greci vittime delle atrocità naziste!
Purtroppo la notizia che il governo tedesco remuneri i fascisti spagnoli che hanno combattuto al fianco dell’esercito nazista (1) mentre si rifiuta ostinatamente di pagare un risarcimento ai greci vittime dello stesso esercito nazista, non sembra abbia suscitato il grande scalpore sia delle autorità che dei media greci. Nessuna reazione, e peggio ancora, assolutamente nulla è stato fatto per informare l’opinione pubblica greca. Solo un silenzio totale e assordante…
Eppure questo scandalo degli scandali non può restare senza conseguenze. Così, dal momento che unisce e concentra tutti i problemi del nostro tempo, il passato da incubo con un presente e un futuro non meno minacciosi, è per tutti i cittadini greci, tedeschi e spagnoli direttamente coinvolti che è necessario dargli il seguito che merita. E il primo passo in questa direzione è la seguente intervista. Dando voce a Andrej Hunko speriamo che questa volta il muro del silenzio sarà rotto e che le reazioni saranno all’altezza delle circostanze e delle critiche.
Quali sono state le interrogazioni parlamentari che hai rivolto al governo tedesco a proposito delle pensioni che continua a pagare ai veterani spagnoli della divisione Azul e qual’è stata la risposta ufficiale del governo?
Le nostre domande al governo tedesco sui pagamenti agli ex membri della divisione Azul riguardavano l’importo pagato e il numero di persone che hanno beneficiato dei pagamenti. Volevamo sapere la quantità di denaro che la Germania ha pagato a questi collaboratori dei nazisti, e quale sia stata l’evoluzione di tale importo dalla firma dell’accordo bilaterale in materia del 1962 e ratificato nel 1965.
Le risposte hanno evidenziato il fatto che la Germania continua ancora oggi a pagare oltre 100.000 euro l’anno a 41 ex membri della divisione Azul e a 9 sopravvissuti delle loro famiglie. È molto probabile che questo importo fosse sicuramente più elevato in passato, visto il fatto che la divisione Azul esiste da oltre 70 anni e molti dei suoi soldati sono già morti. Tuttavia, il governo non ci ha dato gli importi precisi per questo periodo. Dovremo cercare nei registri pubblici per essere in grado di conoscere gli importi esatti.
Il governo tedesco ci ha detto che non intende porre fine a tali pagamenti.
Ora sappiamo che l’accordo sulla ripartizione delle pensioni ai veterani della divisione Azul è stato concluso nel 1962 tra il Cancelliere federale tedesco Adenauer e il governo del dittatore Franco, il quale a sua volta ha accettato di fare altrettanto, cioè di pagare le pensioni ai veterani della Legione Condor nazista responsabili di molti crimini di guerra durante la guerra civile spagnola, come la distruzione della città basca di Guernica. Ora, pochi giorni dopo il 40° anniversario della morte di Franco (20 novembre 1975), è utile ricordare che anche il regime di Franco, che ha firmato questo accordo con la Germania Ovest nel 1962, ha offerto asilo a nazisti come i famigerati Otto Skorzeny e Degrelle Leon (2) fino alla loro morte. Pensi che l’accordo del 1962 sia l’emblema delle «affinità eclettiche» tra il regime di Franco e la Germania Ovest dopo la guerra?
Credo che questa ipotesi sia giusta. Tuttavia, essa riflette non solo le relazioni che la Germania ha avuto con il regime fascista di Franco dopo la guerra. Penso che si possano vedere le prove della continuità dell’organico nazista all’interno della pubblica amministrazione, delle forze armate e dei servizi segreti della Germania post bellica. In molti casi la denazificazione è stata o inesistente o molto limitata e, in alcuni casi, varie posizioni sono state occupate da nazisti famigerati. Per fare un esempio, uno dei casi più famosi fu quello di Reinhard Gehlen, che ha fondato la BND, i servizi segreti della Germania Ovest. In questo contesto, non è una sorpresa che la Germania del governo Adenauer abbia firmato un accordo di questo tipo con la Spagna di Franco. Naturalmente, questo non rende la situazione meno vergognosa.
Qual è stato in Germania l’impatto delle vostre interrogazioni parlamentari e quale la risposta del governo tedesco? Ci sono state delle reazioni che abbiano collegato questo caso scandaloso e il continuo rifiuto del governo tedesco di pagare le riparazioni e le compensazioni allo stato greco e ai suoi cittadini vittime delle atrocità naziste?
Ovviamente abbiamo cercato di sottolineare questo collegamento all’interno delle nostre rimostranze alle risposte del governo tedesco. Per me è uno scandalo che la Germania di oggi si rifiuti di pagare le riparazioni e un risarcimento alle vittime. Non ha nemmeno rimborsato il prestito forzato che la Germania ha imposto alla Grecia durante l’occupazione. Basta uno sguardo agli argomenti utilizzati dal ministero degli Esteri tedesco per giustificare il mancato rimborso per capire quanto siano indecenti. Dall’altro lato, le persone che volontariamente hanno combattuto a fianco della Wehrmacht nella guerra di sterminio che ha perpetrato nell’Europa orientale continuano ancora oggi ad essere rimunerate della Germania. Questo per me è incomprensibile.
Eppure la reazione dei media tedeschi è stata molto limitata. Hanno accennato alle risposte del governo, ma non c’è alcun dibattito su questo tema. Credo che la reazione dei media spagnoli sia stata molto più apprezzabile. Una ragione potrebbe essere rappresentata dal fatto che la dittatura fascista in Spagna sia terminata molto più di recente che in Germania.
Cosa diresti se attivisti e movimenti sociali greci, spagnoli e tedeschi dessero seguito alle rivendicazioni di questa vicenda scandalosa? Pensi che sarebbe utile e possibile intraprendere una tale iniziativa?
Sì, certamente. Noi abbiamo fatto un passo a livello parlamentare consegando le nostre domande al Parlamento europeo, in collaborazione con Josu Juaristi Abaunz dei Paesi Baschi, che è un membro del gruppo parlamentare della Sinistra Unitaria Europea / Sinistra Verde Nordica (GUE / NGL). Stiamo ancora lavorando per raccogliere ulteriori elementi di prova circa i pagamenti ai volontari fascisti e la mancanza di un risarcimento alle vittime di guerra e dell’occupazione. In ogni caso, credo che la collaborazione degli attivisti in questa circostanza non solo rappresenti un importante gesto di solidarietà internazionalista, ma potrebbe davvero contribuire a garantire che sia fatta giustizia per tutti coloro che hanno sofferto a causa della tirannia fascista o per coloro che hanno combattuta contro di essa.
Traduzione a cura di Giampaolo Martinotti
Note
1. Consultare l’articolo (in greco): http://contra-xreos.gr/arthra/928-1936-2015.html
2. Otto Skorzeny era un ufficiale delle SS noto per le sue missioni audaci, tra cui la liberazione di Mussolini nel 1943. Leon Degrelle è stato il fondatore e leader del movimento fascista belga Rex, prima di prendere la testa della Divisione SS Wallonie sul fronte orientale.