Mentre il 14 giugno in Francia si sciopera e si marcia, in Italia si terranno presidi di solidarietà sotto i luoghi diplomatici ed economici francesi. Ci vorrebbe uno sciopero generale europeo
di Checchino Antonini
Paris calling! Domani la Francia sarà teatro di un imponente sciopero generale, l’ennesimo in pochi mesi e Parigi sarà attraversata da una manifestazione nazionale contro il jobs act alla francese nel giorno in cui la legge al Khomri sbarca al Senato. E’ un momento cruciale per quei milioni di lavoratori e per quel movimento che hanno saputo risvegliare un paese che pareva ingessato dalla polarizzazione politica esercitata dal Front national e dal parallelo instaurarsi di un clima d’emergenza in seguito agli attentati del gennaio e novembre 2015. Dalla Francia ci giunge l’appello alla solidarietà internazionale delle Nuit Debout e anche in Italia, rilanciato dalle iniziative del Plan B del 28 maggio scorso, si terranno iniziative nei luoghi degli insediamenti diplomatici o produttivi della Francia in Italia. Perché la loro vittoria, ma già l’esempio stesso di un movimento di lotta che ha scavalcato e coinvolto sindacati e forze politiche altrimenti in scacco, potrebbero essere contagiosi per chi voglia provare a costruire un fronte di lotta contro l’austerità e rilanciare una vertenza mai decollata davvero in Italia contro il jobs act.
Scrivono infatti i movimenti francesi: La « loi travail » fa parte di un processo di precarizzazione che colpisce l’insieme dei lavoratori e i loro diritti ed è comune nell’Unione europea e anche al di là di questa. L’austerità in Grecia, il Job Act in Italia, la legge Peter in Belgio, sono esempi che mostrano come l’austerità, la riduzione delle protezioni sociali e dei diritti in caso di disoccupazione siano ormai la norma in Europa e al contempo provochino resistenze di massa. Per dare forza alla mobilitazione in Francia, organizziamo la convergenza transnazionale! Il governo francese è uno dei motori delle liberalizzazioni in seno all’Unione europea, alla Francofonia e all’Organizzazione Mondiale del Commercio. La Francia si impadronisce delle ricchezze di numerosi paesi, provoca colpi di stato, moltiplica la sua presenza militare e bombarda. Come testimonia l’occupazione del gruppo Bolloré di venerdì a Parigi, gli interessi « francesi » non sono gli interessi della popolazione che vive in Francia . Sono gli interessi di un’élite neo-liberale, difesa dallo Stato e da tutte le sue istituzioni, come lo prova la repressione poliziesca e giudiziaria. Lasciata senza protezione la popolazione deve dunque auto-organizzarsi, rendersi autonoma e mobilitarsi in massa per riprendersi i suoi diritti.
Oggi, in Francia, i lavoratori sono sotto attacco e costretti ad una competizione sempre più rude. Come ovunque ormai. Dobbiamo invertire questa spirale e puntare verso maggiori conquiste sociali ovunque. Vogliamo dunque fare un appello a tutti i movimenti europei che lottano contro le misure di austerità delle élite neo-liberali, per costruire un fronte unito di resistenza che gli si opponga con attivisti di tutte le nazionalità, e origini che vivono qui, o in Germania, Inghilterra, Belgio, Italia, Svezia, Polonia e altri paesi. Venite numerosi. Vogliamo che la lotta contro questa legge divenga il simbolo della moltiplicazione dei collettivi auto-organizzati, del blocco del sistema e della sua riappropriazione. Lottiamo contro « il mondo che produce la loi travail, dominato dal capitale, dalla mercificazione, dalla sua logica di morte, dal suo Stato, dalla sua polizia » « Come vincere sulle divisioni tra chi ha diritto di fare sciopero e chi no ? Come fare dello sciopero un’arma politica ? Quali soggetti dobbiamo combattere per riuscire a diffondere lo sciopero in tutti gli strati della società ? » Noi chiamiamo a coordinarci e a sincronizzarci per imporre altre priorità !
Ora che il governo criminalizza i manifestanti, i sindacati e le assemblee generali interprofessionali noleggiano migliaia di autobus. Gli autonomi, i movimenti associativi e i militanti della sinistra radicale convergono a migliaia insieme da tutta l’Europa. Invitiamo tutti a fare di questa battaglia contro la « loi travail e il suo mondo » un obiettivo transnazionale : ⁃ il 14 giugno rinforziamo la mobilitazione nazionale con un corteo internazionale alla testa della manifestazione, blocchiamo tutto insieme & ovunque nel mondo, facciamo pressione sul capitalismo francese: ambasciate e consolati, così come sulle multinazionali francesi che devono essere i bersagli della nostra legittima collera. Costruiamo insieme la prospettiva di un altro progetto coordinato a livello internazionale.
Moltiplichiamo la azioni di blocco economico! Costruiamo uno sciopero transnazionale di tutta la società! Vinciamo questa battaglia, e prepariamoci ad una offensiva globale! Sperando che questo nostro appello risuoni e che il nostro unirsi rimbombi.
Ed ecco la convocazione delle iniziative italiane: Una Francia ribelle di lavorator@ e studenti è in lotta. Da più di due mesi, nonostante le provocazioni della polizia e la repressione durissima, è in campo uno straordinario conflitto delle lavoratrici e dei lavoratori, di giovani student@, di precar@, contro il progetto di legge El Khomri del governo Holland Valls che precarizza il lavoro e ne distrugge i diritti nello stesso modo con cui, in Italia, il famigerato Jobs Act di Renzi ha cancellato lo Statuto dei lavoratori. Mentre continuano i blocchi e le Nuit Debout, il 14 giugno segna un passaggio cruciale con lo sciopero generale lanciato dall’intersindacale che si prepara ad invadere Parigi con una imponente manifestazione. Uno sciopero generale che vogliamo sostenere con la nostra presenza in piazza di fronte l’ambasciata francese perché la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori francesi è la nostra lotta; la loro vittoria sarebbe anche la nostra vittoria. Contro il Job act italiano, contro lo strangolamento del popolo greco, a fianco dei lavorator@ belgi e spagnoli, sciopero generale europeo.
Promuovono: Cub, Il Sindacato è un’altra cosa – opposizione Cgil, Sgb, Si Cobas, Clash City Worker, Usi, Asbel Cnl, Unicobas, Comitato promotore “Plan B” Roma. Aderiscono: Sinistra Anticapitalista, Prc, Pcl
Mai stato a Parigi.