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Piaggio vola in borsa, occupazione in picchiata. Sciopero a Pontedera

Altissima adesione dei lavoratori della Piaggio di Pontedera allo sciopero proclamato dalla RSU USB. Eppure Piaggio ha appena archiviato il primo semestre con un utile di 18 milioni di euro, più 21,9%

di Francesco Ruggeri

immagini-1.quotidiano.net

«Altissima adesione delle lavoratrici e dei lavoratori della Piaggio di Pontedera allo sciopero proclamato oggi dalla RSU USB dello stabilimento toscano». È quanto rende noto il sindacato in una nota, nella quale comunica che «le linee di produzione dello 2r sono ferme sin dalle 8.30 di stamane, quando ha preso vita un corteo interno, partito dalla 3r, che ha attraversato ingrossandosi reparti e linee per uscire all’esterno. Il corteo è poi proseguito verso il Municipio di Pontedera, dove l’assessore alle Attività produttive ha incontrato la RSU». Lo sciopero, aggiunge l’Usb, proseguirà per l’intera giornata e riguarderà anche i lavoratori dei prossimi turni. Alle 15.30 gli scioperanti e la RSU parteciperanno al Consiglio comunale. «Le lavoratrici e i lavoratori chiedono risposte certe, impegni concreti per la salvaguardia e il rilancio delle produzioni a Pontedera», dichiara dal corteo Sergio Bellavita, dell’USB Lavoro Privato. «Le preoccupazioni su un’ulteriore delocalizzazione delle produzioni verso il Sud-est asiatico crescono, considerato inoltre che a Pontedera ci si misura con la richiesta dell’azienda di prorogare il ricorso ad ammortizzatori sociali per parte rilevante dei lavoratori».

Eppure Piaggio ha appena archiviato il primo semestre dell’anno con un utile di 18 milioni di euro, in crescita del 21,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I ricavi si attestano a 706,5 milioni in aumento dell’1,8%. Nei primi sei mesi sono stati venduti 276.700 veicoli contro i 269.600 dei primi sei del 2015. Il gruppo ha una quota di mercato delle due ruote del 14,8% complessivo e del 26% nel settore scooter.

L’azienda è protesa, per i prossimi mesi, a confermare la posizione di leadership nel mercato europeo delle due ruote, sfruttando al meglio la ripresa prevista attraverso un ulteriore rafforzamento della gamma prodotti, puntando alla crescita delle vendite e dei margini nel settore degli scooter a ruota alta con i nuovi veicoli Liberty e Medley e nel settore della moto, grazie alle rinnovate gamme Moto Guzzi e Aprilia. Inoltre attraverso l’ingresso nel mercato delle biciclette elettriche, con la nuova Piaggio Wi-Bike, facendo leva sulla leadership tecnologica e di design; il mantenimento delle attuali posizioni sul mercato europeo dei veicoli commerciali. Piaggio intende poi consolidare la presenza nell’area Asia Pacific, esplorando nuove opportunità nei segmenti delle moto di media cilindrata e replicando la strategia premium vietnamita in tutta la regione, con particolare attenzione al mercato cinese; rafforzare le vendite nel mercato indiano dello scooter focalizzandosi sull’incremento dell’offerta di prodotti Vespa e sull’introduzione, con gli altri brand del Gruppo, di nuovi modelli nei segmenti premium scooter e moto. Infine il gruppo vuole incrementare le vendite dei veicoli commerciali in India e nei paesi emergenti puntando ad un ulteriore sviluppo dell’export mirato ai mercati africani e dell’America latina.

«Questi enormi profitti stridono con il dato occupazionale, una crisi che ha cancellato migliaia di posti di lavoro e ora  riguarda anche l’indotto – dicono le Rsu indipendenti e l’Sgb – Piaggio non è quindi una azienda decotta e in crisi. Il fatturato cresce e i titoli in borsa vanno a gonfie vele ma gli stabilimenti italiani continuano a perdere migliaia di operai, gli investimenti cresciuti del 50% dove sono allora finiti?».

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