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E’ ancora scontro tra Eurogruppo e Tsipras

Tsipras annuncia una mancia per i pensionati al minimo e il feroce Schaeuble fa bloccare gli aiuti alla Grecia. Ad Atene si parla di nuove elezioni. L’una tantum di Tsipras è meno di quanto tagliato dal memorandum

di Checchino Antonini

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I ministri delle finanze dell’eurozona hanno annunciato mercoledì la sospensione delle misure per aiutare a ridurre il debito della Grecia. Il provvedimento è una risposta alla decisione del primo ministro Alexis Tsipras di aumentare la spesa per le pensioni concendendo una tantum ai pensionati che percepiscono meno di 800 euro al mese. Una misura lievissima ma che urta l’eurogruppo che, il 5 dicembre, aveva deciso di “ridurre” il peso del debito greco tagliando i tassi a breve termine e allungando alcuni termini di pagamento. «Le azioni del governo greco non sembrano essere in linea con i nostri accordi», ha detto un portavoce del presidente dell’eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. 24 ore dopo, ci sarà una parziale rettifica: anche se le misure annunciate dal premier greco in favore dei pensionati «riducono il margine di sicurezza intorno all’obiettivo di bilancio 2016, non si prevede che cambino in maniera significativa i risultati di bilancio previsti per il 2017 e il 2018, anche se comportano rischi riguardanti gli obiettivi, se le misure dovessero essere estese in futuro. Gli Stati membri dell’Eurozona decideranno su come procedere con le misure a breve termine sul debito concordate nell’Eurogruppo il 5 dicembre». La notizia da una portavoce della Commissione Europea.  «Secondo una valutazione preliminare da parte delle istituzioni, che è stata distribuita ai membri dell’Esm oggi, le misure proposte dal governo greco destano significative preoccupazioni, sia in termini di procedura che di sostanza, specialmente per quanto riguarda le pensioni», conclude la Commissione.

L’annuncio del premier greco, l’8 dicembre scorso, di misure ‘una tantum’ per aiutare 1,6 milioni di pensionati poveri, ha scatenato l’ira del ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, convinto che il greco stesse venendo meno ai patti. La Germania ha quindi chiesto al presidente dell’Eurogruppo, l’olandese Jeroen Dijsselbloem, una verifica sulla compatibilità di tali misure con il programma di aiuti e il ‘Memorandum’ firmato da Atene l’anno scorso in cambio di 86 miliardi di euro. E qui si apre quello che, al momento, è ancora un giallo: con un comunicato, il presidente dell’Eurogruppo fa sapere che l’annuncio di Tsipras non è in linea con i patti, che alcuni Paesi la pensano così e che quindi manca l’unanimità necessaria per attuare le decisioni sul debito. La Commissione, invece, fa sapere che l’analisi delle misure è ancora in corso e che l’esito è tutt’altro che scontato. Anzi, molto probabilmente gli aiuti sociali diTsipras sono legittimi e non alterano il programma perché vengono coperti grazie ad un surplus superiore alle attese. «L’Eurogruppo è la riunione dei ministri delle finanze, perché avvenga il blocco ci deve essere l’unanimità e che la Commissione esprima il suo punto di vista. La Commissione rappresenta l’interesse generale e il suo punto di vista è diverso», ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici prima di incontrare Tsipras a margine della riunione dei socialisti Ue, indignati per la mossa dell’Eurogruppo. «Vergognosa» secondo il capogruppo dei socialisti e democratici al Parlamento europeo, Gianni Pittella (ipocrite parole preelettorali visto che il piddino è candidato alla presidenza al posto di Schultz), che ci vede dietro «la mano malvagia di Schauble». Anche il presidente francese Hollande esprime sostegno alla Grecia che «deve essere trattata con dignità». E il premier greco invita a fare «passi avanti», «senza ricatti e con il rispetto della sovranità del Paese».

Il fatto è che il governo greco, nel 2016, ha scoperto un tesoretto, un avanzo primario più del doppio rispetto a all’obiettivo che era stato concordato con i creditori nel terzo memorandum, firmato dalprimo ministro e leader di Syriza alla faccia del responso del referendum del luglio 2015. Tsipras a sorpresa ha deciso di elargire quell’avanzo, come “tredicesima” e solo per quest’anno, ai pensionati con una pensione inferiore a 800 euro. Più degli 80 euro di Renzi, si dirà, ma molto meno di quanto il governo di “sinistra” ha tagliato quest’anno ai pensionati. In seguito alle dichiarazioni di Schauble, la coommisione europea ha congelato tutte le irrisorie misure di alleggerimento del debito. Tsipras, per tutta risposta, farà votare la legge per l’una tantum ai pensionati con il voto nominale e palese, così da costringere anche i partiti dell’opposizione a votarla e presentando in Europa un’ampia maggioranza sulla questione.

In Grecia si torna a parlaredi elezioni anticipate, forse già a fine gennaio e la mossa di Tsipras ha lo stesso sapore elettorale degli 80 euro di Renzi. In questo modo Syriza potrebbe salvare il salvabile con un’uscita “eroica” visto che nei sondaggi è in caduta libera, 10 punti percentuali dietro a Nea Dimikratia, il partito di centrodestra. In ogni caso le misure che si dovranno prendere in caso di accordo saranno tremende, a tutti i livelli. La Grecia è stata teatro, nell’era Syriza, di cinque scioperi generali. Si stima che per ottenere l’assurdo avanzo di bilancio del 3,5%, serviranno prendere misure (tagli a tutto e ulteriori tasse) per almeno 6 milardi di euro all’anno che per il PIL greco attuale, e dopo i vari salassi è  praticamente impossibile. Un articolo di Robolis, esperto in materia pensionistica e del lavoro, avverte che le direttive dei creditori, il prossimo anno, imporranno un tetto di 450 euro alle pensioni.

Il terzo memorandum è un vicolo senza uscita.

 

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