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Finanza, il Belgio vince contro i fondi avvoltoio dell’amico di Trump

Finanza, la Corte costituzionale belga emette la sua sentenza: vittoria totale contro il fondo avvoltoio NML Capital

Scrive il Cadtm del Belgio: E’ una vittoria su tutta la linea per il CADTM, Comitato per l’Abolizione dei debiti illegittimi, il CNCD-11.11.11 e il suo omologo fiammingo, rappresentati dall’avvocato M.Olivier Stein del gabinetto Progress Lawyers Newtork. Giovedi 31 maggio, la Corte costituzionale belga ha rifiutato il ricorso del fondo NML Capital Ltd che chiedeva l’annullamento della legge adottata il 12 luglio 2015 “relativa alla lotta contro le attività dei fondi avvoltoio” proteggendo in questo modo questa legge unica a livello mondiale. Si tratta di una vittoria per le popolazioni contro un attore vorace della finanza senza regole.

Per Renaud Vivien, giurista al CADTM Belgio, che manda avanti la lotta contro i fondi avvoltoi da più di dieci anni “questa verdetto storico è il risultato diretto di una lunga lotta politica e giuridica contro i fondi avvoltoio in Belgio. Sul piano giuridico, è una vittoria totale contro NML Capital e il suo dirigente miliardario Paul Singer – principale donatore del partito repubblicano negli Stati Uniti – visto che tutte le sue argomentazioni sono state rigettate dalla Corte”.

E’ opportuno ricordare che i fondi avvoltoio sono delle società private che comprano a prezzi stracciati i debiti degli Stati in difficoltà per poi pretendere il pagamento al 100% del loro valore iniziale, maggiorato di interessi e penalità. Approfittando di situazioni di difficoltà finanziaria per alcuni paesi, questi fondi incassano dei profitti che rappresentano in media tra le tre e le venti volte i loro investimenti, il che equivale a dei profitti dal 300 al 2000%1.

E’ per mettere fine a queste pratiche speculative che hanno un impatto nefasto sulle popolazioni degli Stati indebitati che il Parlamento federale belga ha legiferato nel 2015 allo scopo di impedire che i fondi avvoltoio ricevessero in Belgio più di quello che hanno mai pagato per comprare il debito dello Stato attaccato, pur avendo per esempio ottenuto una sentenza all’estero che li era favorevole.

Respingendo le richieste del fondo NML Capital, la Corte costituzionale dà il via libera all’intensificazione della lotta contro i creditori illegittimi a livello internazionale. Come precisa Renaud Vivien: “Gli Stati non hanno più scuse, devono adottare delle leggi simili a quella belga per mettere fine alla speculazione sui debiti. E’ quello che i movimenti sociali che lottano contro i debiti illegittimi e il Parlamento nella sua risoluzione del 17 aprile 20182, esigono”. Quest’ultima infatti chiede agli Stati membri dell’Unione europea di legiferare contro la speculazione dei fondi avvoltoio ispirandosi proprio alla legge belga.

La lotta contro la speculazione sui debiti pubblici ma anche su quelli privati, sui quali i fondi avvoltoio prosperano, deve pertanto continuare. In questo senso, la nuova nata Piattaforma contro i fondi avvoltoio in Spagna, che riunisce numerose organizzazioni, si attacca ai fondi di investimento che speculano in settori strategici comme l’immobiliare, la sanità e promette di lottare per l’adozione di una legislazione simile a quella del Belgio. Solo questo tipo di mobilitazione potrà frenare Paul Singer che insaziabile avanza le sue pedine in Spagna acquistando la società di recupero di crediti non pagati, Gesif, nel 2013, impadronendosi dei crediti non performanti di Bankia e Santander e entrando nel capitale del concessionario di autostrade Abertis.

La lotta contro i fondi avvoltoio deve pure affrontare le difficoltà nel pagamento dei debiti che incontrano diversi paesi oggi e che costituiscono una manna per questi rapaci della finanza.

Qui la petizione per difendere la legge contro i fondi avvoltoio e incoraggiare l’adozione di altre legge ovunque nel mondo.

Alle scorse Primarie del Partito repubblicano Singer aveva sostenuto Rubio e il “Never Trump”. A ottobre del 2017 il New York Times ha rivelato che il sito conservatore finanziato da Singer, il Washington Free Beacon, aveva finanziato la società di intelligence Fusion Gps perché facesse indagini sui diversi candidati repubblicani, incluso Trump. Fusion è la stessa società che ha prodotto il dossier falso che accusava Trump di legami criminali con la Russia. Dopo l’insediamento di Trump (a cui contribuì versando un milione di dollari) Singer è salito sulla Trump Tower: «Come sapete, Paul è stato molto impegnato nella campagna anti-Trump o come la chiamano “Never Trump”, ma Paul ha lasciato quella strada, è qui per darci il suo totale supporto ed è impegnato per l’unità… Voglio ringraziarlo», dichiarò il neo inquilino della Casa Bianca dopo l’incontro.

 

Mobilisation pour soutenir la loi contre les fonds vautours, Place Royale à Bruxelles, 7 mars 2018
Crédit photo : Marie-Laure Coulmin-Koutsaftis/Cadtm

 

Tecnicamente si tratta di “fondi di investimento specializzato in “investimenti in difficoltà” ma gli addetti ai lavori li chiamano “vulture funds”, ovvero fondi avvoltoio. Se iniziano a volteggiare sopra una società, è perché sentono l’odore la puzza della carogna, dei crediti in sofferenza nella pancia delle ‘bad bank’ o le compagnie sull’orlo della bancarotta. Investimenti ad alto rischio e a rendimento ancora più elevato. «Le scommesse ribassiste, tra cui si annidano i fondi avvoltoi, ammontano a 8 miliardi. La loro volatilità non ci consente di avere un quadro aggiornato», spiega a Popoff, Antonio De Lellis, curatore del volume Il muro invisibile. Come demolire la narrazione del debito (Bordeaux), da anni impegnato con Attac, Cadtm Italia e nei movimenti per l’acqua e contro le trivellazioni.

Lo scorso anno, il quotidiano di Confindustria si chiedeva a quanto ammontassero nel complesso le posizioni short sul mercato azionario italiano? Dalla banca dati S&P Market Intelligence risultavano almeno 8 miliardi e mezzo di euro di scommesse ribassiste, il doppio dell’anno prima. Tra i soggetti più attivi, Bridgewater e Aqr,  il fondo inglese Marshall Wace, che risulta avere posizioni short (attraverso le quali si scommette sul ribasso di un titolo) sul mercato azionario italiano per 886 milioni di euro. Nella lista figurava anche Elliott Management che ha un pacchetto di posizioni short da 332 milioni di euro tra cui spicca soprattutto quella su Atlantia (256 milioni). 

Ha scritto Alfredo Somoza che: «Paul Elliott Singer, 73 anni, possiede una fortuna personale valutata in 2,1 miliardi di dollari grazie alla proprietà del fondo Elliott Capital Management, gestore di 27 miliardi di dollari. Attraverso la Elliott, Singer opera sul mercato del debito sovrano in sofferenza, acquistando quando i titoli di debito sono svalutati per poi denunciare lo Stato emittente per l’intero valore nominale più gli interessi. Grazie a questa pratica legale, il suo fondo è stato battezzato “avvoltoio” (buitre in spagnolo), nel senso che si ciba di cadaveri, cioè di debiti di Paesi falliti». Negli anni Novanta acquisì debiti del Perù per 8 milioni di euro riuscendo, tramite una causa, a farsene rimborsare 43. Operazione ripetuta con il Congo, che ha dovuto sborsare 67 milioni di dollari per fondi che erano stati pagati solo 15. Ma il colpo grosso lo ha fatto in Argentina: nel 2008 il suo fondo NML Capital fece incetta sul mercato secondario di titoli argentini “spazzatura”, svenduti da creditori che non volevano aderire al concambio offerto da Buenos Aires, per un controvalore di 48,7 milioni di dollari. Poi denunciò Buenos Aires davanti al Tribunale Federale di New York di cui è titolare un suo amico personale, l’anziano giudice Thomas Griesa (nominato da Richard Nixon), insieme ad altri due gestori di fondi. Nel 2013 la condanna dell’Argentina a pagare ai fondi l’intero capitale nominale più gli interessi dei titoli.

Pronunciamento confermato dalla Suprema Corte nel 2014. Così i circa 50 milioni di dollari investiti da Singer sono diventati 832 (+ 1.608 per cento): un affare tondo per il fondo avvoltoio e una sentenza che ha creato giurisprudenza. E che potrebbe creare dei problemi anche in Grecia, Portorico e forse in Italia. All’ordine del giorno dovrebbe essere inserita la chiusura del mercato secondario del debito sovrano ai fondi avvoltoio che hanno avuto un ruolo nella crisi del 2008. Nella primavera del 2016, il Senato argentino ha autorizzato il pagamento di 12.500 milioni di dollari ai fondi avvoltoio cancellando le leggi Cerrojo e Pago Soberano, con cui il kirchnerismo aveva provato a proteggere il paese dalle dinamiche di indebitamento che avevano causato il default del 2001. Era una delle promesse elettorali del miliardario Mauricio Macri. Venne anche prorogata la facoltà dei tribunali newyorchesi di dirimere futuri conflitti del genere, e la Commissione deputata a seguire il pagamento del debito fu resa permanente. Per pagare i fondi avvoltoio, il governo dovrà fortemente indebitarsi per ottenere i dollari, che verranno versati direttamente ai fondi avvoltoio, ai quali è stato anche riconosciuto il pagamento delle spese legali (oltre 200 milioni di dollari).

La Elliott management sta svolgendo un ruolo anche nella vicenda societaria di Tim di cui ha acquisito, per ora, il 5,4% delle azioni con le quali ha guida una lista che, con il 49,8% dei voti ha battuto di poco quella di Vivendi (47,1%). Elliott Management Corporation, kn tema di gestione hedge fund, “è uno dei più vecchi fondi” che, “a partire dal 1° gennaio 2018, gestisce più di 34 miliardi di dollari di asset” si legge sul sito ufficiale. Di recente ha prestato 303 milioni al cinese Yonghong Li per acquistare il Milan da Fininvest. Il fondo di invemento, con base a Londra, fondato da Paul Singer e ora gestito con il figlio Gordon, individua situazioni al limite – aziende in difficoltà, soci che litigano – e opera per trarne il massimo profitto. Oppure investe in società sottostimate – è successo in Ansaldo Sts, allora gruppo Finmeccanica ora Leonardo.

Uno dei più noti “fondi avvoltoio” di Wall Street è Cerberus Capital Management, che, secondo il Financial Times, ha manifestato interesse per l’acquisto di Alitalia. [checchino antonini]

1 Nazioni Unite, rapport del Comitato consultativo del Consiglio dei diritti dell’uomo, 20 luglio 2016, , 33e sess., document n° A/HRC/33/54
2 Risoluzione del Parlamento europeo del 17 aprile 2018 sul miglioramento della viabilità dei debiti dei paesi in via di sviluppo 
Articolo per la prima volta apparso qui

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