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Nobel prize to Riace: 90,000 signature for the city that welcomes refugees

Over 90,000 signatures have been collected to nominate the town of Riace for the Nobel Peace Prize. The announcement during a Rome press conference with Mimmo Lucano

 

Over 90,000 signatures have been collected to nominate the Riace municipality for the Nobel Peace Prize. The announcement was made during a Rome press conference – organized by Left, the only left-wing newspaper in Italy – in which the former mayor of the Calabria town, Mimmo Lucano, took part. Some of those involved in the campaign for the collection of signatures includes the Left magazine and Rete dei Comuni Solidali, as well as 2,750 university professors, dozens of MPs and 1,250 associations. On Thursday the reasons for the candidature and the signatures will be sent to the Nobel Peace Prize Committee in Oslo. «This collection of signatures is news that pleasing to me in a period of overriding bitterness,» Lucano said. «I would like to share this with all the refugees of Riace and those of the entire world,» he added, «including those of San Ferdinando, in the Gioia Tauro plains, where on February 1 we will be holding a demonstration to shed light on the very serious situation there.» «They arrested me for a crime of humanity,» Lucano had said on October 3, after he was arrested for aiding and abetting clandestine migration. After 20 years of working in migrant reception, Lucano had made Riace into a model to be followed around the world, taking on symbolic value for a welcoming Italy.

Mimmo Lucano lo chiama «il partito della disumanità». E’ stato «il sindaco della strada, della spiaggia», ribelle ben prima di altri che ora dichiarano aperti i porti. Adesso Lucano affronta «l’onda nera»: «Salvini ha preso una barca di voti nella Piana di Gioia Tauro» dove le ‘ndrine gestiscono traffici legali e illegali, esseri umani e pacchetti di voti. «Chi ci governa è come Pinochet, basta vedere cosa sta succedendo a Siracusa», ha ricordato l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano nel corso di una conferenza stampa di presentazione della raccolta firme per la candidatura di Riace al premio Nobel per la pace. Nella sala gremita messa a disposizione dal settimanale Left (che segue da sempre le vicende di Riace e s’è schierato contro il teorema di Minniti, perfezionato in epoca Salvini per criminalizzare quel modello di accoglienza, Lucano ha anche sottolineato che sulla grave situazione delle politiche migratorie in Italia «ci sono responsabilità politiche anche da parte del precedente governo. È paradossale che oggi persone che avevano approvato il decreto Minniti-Orlando salgano sulla Sea Watch. C’è qualcosa che non torna».

«Spero di tornare a fare il sindaco – ha detto ancora (a Riace si voterà a maggio) – al momento sono accusato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina per un presunto matrimonio, sono in attesa della decisione della Cassazione sulle misure cautelari, ma spero di tornare a fare il sindaco, almeno per tre mesi, perché poi a Riace si terranno le elezioni».

Sono più di 90mila le firme raccolte per la candidatura del comune di Riace al premio Nobel per la pace: il dato è stato reso noto durante la conferenza stampa a Left, condotta dalla direttora Simona Maggiorelli, a cui ha preso parte anche Mimmo Lucano. Hanno aderito all’iniziativa, realizzata tra gli altri dal periodico Left e dalla Rete dei comuni solidali, anche 2.750 docenti universitari, decine di parlamentari e 1.250 associazioni. Nella giornata di domani saranno inviate al Comitato del Nobel per la pace, a Oslo, le motivazioni della candidatura, accompagnate dalle firme dei promotori. «Questa raccolta firme è una notizia che mi gratifica in un periodo in cui prevale l’amarezza», ha detto Lucano. «Vorrei condividere questa cosa con tutti i rifugiati di Riace e con tutti quelli del mondo – ha aggiunto – compresi quelli di San Ferdinando, nella piana di Gioia Tauro, dove il primo febbraio terremo una manifestazione per portare alla luce la gravissima situazione che si sta consumando in quel luogo». «Mi hanno messo agli arresti per un reato di umanità», così aveva reagito Mimmo Lucano, il 3 ottobre scorso, dopo il suo arresto con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Dopo 20 anni di impegno all’accoglienza dei migranti, Lucano aveva fatto di Riace un esempio da imitare in tutto il mondo diventando il simbolo dell’Italia che accoglie.

Il numero di Left in edicola da domani, venerdì 1 febbraio

 

 

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