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Non sono nazionalista, ma…

“Bisogna rifuggire qualunque esaltazione bellicista, tuttavia…” A proposito della retorica guerresca non solo del nuovo governo [Carlo Greppi]

“Care studentesse e cari studenti,

vi scrivo oggi 4 novembre, nella Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, perché tengo a condividere con voi il senso profondo della ricorrenza. Nella giornata di oggi si celebra infatti un percorso storico e simbolico che coinvolge le ragioni più profonde della nazione, il senso stesso del nostro essere comunità.

Il 4 novembre 1918, anzitutto, entrava in vigore l’armistizio firmato il giorno prima a Villa Giusti a Padova, l’atto che certificava la resa dell’Impero Austro-Ungarico all’Italia e, soprattutto, la fine di un massacro nel quale persero la propria vita oltre 600mila italiani, in gran parte giovani. La Grande Guerra fu una tragedia immane e nella celebrazione odierna bisogna rifuggire qualunque esaltazione bellicista, a maggior ragione di fronte alla morte e alla distruzione che sono tornate a infestare il territorio europeo. Dobbiamo tuttavia onorare quei ragazzi, quegli italiani, che in nome di un ideale alto e nobile (l’unità di un popolo, la conclusione del Risorgimento), hanno sacrificato la propria vita. Il loro ricordo deve indurci ad apprezzare ancor più profondamente la Pace e la Libertà”.

Lettera aperta indirizzata agli studenti italiani dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.

Tuttavia. Tuttavia. Tuttavia.

E intanto Mattarella a Bari si spertica in un elogio delle Forze Armate, passando per questa immagine davvero straordinaria: “nessuno più degli uomini e delle donne in divisa conosce il valore della pace e cosa significhi metterla a rischio”. E dimenticando i crimini coloniali e vent’anni di guerra fascista, tra le altre cose. Ma sono minuzie, dai: Viva le Forze Armate! Viva l’Italia! Viva la guerra!

Ma per piacere.

*Storico, Carlo Greppi è autore di numerosi saggi sulla storia del Novecento. È curatore della serie Laterza “Fact Checking: la Storia alla prova dei fatti”. I suoi ultimi lavori sono il saggio Il buon tedesco (Laterza 2021, Premio FiuggiStoria 2021; Premio Giacomo Matteotti 2022) e il manuale Trame del tempo (Laterza 2022; con C. Ciccopiedi, V. Colombi, M. Meotto), del quale ha firmato il terzo volume: Guerra e pace. Dal Novecento a oggi.

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