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E fu sera, e fu mattina sbarca a Roma

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Il film indipendente del giovane regista Emanuele Caruso sarà in programmazione fino al 28 maggio nel multisala Lux della Capitale.

E fu sera, e fu mattina sbarca a Roma

«Alle persone non interessa se un film è stato girato con poco. Interessa solo vedere una bella storia: un film che racconti qualcosa d’interessante. Di qui, quindi, la difficoltà di girare un film che fosse qualitativamente adatto allo schermo cinematografico, con un budget quasi ridicolo. […] La capacità di narrare per immagini una storia non viene dal budget ma unicamente dalla tua capacità di sapere raccontare una storia».
È con queste parole che Emanuele Caruso, giovane cineasta piemontese, spiega la genesi del suo primo lungometraggio E fu sera, e fu mattina. Un film costato soltanto settantamila euro, interamente finanziato “dal basso” e che tra le fila dei produttori vede schierati studenti, pensionati, persone comuni che hanno deciso di investire in un progetto che dimostra che un altro tipo di cultura è possibile.

Una cultura che si sceglie, che si può costruire giorno per giorno. Un’idea? Una sfida? Una follia? E fu sera, e fu mattina (ri-)conferma il crowdfunding (qui ne avevamo già parlato) e il crowd equity (ogni quota di produzione acquistata equivale ad una quota degli incassi) come i mezzi prediletti per realizzare film (e più in generale, progetti) indipendenti, gioielli concepiti dalle giovani generazioni che altrimenti non vedrebbero la luce. Gioielli capaci di diventare dei veri successi al botteghino, se si pensa che la pellicola di Caruso ha fatto vendere più di trentunomila biglietti girando per il Nord Italia e affidandosi esclusivamente ad una distribuzione self-made.

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Il film, che può vantare un cast di più di cinquecento persone – tra attori principali e comparse- e una troupe di ventisettenni operatori cinematografici, è ambientato ad Avila, durante i festeggiamenti di Sant’Eurosia, patrona dei frutti della terra. Un evento eccezionale metterà in discussione la vita e la quotidianità degli abitanti del piccolo paese, che si vedranno costretti a riconsiderare e ridimensionare le loro esistenze. «E fu sera, e fu mattina è un film di cui ancora adesso non mi capacito di essere riuscito a realizzare; è un film che, con una “scusa” catastrofica, vuole mettere a nudo la vita delle persone, costringendo loro a chiedersi che significato ha il tempo che vivono», conclude il regista.

La pellicola è in programmazione al cinema Multisala Lux di Roma dal 15 maggio e sarà possibile vederlo fino al 28 maggio. Dal 5 giugno, invece, sarà in programmazione al cinema Mexico di Milano. Per chi volesse più informazioni può consultare il sito del film o la pagina facebook.

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