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Estate romana: in programma sgomberi e repressione

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Un’estate romana all’insegna degli sgomberi. Dopo il Volturno a chi toccherà? Manifestazione oggi a Roma. Ma non solo oggi.

di Marina Zenobio

volturno occupat

Un’estate romana all’insegna degli sgomberi. Questo lascia presagire il comune e la questura Roma dopo l’ennesimo sgombero che mercoledì scorso ha riguardato il Cineteatro Volturno, occupato cinque anni fa per impedire che la sala, abbandonata da tempo, fosse trasformasse in una sala Bingo. Negli anni il Volturno occupato aveva ospitato uno sportello per l’emergenza abitativa, incontri e riunioni tra attivisti e, periodicamente, rassegne di cinema e teatro indipendente, l’ultima il 25 giugno scorso. Ora è tornata di nuovo nelle mani della speculazione, e tutto lascia pensare che sarà solo il primo di una serie di sgomberi estivi, di occupazione e spazi sociali, nella capitale.

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Ieri mattina, scrivono in un comunicato i Movimenti per il diritto all’abitare, la Digos ha notificato in diverse città italiane una decina di denunce, tra cui 4 misure cautelari per la manifestazione nazionale del 12 aprile, giornata in cui decine di migliaia di persone sono scese in piazza contro il Jobs act, il Piano casa e le politiche di austerity del governo Renzi. Si tratta di misure che vanno a sommarsi agli arresti domiciliari che da 59 giorni riguardano i due attivisti dei Movimenti per il diritto all’abitare Paolo Di Vetta e Luca Fagiano.

Ci sono tutti gli elementi per aspettarsi che occupazioni e spazi sociali non avranno nessuna tregua estiva. Anzi, è il momento migliore per agire la repressione. Ma i movimenti non ci stanno e alle 18 di oggi hanno dato appuntamento a Piazza Indipendenza per protestare contro lo sgombero e la devastazione del Volturno – la polizia ha praticamente distruttro gli interni per impedirne la ri-occupazione – e contro il governo “Telemaco” (infelice battuta renziana a Strasburgo, durante il discorso inaugurale del Semestre europeo a guida italiana) che sta producendo il massimo sforzo per ridurre gli spazi di democrazia, affidando un ruolo centrale a procure, questure e prefetture, mentre i decreti convertiti in legge, che hanno definitivamente precarizzato le vite di milioni di persone, vengono blindati da una riforma costituzionale che intende mettere al sicuro l’attuale maggioranza da ogni rovesciamento elettorale.

Ma quello di oggi pomeriggio è solo il primo di una serie di appuntamenti: domani dalle 13:30 mobilitazione a Piazzale Clodio in concomitanza con l’udienza del processo per gli arresti avvenuti davanti al Cipe nel marzo del 2012, quando i movimenti per il diritto all’abitare contestarono lo stanziamento di ingenti fondi al Tav, anticipando i temi delle mobilitazioni dell’autunno scorso riassunte nello slogan “Una sola grande opera, casa e reddito per tutti!”

Sempre domani mattina, si solidarizzerà con Gianluca Iacovacci e Adriano Antonacci, che saranno processati in videoconferenza (una tecnica per nulla neutra e che rappresenta un pericoloso attacco al “diritto di difesa”). Sono accusati di terrorismo per aver danneggiato alcuni bancomat, esercizi di credito e sedi locali di Enel e Eni ai Castelli romani.

Ultimo appuntamento settimanale dei Movimenti per il diritto all’abitare è per sabato mattina, alle 9,30 (Stazione Ostiense) per andare insieme al Centro di detenzione ed espulsione (Cie) di Ponte Galeria.

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