FILLEA CGIL: una storia lunga 136 anni, vai alla landing page
Home quotidiano movimento Abruzzo, mega...

Abruzzo, megadiscarica invece di megabonifica

9

Una nuova mega discarica per rifiuti speciali sopra l’acquifero più grande della Regione. I progetti che minacciano Bussi, il paese della più grande discarica abusiva d’Europa

di Alessio Di Florio

Russia viola piano Zero rifiuti di Sochi 2014: discarica in zona vietata

“La vera giustizia è la bonifica” è lo slogan con cui sono mobilitati in Abruzzo la Rete Stop Biocidio e le realtà che vi aderiscono. Recentemente anche i vescovi riuniti di Abruzzo e Molise hanno chiesto con forza che la mega discarica di Bussi, ormai nota da tempo a livello nazionale e residuo di decenni di attività di chimica industriale, venga bonificata integralmente e risanato l’ambiente. Davanti all’enormità della discarica e alla distribuzione per anni ad almeno 700.000 abitanti di tutta la Val Pescara (fonte: Istituto Superiore di Sanità) di acqua contaminata dalla discarica stessa, sembra essere l’unica soluzione accettabile.

FILLEA CGIL: una storia lunga 136 anni, vai alla landing page

Lo scandalo della mega discarica è esploso nel 2007: al governo c’era ancora Prodi, governatore della Regione Abruzzo era Ottaviano Del Turco, Presidente della Provincia di Pescara era De Dominicis, sindaco di Pescara era Luciano D’Alfonso e a Bussi il sindaco, dopo la parentesi del commissario prefettizio, era di centro sinistra esattamente come gli altri esponenti politici citati. In quei mesi, la mobilitazione di WWF e Abruzzo Social Forum supportata da Rifondazione Comunista, portò alla scoperta della mega discarica e delle sue conseguenze sull’acqua distribuita alla popolazione. Siamo nel 2014, son passati altri 3 governi prima dell’attuale, in Regione c’è stata una legislatura di centro destra e ora governa proprio il Luciano D’Alfonso allora sindaco di Pescara, a Bussi il sindaco è di Rifondazione Comunista.

L’orientamento sembra essere, ormai da tempo, quello di puntare sulla re-industrializzazione del sito e di una “bonifica” che vi si adatti. Passano gli anni, le stagioni, le amministrazioni locali e nazionali ma tutto sembra essere sul tappeto tranne la “bonifica integrale”. C’è stata la proposta di discarica di rifiuti speciali della Orim, una mega cava proposta dal gruppo Toto (che, come ha reso pubblico il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua Pubblica a Gennaio, poteva mettere a rischio la falda acquifera…). Ora l’attualità ci consegna un nuovo progetto: una “solettona” in cemento, mega discarica e tombatura dei rifiuti con un nuovo impianto industriale. La denuncia indignata è del Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua Pubblica, che considera inaccettabile il progetto. Una scelta che non risolverebbe nessuna delle gravissime problematiche del sito e che, al posto di bonificare, renderebbe addirittura “per scontato che la falda debba continuare ad essere inquinata, visto che non si interverrà per bonificare le fonti di contaminazione nell’area industriale”. Su questo punto il Forum critica pesantemente la scelta ventilata dal sindaco di Bussi di acquisizione da parte del Comune dell’intera area industriale e dell’impianto di trattamento e pompaggio delle acque inquinate. “Un piccolo comune, che tra poco non potrà neanche più comprare le matite autonomamente, dovrebbe garantirne l’attività per decenni dopo che neanche Solvay, una multinazionale della chimica che opera dal 1863, è riuscita a farlo funzionare adeguatamente, con i contaminanti che in parte hanno continuato il loro percorso lungo la valle del Pescara. Ricordiamo che proprio su questo aspetto la Procura di Pescara sta indagando diversi responsabili della Solvay. Il comune di Bussi dovrebbe sovrintendere la gestione di uno dei siti più inquinati del pianeta. Si dismettono società pubbliche, si aliena il demanio ma il Comune di Bussi, in controtendenza, si intesterebbe la proprietà di terreni inquinatissimi con la falda contaminata fino a 120 metri di profondità, comprandoli, anche se a costo zero (!), da una multinazionale” attaccano gli ambientalisti.

Il progetto, come già accennato, non si ferma ad un nuovo insediamento industriale sopra la “tombatura”, ma prevede anche una nuova mega discarica per rifiuti speciali, tutto sopra l’acquifero più grande della Regione. Sembra una coazione a ripetere quanto già accaduto considerato che lì dove dovrebbe sorgere la nuova discarica in origine le attuali nacquero con l’autorizzazione di Regione e Provincia come discarica per rifiuti non pericolosi. Abbiamo visto nei decenni come è andata a finire… A completamento di questa “non bonifica” il Forum segnala che il nuovo progetto non dice assolutamente nulla sulla discarica Tre Monti, contigua al fiume (e quindi sarebbe da considerare prioritaria per la tutela della salute e la prevenzione dei rischi per la cittadinanza), e su una riperimetrazione che escluderebbe aree non inquinate (che quindi potrebbero accogliere nuovi insediamenti industriali) ma presenti nel “Sito di Interesse Nazionale”.

Exit mobile version