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#SaveKobane, in piazza a Roma contro i fondamentalisti dell’Isis

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Oltre 3mila persone sfilano per le strade della capitale a sostegno della resistenza kurda contro il Califfato dell’Isis.

dalla piazza Marina Zenobio

koba

“Kobane resiste” è lo slogan dietro il quale sfilano almeno tremila persone oggi a Roma. Giovanissime e giovanissimi kurdi, italiani e palestinesi compongono il lungo corteo lungo le strade dell’Esquilino. Una grande bandiera con il volto di Ocalan, il leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan, un’altra della Palestina e poi tanti striscioni a sostegno della resistenza di Kobane contro i fondamentalisti del Califfato dell’Isis. In piazza ci sono anche le donne del Ypj, l’Unità di difesa delle donne kurde che difendono la loro città.

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Da circa un mese Kobane è sotto attacco dei miliziani dell’Isis. E da poco più di una settimana i combattimenti a terra contro gli autoproclamatisi dello Stato Islamico si sono fatti più sostenuti, anche grazie all’intervento aereo delle forze di coalizione Occidentale guidate dagli Stati Uniti. In guerra è scesa anche la Turchia, che fino a poche settimane fa aveva scelto una posizione più defilata. Ma le promesse Usa di abbattere insieme all’Isis anche il regime siriano di Assad, sono state più convincenti delle forti pressioni islamiche interne al Paese.

Kobane va difesa e non solo per il suo valore simbolico. La città, infatti, è stata dichiarata autonoma nel novembre 2013, nell’ambito di una costituzione democratica con la partecipazione di tutti i gruppi etnici e religiosi. Ma la città della Rojava ha pure un’importanza strategica perché funge da cuscinetto con le zone a nord della Siria controllate dalle milizie islamiche.

La creazione di strutture di base democratiche di autogoverno in Rojava pone un’alternativa democratica per l’intero Medio Oriente, al di là di un fondamentalismo nazionalista, religioso e patriarcale. Questo modello democratico in Rojava è la spina nel fianco dei gruppi terroristici come Al Qaeda, Jubhat al Nusra e ISIS, nonché delle forze regionali.

E’ a causa dei risultati ottenuti dal Kurdistan occidentale (Rojava) che l’ISIS sta attaccando Kobanê e vuole conquistarla a tutti i costi e, tal senso, ha trasmesso dichiarazioni su come massacrerà e ucciderà i curdi – definiti “infedeli” e “non credenti” – nel momento in cui la conquista della città sarà portata a termine. Inoltre, le dichiarazioni dicono che hanno promesso di rinominare la città Ayn Al-Islam e di cancellare ogni segno della sua storia e della cultura del passato. Kobanê è una zona agricola fertile nell’antica regione dell’Alta Mesopotamia, conosciuta per il suo patrimonio tradizionale e culturale in 400 villaggi nelle zone circostanti la città. I curdi che vivono nella campagna di Kobanê sono stati obbligati a lasciare le loro case e di oltre 370 villaggi è stata fatta una pulizia etnica della popolazione curda.

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