FILLEA CGIL: una storia lunga 136 anni, vai alla landing page

“Salvini provocatore, potevi stare a casa”

0

Salvini Matteo era stato invitato da più parti a evitare la visita al campo sinti di Bologna, considerata una provocazione di carattere elettorale (video)

salvini cacciato

Dopo lo schiaffo di una giovane sinti alla leghista Lucia Borgonzoni, che lunedì scorso si era recata in visita al campo nomadi di via Erbosa, visita evidentemente di carattere politico, Salvini era stato invitato da più parte a non recarsi nello stesso campo dove da 23 anni, in condizioni critiche, vivono le vittime del campo dove avvenne uno dei massacri della Uno Bianca. “La Lega deve smettere di provocare la popolazione sinti che è stanziale da decenni in questa città”, aveva dichiarato lunedì scorso il presidente del quartiere Navile, Daniele Ara. il Carroccio tra l’altro, aveva sottolineato Ara, “non sta rispettando il regolamento comunale dei consiglieri, che prevede visite ma senza disturbare la quiete e la privacy e fare riprese senza autorizzazione” . E si sapeva pure che ad spettare Salvini ci sarebbe stato un presidio organizzato dai sindacato Asia-Usb e del centro sociale Xm24.

Cosa pensano i leghisti dei nomadi è risaputo, tra i commenti più teneri e frequenti sui loro social “li vorrei vedere bruciare uno ad uno vivi”. Ma i leghisti sembrano godere nel continuare a seminare odio per guadagnare consensi elettorali.

FILLEA CGIL: una storia lunga 136 anni, vai alla landing page

In attesa dell’arrivo di Salvini, gruppo di leghisti tentava di raccogliere firme per la chiusura dei campi nomadi. Tentativo fallito per l’intervento dei militanti dei centri sociali. Non c’è stato alcun contatto, ma insulti e urla. I militati della Lega sono stati poi accompagnati dietro al cordone della polizia.

La tensione è però salita alle stelle con l’arrivo dell’auto del segretario della Lega, assalita a calci e pugni. Alcuni manifestanti dei centri sociali hanno cercato di bloccare l’auto. L’autista ha accelerato e travolto due giovani e un operatore. A quel punto gli altri hanno inseguito l’auto lanciando sassi e colpendola con calci e pugni. Conversando coi giornalisti Salvini ha poi rivendicato di aver detto lui all’autista della Lega “Vai, vai” quando ha visto che i ragazzi “erano con le mani e coi piedi sull’auto”. “Così i balordi dei centri sociali hanno distrutto la nostra macchina, prima ancora che ci avvicinassimo al Campo Rom. Noi stiamo bene. Bastardi”, scrive su Facebook il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, postando una foto della sua auto con il parabrezza infranto.

«Salvini e Fabbri, fascisti su Marte, Bologna e l’Emilia sono medaglia d’oro per la Resistenza!». Cristina Quintavalla, candidata presidente per l’Altra Emilia Romagna, si associa alle parole della Nazione Rom contro la provocazione xenofoba della Lega nel campo sinti di Via Erbosa che stamattina ha rischiato di tramutarsi in tragedia con quello che, dai manifestanti viene definito come il tentato omicidio, da parte dell’autista di Salvini, di due antirazzisti. L’annunciato spot elettorale della Lega, da cui perfino Forza Italia s’è smarcata, non poteva trasudare più di così di odio per la vita e la dignità delle persone».

«Vada a colonizzare un altro pianeta, qui il razzismo non è ammesso, l’istigazione all’odio razziale è un reato grave e l’anomalia dei campi è che sono veri e propri lager». «I rom erano qui, sono qui e rimarranno qui e battersi contro la loro esclusione vuol dire battersi per l’inclusione e la solidarietà per tutti. Nessuno deve essere usato come oggetto disumanizzato dai governi e, invece deve essere coinvolto nelle decisioni che hanno un impatto sulle loro e sulle vite delle altre persone. Oggi i governi adottano politiche che sono il risultato della manipolazione di paure a lungo radicate sull’“invasione degli zingari” o sulla “criminalità degli zingari”, e dentro queste paure nuotano gli squali del liberismo renziano e del leghismo».

«L’unico programma della Lega è la guerra dei penultimi contro gli ultimi. Noi ci associamo all’Anpi di Bologna nel ritenere fortemente inopportuna la scelta della questura di consentire la manifestazione leghista».

Altra Emilia Romagna, ‘costola’ di L’Altra Europa con Tsipras, era presente questa mattina a Villa Erbosa di Bologna per “difendere i Sinti dall’irruzione della Lega” e respingere l’arrivo del segretario Matteo Salvini. Lo hanno confermato i candidati alle regionali della lista che accusano il sindaco Virginio Merola e il prefetto di aver autorizzato la visita del carroccio al campo Rom. L’iniziativa di questa mattina e’ stata soltanto una “provocazione e un’istigazione al razzismo e ad un atteggiamento xenofobo verso chi e’ considerato diverso”, secondo Claudia Candeloro, Lorenzo Alberghini, Margherita Romanelli e Piergiovanni Alleva, candidati della lista bolognese dell’Altra Emilia Romagna. “A questa provocazione – hanno aggiunto – il prefetto doveva rispondere vietando l’autorizzazione per Salvini di ingresso al campo. “E’ mancata una risposta dalla politica e dalle istituzioni che dovevano vietare questa provocazione di Salvini. Il sindaco Merola doveva prendere una posizione contro la visita di Salvini ma non ci risulta l’abbia fatto».

La torsione lepenista della Lega è uno dei dati politici di questa fase.

 

Salvini 8 nov 2014

Exit mobile version