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Campidoglio, Francesca Danese nuova assessora al sociale

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Francesca Danese, cresciuta a contatto con i soggetti che soffrono i frutti avvelenati delle politiche liberiste, presidente Cesv Lazio, è la nuova assessora alle politiche sociali. Roma ha bisogno di nuovo welfare

di Ercole Olmi

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Francesca Danese sarà il nuovo assessore alle Politiche Sociali di Roma Capitale. Ignazio Marino ha scelto un’altra donna per ricoprire il ruolo di Rita Cutini, uscita proprio oggi dalla giunta capitolina. Danese, proveniente dal mondo del volontariato, (non da quello cattolico come superficialmente scrivono le agenzie) è la presidente del Cesv Lazio, Centro di Servizio per il Volontariato del Lazio. Una delle poche persone capace di comunicare con efficacia con tutte le anime del terzo settore e del volontariato, una competenza cresciuta a contatto con i soggetti che, in carne e ossa, soffrono i frutti avvelenati delle politiche liberiste.

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Proprio dal Cesv arriva un primo saluto «con orgoglio» ad una delle sue fondatrici che «diventa assessore in un momento difficilissimo per la città, sotto tutti i punti di vista. Dopo avere contribuito a fondarlo ed esserne diventata presidente nel 2008, è stata determinante nel far diventare il Cesv una realtà efficace nel sostenere la crescita del volontariato, radicata nel territorio, impegnata insieme alle associazioni.

«Sotto la sua presidenza abbiamo potuto realizzare progetti importanti, che hanno affiancato l’attività quotidiana di consulenza e sostegno alle associazioni, e hanno indicato strade positive da seguire. E abbiamo aiutato le associazioni a costruire un rapporto trasparente con le istituzioni e gli enti locali, mantenendo quell’autonomia che è tipica del volontariato. Il Cesv affida ai cittadini romani una persona speciale, che vive profondamente i valori tipici del volontariato: gratuità, generosità, onestà, disinteresse. Siamo sicuri che il suo lavoro sarà utile per rilanciare una città che anche negli ultimi mesi si è riscoperta ancora una volta piena di problemi irrisolti e mortificata da una classe dirigente che non merita».

Francesca Danese, cresciuta a Trasacco, nella Marsica, è educatrice di comunità ed epidemiologa sociale. E’ stata presidente di Anlaids Lazio dal ’93 al 2001 e segretario nazionale dal ’99 al 2001. Ha lavorato sempre nel Terzo settore e per la promozione del volontariato e la creazioni di reti. Contemporaneamente ha svolto un’intensa attività di formazione per il volontariato e per gli operatori sociali e degli enti pubblici. Ha ricoperto anche numerosi incarichi di rappresentanza: in passato nella consulta penitenziaria del Comune di Roma e poi nella Consulta socio-sanitaria del Comune di Roma (1995-2001), nell’Osservatorio Nazionale del volontariato presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali in quello Regionale del Lazio (fino al 2008).

Ha ideato ed è stata responsabile di campagne e progetti, anche a livello europeo nel campo dell’interculturalità, della coesione sociale, della salute, dell’inserimento lavorativo delle donne e delle categorie svantaggiate. Ha svolto attività di monitoraggio, ad esempio sulla realizzazione dei Piani di Zona e sul primo Piano Regolatore Sociale del Comune di Roma. Non ha mai abbandonato l’attività di ricerca nell’ambito dell’inclusione sociale e della sanità, in collaborazione con università e centri di studio e quella di divulgazione culturale, attraverso l’attività editoriale e la partecipazione come relatrice a convegni e conferenze italiane ed europee. E’ stata consulente dell’OMS e ha coordinato progetti nazionali ed europei sui temi dell’esclusione sociale rivolti a donne e a giovani.

L’Ansa parla di un addio polemico da parte di Rita Cutini, assessore alle Politiche sociali in Campidoglio – legata alla comunità di Sant’Egidio, che gestì il caso Tor Sapienza. «È ora di richiudere le maglie larghe che hanno generato spazi per il malaffare – dice dopo che il sindaco Ignazio Marino le ha comunicato di volerla sostituire -. Il problema è far uscire Roma da questa emergenza». Cutini, finita nel mirino del Pd romano dopo i disordini di Tor Sapienza, lascia «perchè – dice – non ravviso più le condizioni per continuare. Marino parla di un rimpasto che farà nascere la giunta della legalità: «Ha sempre lavorato per i più deboli, la stimo», ha detto Marino dopo un lungo colloquio con Cutini, nel quale l’ormai ex assessore ha declinato l’offerta ribadita ancora una volta dal sindaco, una delega alla famiglia e agli anziani. Con la Cutini sono quattro gli assessori già cambiati da Marino. Cinque se si aggiunge Daniele Ozzimo che si è dimesso dopo esser stato indagato nell’inchiesta Mafia Capitale. Daniela Morgante lasciò le deleghe al bilancio, sostituita da Silvia Scozzese. Poi arrivò l’addio di Flavia Barca, rimpiazzata alla cultura da Giovanna Marinelli. Una decina di giorni fa si è dimesso Luca Pancalli. E ora Cutini.

Ora, occupata la casella del sociale e trovato il sigillo di legalità con Sabella che avrà la delega agli appalti e alla trasparenza, a Marino resta da decidere come sostituire l’assessore alla casa, visto che Ozzimo si è dovuto dimettere perchè indagato nell’inchiesta Mafia Capitale, accusato di essere a libro paga di Salvatore Buzzi, dominus delle coop sociali a Roma. Voci insistenti danno per certa l’entrata in giunta di Roberto Tricarico, fedelissimo del sindaco, e già assessore alla casa con Chiamparino a Torino: per Marino sarebbe anche l’occasione di rinsaldare la sua posizione politica in giunta dopo gli attacchi subiti dal Pd (che ora non può permettersi di andare alle urne visto che è al minimo della credibilità fra i romani), con lo spettro addirittura delle urne, durante il caso Tor Sapienza e il cosiddetto Panda gate. Altro nome dato quasi per certo per la delega ai lavori pubblici è quello di Maurizio Pucci che ora cura i Grandi Eventi per il Campidoglio. Intanto in Campidoglio si lavora anche per fare pulizia: l’assessore al bilancio Silvia Scozzese avrebbe pronto l’elenco degli appalti sospetti, un centinaio, e il dossier sarà dato agli uomini dell’anticorruzione di Raffaele Cantone e ai commissari del Prefetto dopo che il Viminale ha disposto l’accesso agli atti.

Anche il Social Pride saluta «positivamente la nomina della nuova Assessora Francesca Danese, con l’augurio che da oggi possa finalmente iniziare un percorso condiviso per la costruzione di politiche sociali per la città, per i cittadini e di cittadinanza. Auspichiamo che questa scelta vada nella direzione di politiche di welfare centrate sulla diffusione dei diritti, del protagonismo e promozione dei cittadini e sul decentramento degli interventi a livello territoriale, superando l’assistenzialismo».

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