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Sinistra, il bivio italiano di Tsipras

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L’Assemblea Nazionale dell’Altra Europa con Tsipras e i nodi della doppia crisi della sinistra. La diretta streaming

 

di Checchino Antonini 


“Un segnale in tempi brevi, entro l’estate – chiede  Marco Revelli introducendo i lavori dell’assemblea nazionale dell’ Altra Europa con Tsipras a Roma – per l’apertura di uno spazio di convergenza, di ibridazione, sperimentazione, senza burocrazie guardiane. Insomma, non è ancora la Casa comune – Revelli ne è consapevole – ma un presupposto”. Il “bivio” richiamato già dal titolo del documento che convoca l’assemblea, è stato reso possibile dalla lezione greca, dalla vittoria di Syriza, e il contesto dello scontro è lo spazio europeo con le sue ricette tossiche di austerità. 
Riuscirà l’AET a compiere l’ultimo passaggio: “la trasformazione in identità collettiva capace di decisioni collettive e di prendere la parola nello spazio pubblico” ? È questo il nodo da sciogliere tra oggi e domani a Roma dopo un anno faticosissimo. AET, infatti, è andata in crisi già all’indomani delle europee quando la mancata elezione di qualcuno di Sel (che sarebbe immediatamente transitato con il Pse) ha avviato lo stallo in cui sono trascorsi questi mesi, l’ambiguità del ruolo degli emissari di Sel per bloccare il processo decisionale, la nascita della “Grande Sel” (che ha attratto la destra del Prc e uno degli europarlamentari AET, Maltese) nell’ attesa della mitica scissione del Pd, le corse separate alle regionali di Emilia e Calabria di novembre. Fino alla imminente tornata – si voterà in sette regioni-  in cui AET dice di voler sostenere liste antagoniste al Pd ma Sel gioca a volte ancora da sola e quando si schiera a sinistra è solo perché il Pd la schifa prefigurando il” partito della nazione”.
Così, dai 24mila firmatari del manifesto per le europee si è giunti ai quasi 8mila aderenti di oggi, con in mezzo la sconfitta epocale del Jobs act, l’incapacità di entrare in una fase costituente e l’affacciarsi sulla scena della coalizione sociale di Landini con i suoi connotati ancora accolti nella vaghezza. Tutto ciò con alcuni terremoti locali, in Veneto, ad esempio (dove mezza Rifondazione correrà col Pd), o in Liguria dove il livello nazionale ha buttato a mare la locale Altra Liguria per appoggiare la forza di un civatiano favorevole alla Tav, indicato dal rancoroso Cofferati dopo lo spettacolo delle primarie del Pd. O, ancora, a Milano dove l’assemblea locale non è stata capace di aderire al Primo Maggio No Expo (lacuna che dovrebbe colmare questa assemblea). Insomma, per ora nessuno è in condizione di sfilarsi ma nessuno ha la forza, o la voglia,  di scippare a Sel il diritto di veto che continua a esercitare anche ora. Eppure di una casa comune, di una Syriza italiana, ce ne sarebbe davvero bisogno per unire le lotte e renderle efficaci alla faccia, ossia contro, le ambiguità del ceto politico che, sull’idea di fornire una sponda sinistra al social-liberismo, ha sperimentato tutta la propria inconsistenza. È utile la sua sopravvivenza a quella accumulazione delle forze evocata da Revelli? C’entra qualcosa con il fatto che l’Italia è l’unico paese in cui è mancato un duraturo movimento di massa contro la crisi?
[Segue..]

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SESSIONE  SABATO 18 APRILE 

19,00 – 20.20 Uscire dalla doppia crisi della rappresentanza: una sfida per il sociale e per la politica

Loris Caruso, Università di Milano, Donatella Della Porta, European University Institute, Michele De Palma, Fiom, Eleonora Forenza, Europarlamentare L’Altra Europa con Tsipras, Claudio Riccio, ACT! Agire Costruire Trasformare

20.30 Presidenza: modalità delle votazioni di domenica

21.00 conclusione giornata

SESSIONE  DOMENICA 19 APRILE, 9.30-14

 9,30 -12 interventi

12-14,00 votazioni odg finale e organismi

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