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XKeyscore, la NSA spia il mondo con un click

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XKeyscore

‘The Intercept’ rivela come funziona Xkeyscore, il sistema informatico usato dalla NSA per la ricerca e l’analisi di dati internet in tutto il mondo

di Carlo Perigli

XKeyscoreXKeyscore, uno degli strumenti più potenti posseduti dalla NSA – National Security Agency – statunitense, in grado di controllare le comunicazioni private di chiunque su internet, ha la stessa facilità di utilizzo di Google. Questo è ciò che emerge da un articolo apparso ieri su The Intercept, che ha pubblicato 48 documenti – tra top secret e classificati – risalenti al 2013, in grado di fare chiarezza su portata e funzionamento di questo sistema di spionaggio.

Xkeyscoree era stato uno dei primi programmi trattati dal Guardian nel 2013, quando Edward Snowden iniziò a far filtrare notizie relative alla NSA. Grazie al lavoro svolto dalla redazione di The Intercept, con il quale attualmente collabora anche Glenn Greenwald, ex reporter del quotidiano britannico, è stato possibile analizzare il programma in maniera approfondita, rivelando altresì i metodi di formazione attraverso i quali gli analisti vengono messi nelle condizioni di setacciare miliardi di file. Si tratterebbe, secondo un documento pubblicato da The Intercept, di un sistema particolarmente complesso, concepito per funzionare  su una serie di computer sparsi per il mondo, caratteristica che gli dà la possibilità di suddividere su più macchine la mole di lavoro richiesta, aumentando così l’efficienza.

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Ebbene, dai documenti relativi alla formazione del personale si evincerebbe che XKeyscore è particolarmente semplice da utilizzare, richiedendo soltanto un qualsiasi dato in grado di identificare una persona, come una casella mail o un numero di telefono, per avviare una ricerca approfondita su di essa.«Chiunque può essere formato per svolgere questo tipo di attività – ha dichiarato Jonathan Brossard, CEO di Toucan Systems a The Intercept – semplicemente inseriscono il nome del server che vogliono violare in XKEYSCORE, premono invio, e si ritrovano nome utente e password per accedere alla macchina. Fine».

«La NSA ha costruito un sistema eccezionalmente completo di strumenti automatici per la violazione di dati che i loro analisti possono utilizzare – ha proseguito Brossard – Il carico di lavoro che un’analista deve sbrigare per entrare in un computer remoto tramite internet è drasticamente ridotto, parliamo di minuti, se non di secondi. Facile, come digitare poche parole su Google». Infine, stando alle ricerche compiute da Greenwald, Marquis-Boire e Lee, i documenti analizzati non indicherebbero l’obbligo per i dipendenti di richiedere autorizzazioni al fine di svolgere ricerche tramite XKEYSCORE, prevedendo soltanto l’obbligo in capo agli analisi di «rispettare lo USSID-18 – la direttiva statunitense che tutela i diritti costituzionali dei cittadini statunitensi in questo campo – e le altre norme in materia».

 

 

 

 

 

 

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