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Sinistra, soggetto unitario: se ne riparla a novembre

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Lo stato dell’arte della ricomposizione a sinistra dopo la divaricazione in Grecia. L’evento costituente a novembre. Attivismo autoreferenziale di Civati

di Giulio AF Buratti

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Tutto rinviato al primo week end di novembre per il nuovo soggetto della sinistra ma già ai primi di settembre dovrebbe formalizzarsi l’annuncio politico ufficiale del percorso. Un recente incontro a Roma, sollecitato da L’Altra Europa, con Sel, Rifondazione, Act e Fassina/Cofferati ha rimbalzato all’autunno inoltrato, probabilmento tra il 6 e l’8 novembre, l’evento che dovrebbe varare il percorso costituente da tempo nell’aria e da altrettanto nel vago. Non che manchi una certa convergenza politica sui contenuti (centralità della vicenda greca, suo rilievo sul quadro europeo, giudizio della crisi delle socialdemocrazie europee, sulla alternatività strategica al Pd e al renzismo, ecc.) ma i tempi lunghi rischiano di nutrire l’incertezza e, in assenza di altri fatti significativi, di diffondere ulteriore sfiducia e disorientamento. Un report del gruppo di contatto dell’Altra Europa (Revelli, Forenza, Sarasini, Torelli) segnala la necessità di una maggiore ambizione sui contenuti e sui programmi («non dovrà essere un ennesimo evento formale ma dovremo affrontare a fondo, in esso, i nodi fondamentali, dalla forma organizzativa alla carta dei valori, alla definizione ai tempi brevi delle successive tappe quali la scelta del nome e del logo e delle pratiche partecipative attraverso cui arrivarvi») e chiede un particolare impegno da parte di tutti per rendere il percorso effettivamente partecipato, in primo luogo nei territori (con assemblee unitarie aperte alla più ampia adesione e partecipazione attiva) ma anche a livello “centrale” (con la formazione di gruppi “di lavoro”, integrati e aperti).

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Nel dettaglio, il report prevede una riunione operativa ai primissimi di settembre, in cui mettere a punto la forma con cui comunicare nel modo più adeguato e pubblico che “si parte”: un testo sottoscritto da una trentina/quarantina di persone (tra cui figure chiaramente riconoscibili delle forze presenti all’incontro di luglio ma anche di una cerchia più ampia, di realtà politiche, sociali e culturali) contenente l’annuncio “politico” dell’avvio del processo costituente. Esso dovrebbe essere reso pubblico prima del 10 settembre, in modo che il lancio possa avere riscontri nei vari eventi che sono previsti in quei giorni, dalla festa FIOM a quella di Liberazione, e poi in occasione della preparazione delle manifestazioni europee e nazionali del 17 ottobre, la giornata mondiale di lotta alle povertà, scelta come appuntamento d’autunno dalla coalizione sociale. Al centro del dibattito preparatorio i temi dell’Europa e della forma partito. Decisiva la dimensione territoriale dove però, finora, sono state previste solo le assemblee decentrate con i parlamentari a preludio di gruppi parlamentari comuni che arriveranno solo a fine anno.

Messa così i tempi sono piuttosto stretti visto che già la primavera del 2016 sarà attraversata dall’ennesima campagna elettorale in molte grandi città e i nodi della relazione col centrosinistra torneranno a tormentare il dibattito tra le varie anime dell’eventuale nuovo soggetto unitario, una delle quali – quella civatiana – caratterizzata in questa fase da un attivismo autoreferenziale come nel caso dei referendum formulati senza alcuna relazione coi movimenti sociali.

Cammino tutto in salita, dunque, per uno sforzo unitario su cui si riverbera la lezione greca che vede la divaricazione di fronte alla questione del governo delle anime, quella riformista e quella anticapitalista, che avevano dato vita a Syriza. La Syriza italiana rischia di essere solo la ricomposizione dei riformisti.

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