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Omicidio Bifolco, tutto da rifare. Il gip riapre il processo

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Il gip di Napoli accoglie la richiesta del legale della famiglia Bifolco di non chiudere il processo. Saranno sentiti altri testimoni. Anselmo: “E’ stato omicidio volontario”

di Ercole Olmi

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Colpo di scena al processo per la morte di Davide Bifolco, il 17enne ucciso da un carabiniere a Napoli nella notte tra il 4 e il 5 settembre 2014. Il giudice per le indagini preliminari ha appena deciso di riaprire l’istruttoria e ‘condizionare’ il rito abbreviato all’escussione di un consulente di un perito balistico di parte. La sentenza è dunque slittata al 19 novembre. La richiesta di non chiudere il processo questa mattina è stata avanzata dall’avvocato di parte civile, Fabio Anselmo che ritiene che si tratti di un “omicidio volontario”. Alla notizia della riapertura del processo in aula sono partiti applausi e urla di gioia. “Bisogna riformulare capo di imputazione, non può essere omicidio colposo”, ha detto ancora Anselmo, legale di altre famiglie vittime di malapolizia (Aldrovandi, Cucchi, ferrulli, Budroni, Uva ecc…). Oltre al perito balistico saranno anche sentiti i carabinieri che nel giorno dell’omicidio erano nell’auto.

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All’esterno del tribunale manifestanti di Acad, centri sociali, l’associazione ‘Verita’ e giustizia’ e le sorelle di Stefano Cucchi e Dino Budroni, oltre che amici e parenti del 16enne ucciso. “Tutti gli accertamenti, qualsiasi prova portata in aula, qualunque testimonianza porterà sempre allo stesso risultato: quell’omicidio è di natura colposa”, sostiene il difensore del carabiniere.

Intanto, di ritorno dal  tribunale, un gruppo di giovani attivisti, passando per via Foria, è stato aggredito da dieci-dodici fascisti di CasaPound armati di mazze di ferro, mazze chiodate, petardi, cinte e caschi. I neonazisti erano posizionati vicino a un pub che frequentano ma che normalmente la mattina è chiuso. Questa circostanza, unita al fatto che tutti i neofascisti erano armati, fa ritenere che l’azione fosse premeditata, probabilmente per la coincidenza con la commemorazione delle quattro giornate di Napoli e l’alta probabilità di incrociare iniziative di commemorazione della memoria antifascista della città proposte dagli studenti delle scuole. Gli squadristi hanno assalito il gruppo di attivisti che faceva volantinaggio per Davide Bifolco, ferendo diverse persone.

“Una chiara aggressione per marcare il territorio – la definisce la rete Antirazzista – intorno al luogo dove si riunisce (la famigerata sezione Berta del Msi) questo gruppuscolo razzista e xenofobo. Tutto questo è inaccettabile”.

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