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Stazione Termini, la sicurezza “sfratta” l’help center per i poverissimi

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Dopo 13 anni chiude i battenti lo storico sportello che fornisce assistenza a senza dimora, tossicodipendenti e migranti all’interno di Termini. Ferrovie apre un nuovo centro nella zona antistante

Roma, l’help center della stazione Termini
Helpcenter Termini 1

ROMA – “Biglietto, prego”. “Non devo prendere il treno, vado all’help center”. “Ha almeno un tagliandino che la identifichi come utente?”. “No, sto andando per la prima volta”. “Questa volta la lascio passare, ma si faccia dare un tagliandino, o qualcosa del genere, altrimenti la prossima volta devo fermarla”. Ore 9,45, stazione Termini. Quello che succede a noi davanti all’ingresso del binario 1, accade quotidianamente a qualsiasi persona cerchi di raggiungere l’help center della principale stazione ferroviaria della Capitale. Proprio per questo lo storico sportello che da 13 anni fornisce aiuto e assistenza alle persone più vulnerabili, e in particolare ai senza dimora, chiuderà a breve i battenti, per trasferirsi fuori dalla stazione, nel vicino quartiere di San Lorenzo.

Helpcenter Termini 2

Un “social corner” a San Lorenzo. La decisione è stata presa dopo che, con l’entrata in vigore dei nuovi varchi all’inizio dei binari (da metà settembre) l’accesso di chi ha bisogno di aiuto allo sportello si è fatto più difficile, se non impossibile in alcuni casi. Il nuovo help center sorgerà fuori da Termini, a via di Porta San Lorenzo 7, e dovrebbe essere pronto entro metà febbraio. Nel frattempo l’help center del binario 1 continuerà a funzionare. “Lo spostamento è stato una scelta obbligata – spiega Alessandro Radicchi, presidente di Onds (Osservatorio del disagio nelle stazioni) e responsabile dell’Help center -. La stazione è cambiata e le esigenze degli ultimi tempi ci hanno portato a ripensare la configurazione dell’assistenza verso un sistema più articolato. Non ha più senso avere uno sportello all’interno della stazione se le persone non ci possono più arrivare. E così dopo l’escalation delle misure di sicurezza interne, abbiamo messo in campo un’ azione veloce di risposta. Con Ferrovie dello stato abbiamo pensato di attivare un presidio all’esterno, molto vicino alla stazione, molto più grande, che permetterà di fornire assistenza”.

Il progetto, spiega Radicchi, è di implementare ancora di più il rapporto con le altre strutture presenti nella zona antistante la stazione: dal centro diurno all’ostello della Caritas, “vogliamo dar vita a una vera strada sociale in cui il nuovo help center farà da social corner,che si occuperà della prima assistenza”. Il nuovo spazio avrà anche una metratura molto più ampia: “Passiamo da 85 metri quadri a 160, e avremo anche una stanza aggiuntiva, Quello al binario 1 è di certo un luogo storico per tutti, – aggiunge – . Ma se la situazione cambia dobbiamo avere tutti la capacità di rinnovarci, e con Fs abbiamo ragionato insieme sulla situazione migliore, in primo luogo per li utenti. Con i controlli, sempre più persone senza dimora graviteranno fuori della stazione. E noi saremo lì ad intercettarle”. Anche secondo Fabrizio Torella, responsabile delle attività sociali di Ferrovie dello Stato, lo spostamento non inficerà il valore del progetto. “Dovremo solo ricalibrare l’attività, ma a Milano, per esempio, l’help center è nato già fuori dalla stazione – spiega -. L’area ferroviaria è un concetto esteso, quella di Roma non è un’espulsione del servizio. Ma certo era inutile tenere lo sportello all’interno del varco”.

Helpcenter Termini 3
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I varchi per l’accesso ai binari della stazione Termini sono stati introdotti a partire da metà settembre. Già pensati due anni fa con l’inizio dei cantieri per l’ampliamento della stazione, oggi servono anche a rafforzare le misure di sicurezza del principale scalo ferroviario della Capitale, in occasione del Giubileo della Misericordia, che ha preso il via ieri con l’apertura della porta Santa a San Pietro. Intorno ai varchi, il personale di Fs controlla il biglietto a ogni persona che entra. “In questa situazione temporanea, abbiamo fornito un cartellino di riconoscimento ai nostri utenti perché possano passare”, spiega ancora Radicchi. Il problema rimane, però, per le persone che vogliono chiedere aiuto per la prima volta e che non riescono a raggiungere l’help center. Lo sportello a Termini è nato nel 2002 come luogo di ascolto ed orientamento sociale per senza fissa dimora, tossicodipendenti, migranti economici, anziani soli, richiedenti asilo e rifugiati politici. Il progetto è realizzato dalla Europe consulting onlus all’interno delle iniziative della Sala Operativa Sociale del Comune di Roma. (ec)

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