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Dove va la Turchia? Incontro con Faysal Sariyildiz

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Incontro pubblico a Roma con Faysal Sariyildiz, deputato Hdp per il distretto di Cizre, Alberto Negri, editorialista de Il Sole 24ore e Amedeo Ciaccheri. Sabato 21, ore 18.30, csoa La Strada

di Popoff

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Oltre 1000 civili, curdi, cittadini turchi, sono stati uccisi da quando, dopo le elezioni del giugno 2015, è stato proclamato lo stato di emergenza nelle municipalità curde. Faysal Sariyildiz, attualmente deputato per il Partito democratico dei popoli (Hdp) del distretto di Sirnak dall’ inizio dei coprifuoco a Cizre – Sirnak è rimasto in zona con i civili e ha vissuto in prima persona tutta la crudeltà di cui è stato oggetto il suo popolo.

Durante il coprifuoco imposto dalle autorità turche per 79 giorni, tra la metà di dicembre del 2015 e la metà di marzo quest’anno, più di cento civili sono stati bruciati vivi a Cizre, città sud-orientale della Turchia. Una strage perpetrata dalle forze armate governative e denunciata anche dal segretario dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti umani (Ohchr), Zeid Raad al-Hussein. Cizre è oggi una città distrutta e migliaia di persone sono state costrette a lasciare le proprie case. Come tanti altri esponenti curdi, l’impegno di Faysal è stato punito con l’arresto e la detenzione in carcere. Il 17 giugno 2009, con l’accusa di far parte di una organizzazione terroristica, è stato arrestato e portato nel carcere di massima sicurezza di Mardin dove è rimasto fino al 4 Gennaio 2014.

In questi giorni, mentre il governo turco ha ribadito che nessuna riforma della legge sul terrorismo richiesta dall’Unione europea verrà fatta, il Parlamento turco è impegnato per votare un emendamento costituzionale presentato dal Partito Giustizia e Sviluppo (AKP), al potere, che mira a rimuovere l’immunità parlamentare dei deputati di cui la magistratura chieda il rinvio a giudizio (su 59 deputati dell’Hdp, 50 hanno almeno una richiesta pendente). Seppur la norma scritta riguarderebbe diversi membri del parlamento esponenti di diversi partiti, la legge sembra essere stata scritta appositamente per punire e ridurre al silenzio i deputati dell’Hdp, che rischiano quindi l’arresto con accuse di sostegno al terrorismo.

L’obiettivo dichiarato di Erdoğan, che ha appena licenziato il premier Davutoglu giudicato “troppo mordido”, è conquistare i voti dei due terzi dei componenti del Parlamento turco che gli permetterebbe una modifica della Costituzione senza dover indire un referendum, per dare una svolta al regime nella direzione del “sultanato”. Quindi togliere l’immunità ai deputati dell’Hdp significherebbe non solo escluderli dal Parlamento ma, grazie all’approvazione della legge, spianare la strada verso la conquista dei due terzi dei parlamentari: un vero e proprio golpe.

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A seguire, cena in terrazza presso l’osteria popolare

Csoa La Strada, via Passino 24, Free Garbatella, 00154, Roma

 

 

 

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