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Processo Cucchi, anche guardie penitenziarie parte civile

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Processo Cucchi, rinvio dell’udienza preliminare. I legali degli agenti di polizia penitenziaria anticipano l’intenzione di costituirsi parte civile. Prossima udienza 5 maggio

di Checchino Antonini

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Il terzo giorno di astensione degli avvocati indetta dall’Unione delle camera penali ha portato oggi al rinvio dell’udienza preliminare nella quale il gup Cinzia Parasporo dovrà esaminare la richiesta di rinvio a giudizio dei cinque carabinieri coinvolti nell’inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi, avvenuta nell’ottobre 2009 nell’ospedale Sandro Pertini di Roma, una settimana dopo il suo arresto per droga. La novità dell’udienza è che i legali degli agenti della Penitenziaria hanno anticipato non solo la volontà di costituirsi parte civile (anche la famiglia Cucchi lo farà), ma anche di citare i ministeri della Giustizia, della Difesa e degli Interni come responsabili civili per l’Arma, quali soggetti tenuti a risarcire, insieme con l’imputato, i danni procurati. A questa richiesta si associerà anche la famiglia Cucchi. Tre udienze sono state fissate – la prima il 5 maggio, l’ultima il 14 giugno – per definire preliminarmente il giudizio che vede i carabinieri Alessio Di Bernardo, Raffaele D’Alessandro e Francesco Tedesco accusati dalla procura capitolina di omicidio preterintenzionale (in quanto ritenuti autori del pestaggio subito dal giovane geometra romano) e di abuso di autorità (per aver sottoposto Cucchi «a misure di rigore non consentite dalla legge»), il maresciallo Roberto Mandolini, comandante interinale della stazione di Roma Appia, è accusato di calunnia e falso, lo stesso Tedesco e Vincenzo Nicolardi di calunnia nei confronti di tre agenti della penitenziaria che furono processati per questa vicenda e poi assolti in maniera definitiva.

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