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Roma, sciopero dimezzato e piazza negata ai tranvieri Usb

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Roma, la prefettura restringe lo sciopero del trasporto pubblico di domani, 29 settembre, e vieta Piazza Indipendenza alla manifestazione Usb dirottata in Campidoglio

di Francesco Ruggeri

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Sciopero dimezzato e piazza negata ai lavoratori che vorranno aderire allo sciopero del trasporto pubblico indetto a Roma da Usb per domani, 29 settembre. Ma la protesta andrà in scena comunque al campidoglio. «È definitivo: la questura di Roma ha vietato la manifestazione in piazza Indipendenza. C’è stato lo sgombero di via Curtatone ed è in corso un procedimento giudiziario: questa la motivazione di fondo, che scopre la vera natura del divieto. La questura non vuole che piazza Indipendenza diventi il simbolo delle violenze ingiustificate ai migranti e della xenofobia di stato. E soprattutto non si vuole che si saldi il fronte delle ingiustizie, che si uniscano quelli che si vuole mantenere divisi», spiega la nota dell’Unione Sindacale di Base. «La manifestazione si sposta quindi in Campidoglio e la questione democratica diventa centrale. Mentre i piani di privatizzazione vanno avanti, mentre continuano a non pagare gli stipendi di centinaia (o migliaia?) di lavoratori in appalto, mentre continuano gli sgomberi nelle case popolari, intanto riducono fortemente lo sciopero e vietano le piazze. Questione democratica e questione sociale devono tornare a saldarsi, il 29 Roma è chiamata a non farsi imbavagliare».

Bus e metrò, dunque, saranno fermi tra le 8.30 e le 12.30, 4 ore “concesse” dalla prefettura a fronte delle iniziali 24 richieste. Lo sciopero – si legge sul sito della Commissione di Garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali – è stato proclamato per «le aziende pubbliche e private, a capitale pubblico», per le partecipate a capitale misto« e per le »aziende, società, consorzi e cooperative appaltatrici di servizi pubblici del Comune di Roma».

Per USB: «I motivi della Prefettura sono sconcertanti, limitano lo sciopero  perché prevedono un’alta partecipazione.

“Forte presenza turistica prevista nel fine settimana e probabile alta adesione allo sciopero sono le ragioni per le quali la Prefettura ha deciso di ridurre, di fatto precettare, lo sciopero del trasporto locale. I periodi di franchigia a tutela della mobilità costituiscono già una forte limitazione al diritto di sciopero e sono funzionali proprio al commercio ed alla ricezione turistica. Che poi la probabile riuscita dello sciopero costituisca un motivo per vietarlo ci lascia sconcertati!

L’incapacità di gestire la città, i sui flussi turistici ed il pendolarismo, viene scaricata sui lavoratori ed utilizzata come arma per tappargli la bocca. E la consapevolezza che c’è un malessere diffuso e maggioritario nella categoria diventa una ragione per impedire che esso possa esprimersi. Tutto ciò conferma l’atteggiamento autoritario delle istituzioni romane. Solo l’unità tra lavoratori ed utenti potrà ribaltare il clima che vogliono imporci».

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