FILLEA CGIL: una storia lunga 136 anni, vai alla landing page
Home in fondo a sinistra Sandro Medici...

Sandro Medici sul Brancaccio: «Il morto ha divorato il vivo»

2

Cambiare non si può. L’epilogo del percorso del Brancaccio letto da Sandro Medici

S’era già cominciata a sfibrare, qua e là sfilacciata e lacerata. Quella sottile linea rossa lungo la quale si è tentato di promuovere una lista unica delle sinistre ora s’è definitivamente spezzata. Anche l’assemblea del Brancaccio verrà catalogata nell’archivio delle ormai troppe occasioni perdute. Come la campagna Cambiare si può, come la composizione della lista Tsipras, come le esperienze unitarie negli enti locali.
Anna Falcone e Tomaso Montanari hanno annullato l’assemblea nazionale di sabato prossimo per dichiarato fallimento: le nomenclature “non vogliono”. Così, il loro tentativo di raccogliere forze associative e civiche, e insieme ai partiti dar vita a un’alleanza politica per le prossime elezioni è naufragato. E tutti quelli che l’hanno sostenuto e alimentato vagano come zattere alla deriva. Mentre i vertici Mdp-Si-Possibile, sgombrati da ogni impaccio dialogico, liberati dal fingersi disponibili e accoglienti, hanno già definito le loro geografie spartitorie.
Incorreggibili. Inguaribili. Inguardabili. Ipocriti e infingardi. Ferocemente e unicamente interessati ad auto-tutelarsi. Tra il riconfermare la loro sbiadita impronta e aprirsi a percorsi di rinnovamento, non hanno avuto il minimo dubbio a scegliere la prima opzione. E in tal modo, rappresenteranno una sinistra opaca, amigua e desolatamente stantia. Raccoglieranno un po’ di voti, si accontenteranno di qualche parlamentare e tireranno a campare.
E’ andata male. Il morto ha divorato il vivo.

Exit mobile version