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Siria, fake gas e missili smart

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Dal caso Skripal al nervino di Douma, le bufale al servizio del caos

di Maurizio Zuccari

Neanche il tempo d’affossare la fake proof del caso Skripal – che, pare, gode di ritrovata salute con la figlia in quel di Salisbury – che una ben più consistente fake news a base di gas nervino riesplode in Siria, a rischio d’affossarci tutti. Il copione è noto & abusato, si ripete dall’Iraq in qua passando per la Libia & altri disastri, ma fa sempre effetto. Fonti “umanitarie” legate a doppio filo ai ribelli anti Assad che fanno ampio e umanitario uso di scudi umani e arsenali chimici graziosamente forniti dai Sauditi diffondono notizie non verificate né sensate sugli attacchi ai civili a base di gas nervino da parte del malvagio regime, sostenuto dal bieco Putin.

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Oggi a Douma, dove gli sgherri di Assad ripuliscono le ultime sacche della resistenza ex jihadista, come ieri a Idlid e Aleppo. Le tv arabe delle petromonarchie del Golfo, sponsor dei ribelli, trasmettono immagini di poveri bimbi martoriati dai gas, coi soccorritori privi della benché minima protezione (il che equivale a morte certa in caso di tale aggressivo chimico), senza una parvenza di veridicità né verificabilità, ma con gran scarmazzo del Circo Barnum umanitario d’osservanza salafita, come l’Osservatorio siriano sui diritti umani con sede a Coventry. A molte fermate di tram dal centro di Damasco ma vicino ai servizi di Sua Maestà.

L’ennesima bufala rimbalza sui media più o meno acriticamente, serve a indire la nuova chiamata alle armi contro il tiranno, i russi e gli iraniani che lo spalleggiano. Alla reiterata menzogna non scampano le anime belle & caste di casa nostra, da Saviano alla Litizzetto, tutti a tapparsi la bocca come vuole quel sedicente blogger minorenne, e giù in trincea. Trump, già pronto a passare la mano ai contractor, fa marcia indietro e con Macron e la May, alleati sempre fidi & proni, si prepara a sparacchiare qualche missile, definito via tweet “smart”, bello e intelligente, e lasciar fare ai turchi che, con l’ausilio delle forze speciali francesi, a nord si stanno ritagliando il loro pezzo di Siria, a spese dei curdi. Anche Gentiloni è della partita, e da necroforo di un ex governo in piedi per gli affari correnti (com’è evidentemente una guerra), manda un bell’aereo cisterna a rifornire i caccia alleati, via Giordania, mentre continuano le manovre da operetta per un governo qualesia.

Buon ultimi gli israeliani – deus ex machina del conflitto siriano – si portano come sempre avanti bombardando (dal Libano) i siro-iraniani presso Homs. Dove, secondo i sacri testi, si svolgerà l’Armageddon, lo scontro finale tra il bene e il male a cui avidamente anelano. Tanto, si sa, loro sono l’eletto popolo destinato al trionfo. E, per buona misura, giù missili e proiettili esplosivi a Gaza. Questi sì (anche) sui bambini, ma nessuna star mediatica si tappa il naso o la bocca. E l’Occidente continua ad abbeverarsi alle fonti della propaganda jihadista, alle bufale al servizio del caos.

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Giornalista e scrittore, è nato il primo novembre 1963 a Poggio Mirteto, in Sabina, e vive a Roma. Dopo l’alberghiero a Rieti e la leva come ufficiale di complemento a Firenze, si è laureato in scienze politiche alla Sapienza di Roma (Comunismo e titoismo, con Pietro Scoppola, 1994) e si è specializzato in scienze della comunicazione (Il consenso videocratico: masse, media e potere nella transizione dalla partitocrazia alla telecrazia, con Mario Morcellini, 1996). Ha scritto su Paese Sera, il Manifesto, Diario, Medioevo, Archeo, Ragionamenti di Storia (dove ha provato, grazie a documenti inediti, l’uso dei gas da parte dell’esercito italiano nella guerra d’Etiopia). Ha ideato e diretto il mensile Cittànova (1996-97). È stato caporedattore dei periodici d’arte Inside Art e Sofà (2004-2014). È opinionista sul quotidiano Metro e su Agi. Ha pubblicato il Dito sulla piaga. Togliatti e il Pci nella rottura fra Stalin e Tito, 1944-1957, Mursia, 2008. Con questa casa editrice è uscito il romanzo fantastorico Cenere (2010), primo di una trilogia sul mito. Sito www.mauriziozuccari.net.
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