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Con la Palestina nel cuore, sempre

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Domani a Roma manifestazione pro Palestina. La Marcia per il Ritorno continua ma la situazione sanitaria a Gaza precipita

di Marina Zenobio

Il prossimo 15 maggio, da disposizione del presidente nordamericano Donald Trump, l’ambasciata statunitense sposterà la sua sede nella città di Gerusalemme. Lo stesso giorno in cui il popolo palestinese celebra la Nakba, la catastrofe del 1948, quando dopo l’istituzione dello stato di Israele milioni di palestinesi furono costretti all’esodo. Una decisione che ancora una volta vìola e calpesta il Diritto internazionale, facendo carta stratta della Risoluzione Onu che ha bocciato l’iniziativa del presidente nordamericano.

Contro questa ennesima ingiustizia ai danni del popolo manifestazione, e rispondendo all’appello del Coordinamento delle Comunità Palestinesi in Italia, dell’Api (Associazione dei palestinesi in Italia) e dell’Udap (Unione Democratica Araba Palestinese in Italia), domani Roma si colorerà di rosso-nero-bianco-verde in una manifestazione che partirà alle ore 15 da Piazza dell’Esquilino, per continuare a rivendicare gli inalienabili diritti del popolo palestinese a vivere in libertà sulla propria terra, ad avere un proprio Stato sovrano, a vivere in pace nel rispetto della legalità internazionale.
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Continua la Marcia del Ritorno

Al confine tra Gaza e Israele nel frattempo continua la protesta palestinese arrivata al settimo venerdì di Marcia per il Ritorno costata finora la vita a 45 palestinesi uccisi da cecchini delle forze israeliane, e oltre 6 mila sono stati i feriti. Si manifesta per coloro che sono stati costretti all’esilio, si manifesta contro l’occupazione israeliana, si manifesta anche contro l’esasperazione e la frustrazione di migliaia di palestinesi che da decenni vedono i loro diritti calpestati, come l’ultima disposizione di Trump su Gerusalemme.

A Gaza City intanto la situazione sanitaria è al collasso

Al punto che lunedì scorso, secondo quanto riportato dall’Agenzia Stampa Infopal, Jamal al-Khudari, presidente del Comitato popolare contro l’embargo, ha invitto la Mezzaluna rossa araba e le organizzazioni internazionali ad inviare urgentemente aiuti medici a Gaza per salvare il suo settore sanitario ormai in declino.

Al-Khudari ha affermato che gli ospedali di Gaza hanno esaurito, in questa crisi senza precedenti, il 50% delle medicine e delle forniture mediche indispensabili. L’80% dei residenti della Striscia vive al di sotto della soglia di povertà, con un tasso di insicurezza alimentare nell’enclave del 60%. Il 25% degli edifici e delle case distrutte dall’esercito israeliano nell’offensiva contro Gaza del 2014 non sono mai state ricostruite per carenza di fondi e materiali. Solo il 5% delle riserve idriche è potabile e le interruzioni di elettricità possono durare fino a 20 ore al giorno.

 

 

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