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Non si sa se i migranti portano Tbc ma Grillo certo porta razzismo

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#tbcnograzie: un post sul sito del noto milionario populista gratta la pancia al senso comune xenofobo di un pezzo di società italiana. La schizofrenia politica dei pentastelluti

di Ercole Olmi

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«Il ritorno delle malattie infettive. #tbcnograzie». Ci risiamo: un post pubblicato da Beppe Grillo sul suo blog sottolinea come «il Passaparola di ieri (pubblicato sempre sul blog, ndr) con l’ingresso delle malattie infettive dall’Africa e il contagio di tbc di 40 poliziotti finora accertati è caduto nel nulla. Quando i nostri bisnonni approdavano negli Usa, Paese della Libertà, dopo aver visto la Statua con la fiaccola accesa, venivano subito confinati a Ellis Island in quarantena».

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Il milionario leader populista ruba la scena con l’ennesima sparata dal sapore razzista e fascistoide. Stavolta è in buona compagnia del Consap, uno dei sindacati di polizia, che è convinto che i migranti siano portatori di tubercolosi e che abbiano infettato già una quarantina di poliziotti. Il ritornello è sempre lo stesso sui tutori dell’ordine mandati allo sbaraglio. La sigla sindacale, famosa soprattutto per aver raccolto l’adesione di Canterini (il capo dei celerini che entrarono alla Diaz), sta promuovendo una class action contro il ministero dell’Interno per controlli sanitari – protocolli di sicurezza e direttive – che non sarebbero rispettati.

L’immaginario xenofobo di Grillo e di un pezzo della polizia prende piede dal falso mito che in Italia la Tbc, l’ottocentesco mal sottile, sia pressoché estinta. La certezza del sindacatino di polizia scaturisce dalla positività al test di Mantoux, ritenuto inaffidabile da una parte della comunità scientifica.

In realtà la Tbc, nel nostro paese, uccide una persona al giorno di Tbc e ogni anno, in tutto il mondo, fa strage di 1,3 milioni di vite su 8,6 milioni di casi a livello globale. Ma in Italia è in leggero e costante aumento nella classe di età 15-24 anni, più nelle regioni del Nord che in quelle meridionali, e in alcune specifiche popolazioni (gli immigrati hanno un rischio aumentato di contrarre la tubercolosi di 10-15 volte superiore rispetto alla popolazione italiana). Oms ed Ers (European Respiratory Society) col ministero della Salute hanno lanciato un programma in otto punti per l’eliminazione della tubercolosi nei paesi a bassa incidenza ma ad alto reddito. Mario Raviglione, direttore del Programma Globale per la Tubercolosi dell’Oms, ha spiegato all’Espresso di un mese fa che questo si può fare andando a curare le persone più vulnerabili e difficili da raggiungere (i poveri e senza fissa dimora, chi fa uso di droghe, i carcerati, chi ha il sistema immunitario compromesso come i sieropositivi). Così come prevedendo assistenza speciale ai migranti.

La TBC conosciuta in genere dall’opinione pubblica per la forma polmonare è una patologia dalla trasmissibilità limitata, tranne in alcune prime fasi dell’infezione non curata. Il test di cutireazione è positivo in moltissime persone e non significa in alcun modo essere malati o portatori contagiosi: significa solo che in qualche fase della vita c’è stato un contatto col Mycobacterium tubercolosis cui la malattia di massima non ha avuto alcun seguito. Rare persone con la cutireazione positiva hanno invece la patologia in fase attiva; la grandissima parte degli esseri umani col proprio sistema immunitario riescono pertanto a reagire al Micobatterio sconfiggendolo, senza sviluppare la malattia. Qualcuno però la sviluppa senza accorgersene: tanto è vero che all’esame autoptico di persone morte per altra cause statisticamente si procede all’analisi dei polmoni e di quando in quando in arianissimi europei si vedono esiti cicatriziali profondi da TBC vecchi di 30-40 anni!

La TBC in Italia non è mai stata debellata neanche 15-20 anni fa! Lo sa bene l’INPS che erogava un discreto assegno ai malati italiani di alcune categorie lavorative! I pazienti, svariate migliaia, si vergognavano della malattia e pregavano i medici di non denunciare al SSN la TBC; ma il tabulato SSN non si incrociava certo con quello INPS…comunque anche per le statistiche del SSN la TBC non è mai stata debellata in Italia! Le condizioni che predispongono alla TBC tra le altre sono una alimentazione povera di proteine, di frutta e di verdura; un sistema immunitario in precarie condizioni; la promiscuità abitativa; la scarsa areazione dei locali domestici, spesso conseguenza di un riscaldamento invernale assente o debole. Se si fa una scappata in farmacia si può vedere da sempre in evidenza il Rifadin e il Rifinah, specifici per la terapia della TBC: quindi vuol dire che ce ne è e abbastanza anche in quartieri e località dove di migranti ce ne sono pochi o zero.

La cutireazione positiva su qualche decina di PS che fanno frontline versus i migranti non significa assolutamente che soffrono di TBC e i numeri son quelli della media italiana: della signora Alberta che vende i fiori, del signor Ugo che fa il tramviere, della signor Luigi che fa il geometra… Perché non si parla piuttosto dei posti che pullulano di TBC, e cioè le carceri? La promiscuità, l’alto numero di tossici dal sistema immunitario precario rendono questi posti i lazzeretti della TBC! E perché non parlare delle condizioni precarie di molti anziani italiani che non hanno i soldi per mangiare in maniera decente e per potersi riscaldare d’inverno, barricati nelle loro case senza ricambio d’aria, imbottiti scorrettamente di farmaci che abbassano il loro sistema immunitario?

Per i cinquestelle si profila l’ennesimo sospetto di schizofrenia (politica). Da un lato il padrone del logo che scimmiotta Marine Le Pen e Alba dorata, dall’altro la periferia del “movimento” che prova a rintuzzare l’ultraxenofoba Liga di Zaia. Il paron veneto, infatti, ha provato a cavalcare l’onda dopo la scoperta di un caso di lebbra diagnosticato a Treviso, pochi giorni fa. I grillini di quelle latitudini hanno accusato Zaia di aver strumentalizzato la vicenda e di aver creato del «panico ingiustificabile». .

Ma qualcuno si diverte sempre a fare il medico e a suscitare il panico generale con un’improvvisa caccia all’untore: stavolta tocca a Grillo e a certi poliziotti. «L’allarme di Zaia denuncia solo la sua profondissima ignoranza – aveva ricordato il “nostro” Borgomeo si Popoff – La lebbra è una patologia dalla scarsissima contagiosità e curabile in molti ospedali italiani senza gravi difficoltà. Ogni anno si registrano una quindicina di nuovi casi in Italia; nel mondo comunque la lebbra è in diminuzione. Una parte degli italiani contagiati non ha invece niente a che fare con l’estero: Zaia non sa che da secoli esistono nel nostro territorio piccoli foci di lebbra, in diminuzione, in Liguria, Sardegna, Lazio, Calabria e Sicilia. Per questo, e non per solidarismo terzomondista, abbiamo avuto ospedali con unità specializzate per lebbra in Puglia, Liguria e Sicilia. senza contare che il più delle volte sono gli stessi nostri connazionali, e non solo gli stranieri, a venire contagiati dal morbo, dopo prolungati soggiorni all’estero».

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