FILLEA CGIL: una storia lunga 136 anni, vai alla landing page
Home cronache sociali Rom: come si ...

Rom: come si costruisce il falso a Rete4

7
rete 4

I rom sono lo 0,25% della popolazione ma sulla loro pelle viene dirottata l’insicurezza sociale prodotta dal liberismo. Ecco come la tv inventa il nemico pubblico

di Mattia Pelli

 

rete 4Volete rendervi conto del livello di oscenità raggiunto dal giornalismo nel nostro paese e verificare “live” la distanza della TV dal paese reale? Semplice: basta guardare una trasmissione “giornalistica” come “Quinta colonna” (Rete4) magari dal vivo, come ho fatto io invitato da Oscar Lustago Gabrielli, sinto residente al campo di Trento.

FILLEA CGIL: una storia lunga 136 anni, vai alla landing page

Un’unità esterna della trasmissione è infatti arrivata fino a queste latitudini per realizzare un collegamento esterno in diretta dal campo di Trento.

Fin dal pomeriggio tra le campine c’era fermento: i Sinti, come tanti altri, guardano le trasmissioni mediaset e – in un momento di campagna furibonda contro di loro e contro i Rom (anche se, ovviamente, la maggior parte di chi fomenta odio non sa nemmeno che esistono delle differenze tra questi due gruppi) – avevano una gran voglia di dire la loro.

Lustago si è preparato tutto il giorno insieme al fratello Mailo Edison Gabrielli, discutendo con gli altri membri della comunità, cercando di mettere insieme un discorso efficace e insieme puntuale, sperando di poter sviluppare le proprie argomentazioni, almeno nella stessa misura in cui questo è premesso ai leghisti che – numerosi – si siedono nelle poltrone degli studi di Quinta colonna.

Il primo collegamento arriva alle 23 circa, dopo due ore di trasmissione, durante la quale una sorridente e lucida Pavlovic Dijana ha cercato almeno di porre un freno al delirio razzista che trasudava da ogni servizio proposto e dal modo stesso in cui la trasmissione era organizzata.

La tesi infatti era semplice e evidente: i Rom portano il degrado, il crimine, la sporcizia. Una massa di falsità difficile da smaltire, contro la quale la razionalità non conta. Non serve a niente dire che tutto quello che i “giornalisti” hanno fatto vedere non è che il risultato delle politiche fallimentari dei “gage” e dei loro governi.

E’ quello che ha cercato di fare, nel poco tempo che gli è stato concesso, Lustago, che ha spiegato: “Ma voi credete veramente che degli esseri umani vogliano vivere in condizioni simili?“.

Un signore.

Molto meno signorile il conduttore, che paternalisticamente risponde: “Come, lei crede?”. E poi: “Ma perchè non fate niente per battervi contro tutto questo, contro il degrado e spiegando agli altri Rom che così non va bene?”. Come se quella contro i campi non fosse una battaglia quotidiana che Rom e Sinti con le loro associazioni combattono quotidianamente.

Poi a Lustago e agli amici del campo di Trento non è più stata data la possibilità di parlare: troppo intelligenti, troppo belli, troppo vere le loro parole. Era chiaro a tutti ieri sera che lo scopo era un altro: aizzare, fomentare odio.

Dopo un pezzo di bravura del “giornalista” di “Quinta colonna” che era a Trento, un servizio nel quale andava a intervistare dei Rom autori di una rapina (il massimo del brivido per certi giornalisti italiani sembra essere quello di arrivare con una telecamera in un accampamento di “zingari”…) è andato invece in onda un altro servizio, intitolato “Allarme rapine violente“.

Nella prima sequenza si vedono quelli che – presumibilmente – sono Rom a bordo di una volante della polizia, che sgommano mentre qualcuno li riprende. Poi si passa a immagini delle forze dell’ordine su rapine, spaccatine ecc.

C’è un problema, però.

Quelle immagini dei rom sulla macchina della polizia sono state girate su un set cinematografico. Già qualche settimana fa il video era girato sui social e subito la sua origine era stata chiarita (ne aveva parlato per esempio “il Messaggero”). Ma naturalmente nel servizio tutto questo non veniva detto: vuoi mettere poter usare delle immagini dei cattivi Rom che hanno rubato addirittura la MACCHINA DELLA POLIZIA? Dov’è lo Stato? Ormai siamo in balia di questi mostri, lo… 0,25% della popolazione del nostro paese ha ormai preso il potere! AIUTO!

Naturalmente il giornalista che ha messo insieme il pezzo non poteva non conoscere l’origine di quel video.

E questo ci porta alla riflessione conclusiva di questa triste storia: questo piccolo particolare è in verità molto significativo, perchè rende evidente – nella manipolazione – la volontà di influenzare l’opinione pubblica in senso razzista e discriminatorio. Questi non sono giornalisti ma seminatori di odio.

Ecco come si costruisce il falso a Rete4.

 

 

Exit mobile version