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Grecia, si dimette Varoufakis #MinisterNoMore

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Dimissioni del ministro delle finanze di Tsipras, Yanis Varoufaki annunciate sul suo blog poche ore dopo la vittoria al referendum. Una mossa per facilitare le trattative o l’annuncio di una svolta conciliante?

di Checchino Antonini

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«Minister No More!», cinguettio su Twitter del ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, per annunciare le sue dimissioni all’indomani della vittoria del «no» al referendum greco sulle proposte dei creditori internazionali. Sarebbe una mossa per facilitare l’intesa. «Subito dopo l’annuncio dei risultati del referendum – spiega sul suo blog – sono stato messo al corrente di una certa preferenza da alcuni partecipanti dell’Eurogruppo e ‘partner’ vari per una mia… ‘assenza’ dalle loro riunioni. Una ragione che il primo ministro ha giudicato potenzialmente utile per lui trovare un accordo. Per questo lascio oggi il Ministero delle Finanze». I canali finanziari la considerano «un’ottima notizia» – è il terrorismo dei creditori, denunciato dallo stesso Varoufakis alla vigilia continui a operare – mentre i commenti continuano a snobbare il valore del referendum greco che è riuscito a intaccare un primato della finanza sulla politica che sembrava intoccabile. Potrebbe essere l’annuncio di una svolta conciliante verso i padroni delle istituzioni europee, che potrebbe vanificare in parte il successo ottenuto?


Per Varoufakis l’esito del referendum di domenica 5 luglio «resterà nella storia come un momento unico in cui una piccola nazione europea si è ribellata alla stretta del debito». Per questo «considero mio dovere aiutare Alexis Tsipras a sfruttare come ritiene opportuno il capitale che il popolo greco ci ha garantito con il referendum di ieri». L’ex ministro ha poi aggiunto che porterà «addosso con orgoglio il disgusto dei creditori» e ha sottolineato che «noi della sinistra sappiamo fare gioco di squadra, senza interessarci ai privilegi delle cariche», per cui «sosterrò appieno il premier Tsipras, il nuovo ministro delle Finanze e il nostro governo». «Lo sforzo sovrumano per onorare il coraggio del popolo della Grecia e il famoso OXI (NO) che i greci hanno donato ai democratici di tutto il mondo, è solo l’inizio».

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