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Parigi, i raid fascisti nel fronte interno della guerra globale

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Aggressione notturma di alcuni militanti del Pcf da parte di una squadra mista lepenisti e membri della Ligue Defense Juive

di Francesco Ruggeri

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Parigi, a otto giorni dagli attentati dell’Isis, una squadra mista di fascisti del Front National e di Ligue Defense Juive, probabilmente, ha aggredito alcuni militanti del Pcf  e della Jeunesse comuniste mentre stacchinavano manifesti islamofobi del Fn in Boulevard Voltaire, a poca distanza dai luoghi degli attentati. E’ accaduto nell’XI arrondissements, tra i quartieri di Belleville e Roquette, simboli della Parigi solidale, accogliente e tollerante. Gli aggressori, che hanno detto di essere della disciolta Ldj, sembravano ossessionati da una kefiah indossata da uno dei giovan comunisti. Gli squadristi hanno adoperato una pistola taser (acronimo di Thomas ASwift’s Electronic Rifle, arma «meno che letale» che fa uso dell’elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. È stata inserita dall’Onu nella lista degli strumenti di tortura. Secondo Amnesty, in pochi anni è stata responsabile di centinaia di morti solo negli Usa) contro tre militanti, tra cui un consigliere comunale dell’11 ° arrondissements.

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Quando è intervenuta la polizia gli squadristi hanno provato ad accusare a loro volta i giovani di sinistra di aver pronunciato insulti antisemiti, che è assolutamente falso, e persino minacciato di sporgere denuncia, tenendo foto dei loro volti.  «Questi attacchi mostrano ancora una volta il vero volto dell’ estrema destra, che usa la violenza per imporre la sua ideologia attraverso il terrore nei nostri quartieri – spiega un comunicato da Parigi – Ingiustamente accusati di antisemitismo, vogliamo nominare queste persone per quello che sono: fascisti. Sosteniamo i nostri compagni ancora colpiti dalla violenza stasera nel 11 ° e chiediamo che le sigle di estrema destra vengano sciolte. In ogni caso, noi non lasceremo le mura di Parigi sporche di discorsi di odio». L’aggressione piomba in un clima surriscaldato dai divieti imposti alle manifestazioni per migranti, clima e contro la violenza delle donne imposte dalla proclamazione dello stato d’eccezione.

Dei lepenisti sappiamo molto in Italia, della LDJ possiamo accennare che trae origine da Abba Ahimer, un ebreo fascistoide, mentore di Benzion Netanyahu, il padre dell’attuale premier dello stato di Israele. E’ dagli insegnamenti di Benzion che Netanyahu, pochi giorni fa, ha tirato fuori la frottola per cui Hitler avrebbe mutuato l’idea del genocidio solo dopo gli insegnamenti di un leader religioso islamico. Spesso, come si legge sul sito dell’Fbi, la Ldj è meno pittoresca e più terroristica. Il medesimo humus culturale in cui è cresciuto l’ebreo che uccise il primo ministro israeliano Rabin. Negli ultimi anni i suoi aderenti sono stati spesso protagonisti di aggressioni contro palestinesi, nordafricani, attivisti di sinistra filo palestinesi e anche contro membri della comunità ebraica inorridito dalla loro violenza.

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