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Verona, la camicia è bianca ma il fascista è lo stesso

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A Verona si concede di nuovo agibilità e visibilità politica ai neofascisti In rete una petizione per lo scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste

d Francesco Ruggeri

forza-nuova

Da un po’ indossano la camicia bianca, in un tentativo di mimetizzazione che imita il doppiopetto dei loro antenati politici: i neofascisti degli anni 70. Ieri, sabato 19 dicembre, i neofascisti di Forza Nuova hanno manifestato nel centro di Verona con il pretesto di una manifestazione contro la Nato e contro la Turchia per una “Europa libera, armata e sovrana”. Protagoniste le “sezioni forzanoviste del Nord Italia”, allietate dal comizio finale di Roberto Fiore “presidente dell’APF e segretario nazionale di Forza Nuova”, dove per APF si intende il partito “paneuropeo” Alliance for Peace and Freedom e per Fiore si intende l’ex terrorista di Terza Posizione, latitante in Inghilterra per sfuggire ai mandati di cattura nell’ambito delle indagini sulla strage di Bologna assieme al defunto Massimo Morsello, con cui nel 1997 fonderà Forza Nuova. I due saranno poi condannati, Fiore a 5 anni e 6 mesi per associazione sovversiva e banda armata, Morsello a 8 anni e 2 mesi.
A Verona, l’attuale segretario locale di Forza Nuova, Luca Castellini, è stato recentemente condannato per l’aggressione compiuta nel 2001 ai danni di alcuni esponenti del Circolo Pink, tra cui Gianni Zardini e Roberto Aere, allora candidato al Senato per Rifondazione comunista. Compare anche tra gli indagati per l’aggressione ad Adel Smith e al suo collaboratore durante una trasmissione di Telenuovo nel gennaio 2003. Nel luglio scorso ad Avesa, durante lo svolgimento delle manifestazioni concomitanti di Lega Nord e Forza Nuova contro l’accoglienza dei profughi, Castellini ha guidato i suoi camerati, con la condiscendenza delle forze dell’ordine, prima in piazza per litigare con i leghisti, poi ai cancelli della tenuta di Costagrande, in cui sono ospitati i richiedenti asilo.

La formazione di estrema destra compare anche nell’avviso di conclusione delle indagini sul favoreggiamento della fuga a Londra di Federico Perini e Nicolò Veneri, in seguito condannati per l’omicidio Tommasoli; gli indagati sono Stefano Torre, Filippo Bodini e Samuele Maffizzoli, tutti vicini a Forza Nuova e agli ultras della famigerata Curva Sud dell’Hellas Verona.
A Verona Forza Nuova gestisce il club “The Firm”, dove, oltre al negozio di merchandising per tifosi “Il Movimento”, si ascoltano concerti delle varie band nazirock e si seguono, ovviamente, le partite della squadra locale; allo stesso indirizzo anche la sede provinciale di FN. Attività che hanno permesso al gruppo neofascista di radicarsi tra i giovani e di infilarsi anche nelle proteste dei “forconi” di un paio d’anni fa, riuscendo persino a organizzare (anonimamente) due cortei studenteschi cittadini. «Evidentemente la disinformazione che ormai dilaga anche sui media non solo a proposito delle gesta dei gruppi neofascisti ma anche e soprattutto sui legami tra questi e personaggi istituzionali – tra cui anche il sindaco Flavio Tosi, da sempre vicino alla destra radicale ma attualmente in fase di “restyling” – ha permesso e permette la strumentalizzazione delle proteste di ignari cittadini», spiega il circolo Pink segnalando la petizione promossa, tra gli altri, da varie sezioni dell’ANPI della Lombardia, dalla FIOM e dai vari osservatori antirazzisti e antifascisti operanti nel territorio del Nord Italia, in cui si chiede ai rappresentanti del governo italiano “l’immediato scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste, da Forza Nuova a Casa Pound […] che traggono ispirazione dal passato ventennio mussoliniano come dal nazismo e che assumono come modelli di riferimento organizzazioni terroristiche e antisemite dello scorso secolo, come la Guardia di Ferro rumena e Le croci frecciate ungheresi”, ricordando che “la stessa Corte di Cassazione, l’8 gennaio 2010 (sentenza 19449 Quinta sezione penale), riguardo Forza nuova, ribadiva la natura «nazifascista» dell’organizzazione”.
Per firmare la petizione

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