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Brexit, il voto dei popoli vale solo se obbedisce a chi comanda

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Brexit, i giornali pro UE festeggiano l’eroina della causa che ha ricusato il voto popolare. I giornali italiani festeggiano soprattutto perché pensano al nostro referendum. Un film già visto col referendum greco

di Giorgio Cremaschi

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Non sono esperto dei meandri costituzionali della Gran Bretagna, paese che non ha neppure una vera costituzione prescrittiva, come invece il nostro e tanti altri. Da profano mi domando però come è possibile che solo ora si riconosca non valido il responso popolare del referendum sulla Brexit e lo si voglia sostituire con quello del parlamento. Lo stesso parlamento che aveva indetto il referendum quando Cameron pensava di vincerlo. Com’è che allora nessuno aveva sollevato obiezioni giuridiche sul fatto che il popolo decidesse direttamente e solo dopo che quello stesso popolo ha votato No alla Unione Europea, i giudici hanno invalidato il voto?

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I giornali pro UE festeggiano l’eroina della causa che ha ricusato il voto popolare, descritta come una solerte moderna imprenditrice. E così chiariscono ancora una volta che per il mondo degli affari e dei mass media, due versioni della stessa cosa, è eroico chi sovverte il voto del popolo, naturalmente solo quando il popolo sbaglia. E il  popolo sbaglia quando vota NO.

Era stato il ministro delle  finanze tedesco a enunciare questa teoria un anno fa, quando il popolo greco aveva respinto con il proprio voto il memorandum che lo affamava. Allora Schauble aveva sostenuto   che il voto greco non contava nulla, perché nessuna regola europea poteva essere rovesciata da un pronunciamento popolare. E con questa affermazione da monarchia assoluta settecentesca, il ministro capo della finanza UE aveva vinto sui greci. Non certo con il voto, ma con il ricatto delle banche.

Ora i giudici britannici la danno vinta un’altra volta al ministro tedesco. Per loro deve decidere il parlamento e  non il popolo, naturalmente quel parlamento che ha una maggioranza diversa, anzi opposta,  a quella del voto popolare.

I giornali italiani festeggiano soprattutto perché pensano al nostro referendum. Pare che il solito Schauble, preceduto da un sfilza di ministri tedeschi ben meno importanti di lui,  si sia proprio oggi pronunciato su di noi: L’Italia voti SÌ alla costituzione di Renzi, o saranno guai. Non va per il sottile il signore, e come felici annunciano i suoi  servi italiani, è già pronto a scatenare lo spread se dovesse vincere il NO

In conclusione nella Unione Europea il voto dei popoli vale solo se è  favorevole a chi comanda. In caso contrario esso viene ignorato e magari pure sbeffeggiato, persino nella nobile Gran Bretagna, culla traballante della democrazia.

“Nun ce vonno sta”, si dice a Roma di coloro che hanno come unica regola sé stessi e la casta economica e politica che comanda in Europa proprio non ci vuole più stare alla democrazia. Per questo non solo dobbiamo votare NO, ma dobbiamo prepararci a difendere quel NO contro i potenti mascalzoni che non vorranno accettarlo.

 

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