Tsipras, l’amico di Israele

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Eletto per opporsi alle politiche di austerità che sta invece implementando, Tsipras ha incontrato Netanyahu a Gerusalemme: “C’è una naturale affinità tra greci e israeliani”. Specie dal punto di vista militare

di Giampaolo Martinotti

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Mentre il premier greco Alexis Tsipras si trovava in visita ufficiale in Israele giungeva la notizia che tra il 21 e il 22 dicembre il parlamento di Atene sarà chiamato al voto per riconoscere lo Stato di Palestina alla presenza del presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas, che sarà ospite nella capitale ellenica proprio in quei giorni. L’annuncio è stato naturalmente accolto con grande soddisfazione e la possibilità di un esito positivo della votazione appare concreta.

Tsipras a Ramallah si è detto preoccupato della mancanza di un processo politico chiaro per quanto riguarda la questione palestinese, confermando che la posizione della Grecia è indipendente dagli sviluppi delle dinamiche bilaterali che la legano a Israele. Nel frattempo il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, responsabile per i crimini di guerra commessi da Israele, ha assicurato che l’economia greca si riprenderà grazie agli enormi sforzi intrapresi evidenziando la sua soddisfazione per gli sviluppi della cooperazione con Atene.

In questo contesto, le dichiarazioni e la tattica di Tsipras lasciano quantomeno perplessi. Il 19 luglio scorso infatti il ministro della difesa Panos Kammenos, fondatore del partito di destra ANEL, firmava a nome del (primo) governo Tsipras un considerevole patto militare con il suo omologo israeliano a Tel Aviv. Per capire la gravità della decisione presa dal governo di Atene è bene sottolineare come solo gli Stati Uniti avessero fino ad allora stipulato un accordo militare di simile portata con Israele. A pochi giorni di distanza dalla discutibile accettazione del “Memorandum of understanding” da parte di Alexis Tsipras, la mutazione politica del suo partito pareva dunque già un dato di fatto.

tsipras e neta

tsipras e kammenosLa storica débâcle del 13 luglio, scaturita dalla firma del pesantissimo accordo con i creditori senza considerare il “no” (oxi) espresso in larga maggioranza dal popolo greco, aveva provocato un’amara rottura all’interno della Syriza, con le dimissioni di Tasos Koronakis, (ex) segretario del partito, la dissoluzione del “Comitato centrale della Gioventù”, le defezioni di deputati del valore di Yanis Varoufakis, Manolis Glezos, Zoe Kostantopoulou e Panagiotis Lafazanis, suscitando notevoli ripercussioni internazionali con il seguente calo di Podemos in Spagna e la fine della controversa esperienza italiana dell’Altra Europa con Tsipras.

Riconfermando lo stesso Kammenos a capo del Ministero della Difesa dopo le ultime elezioni, il “secondo” governo Tsipras rilegittimava a tutti gli effetti il patto militare tra Grecia e Israele in funzione anti-iraniana, importante per la strategia NATO in prospettiva dei futuri conflitti verso est e verso sud, cancellando così definitivamente ogni velleità della “vecchia” Syriza di fare uscire la Grecia proprio dall’Alleanza a guida statunitense. Allo stesso tempo, la violenta repressione e la vile occupazione israeliana ai danni dei palestinesi venivano quasi deltutto dimeticate, con i caccia dello stato sionista autorizzati a esercitarsi liberamente sui cieli delle isole greche.

L’appoggio concreto alle lotte del popolo palestinese sembra davvero storia di altri tempi, al pari di quella coalizione delle forze di sinistra radicale che aveva giustamente esaltato le speranze delle sinistre europee. Dopo l’ultima votazione di novembre sulle nuove misure d’austerità, e la perdita di altri due parlamentari tra cui Gabriel Sakellaridis, (ex) portavoce della Syriza, e la soppressione della Commissione per la Verità sul Debito pubblico greco, rinunciando così all’utilizzo di un forte strumento di rinegoziazione del debito come specificato dall’europdeputata Sofia Sakorafa nella sua lettera aperta, il governo Tsipras con una maggioranza di soli tre seggi in parlamento non può più permettersi altre defezioni.

Alla luce della disastrosa situazione economica e sociale ellenica i rapporti di forza tra Grecia e Israele vanno sicuramente considerati impari, ma il fatto di aver lanciato un progetto comune per la creazione di un forte sistema di difesa-offesa militare ai confini dell’Asia va al di là di ogni gesto o dichiarazione di facciata a riguardo della drammatica questione palestinese. L’opportunismo diplomatico e la profonda crisi d’identità che, da un lato, hanno fatto scendere il governo greco a patti con un regime coloniale e repressivo e, dall’altro, gli fanno tendere la mano verso chi è oppresso dal medesimo regime sono sconcertanti. Oggi, Alexis Tsipras è l’ombra di se stesso.

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5 COMMENTS

  1. Tsipras sta prendendo coscienza , la Grecia prenda le distanze dagli islamisti palestinesi , l’egiziano ARAFAT , famoso fratello musulmano , nipote del nazista gran mufti di gerusalemme , hanno sempre usato il terrorismo islamico . Israele è il terzo stato ebraico nell’ area , mai è esistito uno stato palestinese in palestina , mai è esistito uno stato arabo in palestina , mai è esistito uno stato islamico in Palestina . È storicamente risaputo che il popolo palestinese è una bufola studiata a tavolino dopo il 1964 . Mai è esistita una nazione palestinese , mai una capitale palestinese , mai un economia palestinese , mai una moneta palestinese , mai una lingua palestinese , mai prima del 1967 una traccia storica di un popolo palestinese , ……..mai un piatto tipico palestinese !!!!!! Ma quale popolo , …..si parli di imperialismo religioso , si parli di imperialismo e dominio islamico !

    • Luigi, per scrivere le fesserie che hai scritto tu non serve nemmeno l’impegno. Basta ripetere a pappagallo le scemenze che la propaganda filo israeliana diffonde a iosa .
      E se non sai di cosa parlo, guarda.cosa é successo a trieste pochi giorni fa (pressioni di israele sul comune per fargli ritirare il patrocinio ad un’iniziativa a favore dei palestinesi)…e magari studia qualcosa approfondendo. Per ora sei un po’ capra.

  2. Colonialismo ? ……regno d’Israele , ……regno di Giuda ,……stato d’Israele , questa è la storia della sammaria e giudea . Si discuta dell’imperialismo islamico !

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