21.9 C
Rome
venerdì 19 Aprile 2024
21.9 C
Rome
venerdì 19 Aprile 2024
Homein genereEcco cosa succederà l'8 marzo

Ecco cosa succederà l’8 marzo

8 marzo, come e perché lo sciopero delle donne: «Ci sottrarremo a tutti i lavori produttivi e riproduttivi, retribuiti e non, convinte che la violenza si possa combattere soltanto cambiando radicalmente la cultura che la alimenta»

di Non Una Di Meno – Roma

il-murales-contro-il-femminicidio-dopo-il-restauro-foto-giorgio-benni-2015

Otto mesi fa ci siamo messe in cammino per cambiare tutta la società partendo dal ruolo che è stato assegnato alle donne, che rappresenta la prima forma di oppressione, sfruttamento e discriminazione.

In Italia ogni tre giorni viene uccisa una donna,  mentre le istituzioni rispondono con la chiusura di diversi Centri antiviolenza in tutto il paese: per esempio, nella sola città di Roma da giugno 2016 a oggi, è già stato chiuso un centro su quattro – noi abbiamo raccolto le esigenze di migliaia di donne, femministe e attiviste nei movimenti sociali, che negli anni hanno creato servizi e supportato le donne nei percorsi di autodeterminazione e fuoriuscita dalla violenza.

Lo Sciopero dell’8 marzo è quindi innanzitutto una giornata di mobilitazione contro la violenza maschile sulle donne a livello globale. È una tappa di un percorso iniziato mesi fa che sta producendo la scrittura del primo piano femminista contro la violenza maschile sulle donne, un piano che per la prima volta affronta questo problema in termini strutturali e sistemici: la violenza è una questione culturale e non emergenziale.

Stiamo lavorando a un piano antiviolenza femminista che parte dal basso, una proposta alternativa che arricchisce il processo di trasformazione degli strumenti di contrasto e prevenzione alla violenza contro le donne. Infatti, dal 26 novembre più di duemila donne, provenienti dal mondo della formazione e della  ricerca, dei media, dell’associazionismo e dei movimenti femministi, della giustizia, della sanità e del lavoro, hanno unito competenze e pratiche in un processo autorevole che sta elaborando proposte concrete ed efficaci.

Sappiamo che il governo, in questi giorni, ha indetto dei tavoli di lavoro per finalizzare il prossimo piano nazionale antiviolenza. Auspichiamo che le istituzioni non perdano l’occasione per accogliere e ascoltare la proposta programmatica di tutta la rete Non una di meno. Chiediamo quindi che il tavolo del governo aspetti l’8 marzo, data del protagonismo delle donne verso il Piano Femminista contro la violenza di genere.

Nella giornata dell’8 marzo, fra le varie iniziative, saremo anche sotto la regione Lazio per sottolineare l’inadeguatezza dei bandi che finanziano i centri antiviolenza, bandi mal formulati e mal strutturati, in cui non solo le risorse economiche previste sono pochissime e incerte, ( 66.000 euro per un centro antiviolenza aperto 5 giorni a settimana 12 ore al giorno. E con reperibilità telefonica h24) ma nei quali sono proposte procedure, tempi e azioni che minano la qualità del lavoro che i Cav da anni portano avanti e precarizzano ulteriormente le operatrici che ci lavorano.

Per questo l’8 marzo ci sottrarremo a tutti i lavori produttivi e riproduttivi, retribuiti e non, convinte che la violenza si possa combattere soltanto cambiando radicalmente la cultura che la alimenta.

Ecco la lista degli appuntamenti nella giornata dello SCIOPERO GLOBALE delle donne: dal presidio delle lavoratrici Almaviva alle 8 a Casal Boccone, alla “Piazza della formazione alle differenze” tra Piazza San Cosimato e il MIUR, fino all’appuntamento centrale del corteo dal Colosseo alle ore 17.

#NonUnaDiMeno #LottoMarzo #SiamoMarea

11

Su richiesta di Non Una di Meno a tutte le organizzazioni lo sciopero generale di 24 ore è stato proclamato ufficialmente da diverse realtà del sindacalismo di base.
Questo significa che nelle 24 ore del giorno 8 marzo tutte le lavoratrici del pubblico impiego e del privato possono scioperare perché esiste la copertura sindacale generale.
Puoi farlo anche tu anche se nel tuo luogo di lavoro non ci sono sindacati che appartengono a uno di quelli che hanno indetto lo sciopero e/o indipendentemente dal fatto che tu sia iscritta o meno a un sindacato (per maggiori infoclicca qui sul sito della Commissione di garanzia Sciopero).
La comunicazione dell’astensione arriverà all’azienda direttamente dalla Commissione di Garanzia, dalla Regione o dalla propria associazione datoriale; è comunque possibile, soprattutto per il comparto privato, fornire al datore di lavoro – che neghi di aver ricevuto l’avviso – eventuale copia dell’indizione e articolazione dello sciopero nel proprio settore.
Puoi contattarci per averne copia.
Nel settore sanità e per molte altre categorie che utilizzano la turnazione, la copertura parte dal primo turno della mattina dell’8 Marzo e finisce all’inizio del primo turno della mattina del 9 Marzo; tutte le lavoratrici possono quindi scioperare indipendentemente dal turno cui sono adibite: sia la mattina, il pomeriggio che la notte.
La lavoratrice non è tenuta a dichiarare preventivamente all’azienda la sua adesione allo sciopero, quindi non occorre alcuna comunicazione.

SCIOPERO NEI SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI L. 146/90

La legge 146 del 1990 disciplina il diritto di sciopero per i servizi pubblici essenziali, cioè quelli volti a garantire il diritto alla vita, alla salute, alla libertà, alla libertà di circolazione, all’assistenza e previdenza sociale, all’istruzione e alla libertà di comunicazione. I servizi per cui la legge disciplina tale diritto, quindi, sono molti e diversi tra loro: i più noti – per la loro vicinanza alla vita quotidiana della maggior parte delle persone – sono la sanità, i trasporti pubblici urbani ed extraurbani, l’amministrazione pubblica, le poste, la radio e la televisione pubblica e la scuola; ma devono essere garantiti anche i servizi di raccolta dei rifiuti, l’approvvigionamento di energie, risorse naturali e beni di prima necessità.
In tutti questi ambiti il diritto allo sciopero, quindi, non è assoluto ma relativo alla possibilità di garantire alcuni diritti dei cittadini. Per questo motivo, per tutti i servizi sottoposti a L. 146/90, devono essere previsti i contingenti minimi di personale tramite contrattazione integrativa o accordo sindacato/azienda. È in capo al datore di lavoro il diritto/dovere di individuare le/i dipendenti da inserire nei contingenti minimi e inviare loro entro 5 giorni dalla data dello sciopero la comunicazione di “esonero dallo sciopero” ovvero di recarsi in servizio il giorno dello stesso.
Qualora la dipendente inserita nei contingenti minimi abbia intenzione di scioperare deve inviare entro 24h dal ricevimento dell’ordine di prestare servizio una comunicazione all’azienda della volontà di aderire all’astensione e quindi di essere sostituita.
L’azienda ha, quindi, il dovere di verificare la possibilità di sostituzione della dipendente: solo nel caso tale sostituzione non fosse possibile è ammissibile il rifiuto al diritto. In ogni caso, l’azienda deve comunicare alla dipendente di averla sostituita o meno e quindi che può scioperare o che deve lavorare.
Le aziende che erogano il servizio che lo sciopero potrebbe far venir meno, inoltre, sono obbligate con almeno 5 giorni di anticipo a dare comunicazione all’utenza sulle modalità e sugli orari e i modi dei servizi essenziali garantiti (nel caso dei trasporti pubblici, per esempio, ci sono “fasce protette” in cui i servizi funzionano anche in giorni di sciopero).
Questo vademecum sarà in costante aggiornamento, se hai dei dubbi chiedi e proviamo a rispondere alle tue richieste.
Se nel tuo luogo di lavoro non sono arrivate le info necessarie dai soggetti competenti contattaci e ti facciamo avere i fax e le lettere necessarie per comunicare nel tuo luogo di lavoro privato l’indizione e le modalità dello sciopero.
Ricordati che il diritto allo sciopero è un diritto individuale in capo ad ogni singolo lavoratore e lavoratrice, che è sancito e garantito dalla Costituzione Italiana e il cui esercizio non può essere precluso e/o limitato se non per quanto riguarda le modalità di erogazione dei servizi di pubblica utilità di cui ai paragrafi precedenti.
Per qualsiasi abuso al tuo diritto di scioperare contattaci a questa mail: nonunadimeno@gmail.com
Seguiremo con il supporto anche dei sindacati qualsiasi sopruso verrà riscontrato.
Qui puoi scaricare le singole adesioni di categoria dell’USB:

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento, prego!
Inserisci il tuo nome qui, prego

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ultimi articoli

Alloisio, Flaco Biondini e le partigiane

Il cantautore genovese e in chitarrista storico di Guccini in scena con "Signora Libertà". Con loro il sassofonista Antonio Marangolo

Un’autobiografia danzante

Genova, Chotto Deshm del coreografo Akram Khan chiuderà la decima edizione di Resistere e creare

Il Carro del principe, un viaggio durato 27 secoli

Inaugurata nel museo di Fara Sabina la sala del carro di Eretum. Dalla Sabina alla Danimarca e ritorno

Fotografare per immaginare

Marchionni e Scattolini, itinerari del reportage poetico al museo Ghergo di Montefano

Il malgusto ai tempi del consumo

Food porn, oltre la satira del cibo spazzatura: Andrea Martella torna in scena con Hangar Duchamp