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Electrolux punisce le operaie che hanno scioperato l’8 marzo

#LottoMarzo. All’Electrolux di Solaro 26 lavoratrici e lavoratori hanno ricevuto una illegittima sanzione per non aver lavorato e aver aderito allo sciopero internazionale delle donne dell’8 Marzo

di Francesco Ruggeri

Scioperi di Solidarietà a Milano per le lavoratrici Electrolux Solaro Milano, che per l'adesione allo sciopero dell'8 Marzo sono state sanzionate
Scioperi di Solidarietà a Milano per le lavoratrici Electrolux Solaro Milano, che per l’adesione allo sciopero dell’8 Marzo sono state sanzionate

All’Electrolux di Solaro 26 lavoratrici e lavoratori hanno ricevuto una illegittima lettera di contestazione e successiva sanzione (ammonizione scritta) per non aver lavorato e aver aderito allo sciopero internazionale delle donne dell’8 Marzo. «La RSU di Susegana ribadisce il diritto individuale e collettivo inalienabile ad aderire agli scioperi, condanna l’azienda per l’atto intimidatorio contro i lavoratori in lotta di Solaro a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Bene l’impugnazione e la protesta indetta a condanna della soppraffazione commessa da Electrolux».

Electrolux, come ricorda il collettivo Clash City Workers, vanta numerosi tentativi che nella storia operaia resteranno per sempre impressi: come non ricordare il caso job on call risalente agli anni 2000, quando l’azienda propose il lavoro a chiamata ai suoi dipendenti, (pensate che allora non era nemmeno disciplinato dal diritto del lavoro!)? Oppure quando Electrolux, avanguardia della flessibilità, introdusse il part-time e il lavoro interinale, quando in Italia era quasi una pratica sconosciuta? E infine come non riconoscere a Electrolux il primato della “partecipazione” nelle relazioni industriali, ossia una vera e propria partnership tra padroni e sindacati confederali, modello che è stato replicato nelle grandi aziende del paese a partire dagli anni ’90? Insomma, per la azienda svedese lo Socialdemocrazia si rispetta solo a casa propria, mentre altrove funziona diversamente: si va dallo sciacallaggio sui diritti, al ricatto del lavoro, si gioca sulla pelle del lavoratore, tra ipersfruttamento e minacce di delocalizzazione.

Da uno sguardo in rete, apprendiamo che Electrolux produce frigoriferi ma la stessa fabbrica è una sorta di freezer dove i lavoratori, nel gennaio scorso, sono stati costretti a lavorare a temperature che sfioravano 10 gradi. Un mese dopo sono arrivati in fabbrica gli ispettori del lavoro che sospettavano l’azienda di abusare dello strumento dei contratti di solidarietà e un anno fa, il 26 maggio, il Giudice del lavoro di Pordenone Riccio Cobucci ha emesso una sentenza che ha dato torto all’Electrolux sull’uso arbitrario delle ferie in sostituzione della cassa integrazione.

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