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Stupro di Viterbo, camerati contro la vittima

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Stupro di Viterbo, i due arrestati negano ma i telefonini li inchiodano. Salvini li vuole castrare (chimicamente) ma fa un libro con l’editrice di Casapound

«Scene raccapriccianti», immagini e foto che raccontano una violenza di una «gravità inaudita» nei confronti di una donna incapace di difendersi e una «pervicacia» negli abusi che è indice della «personalità negativa» dei due. Il gip di Viterbo Rita Cialoni, in una decina di pagine di ordinanza, inchioda Francesco Chiricozzi e Riccardo Lecci alle proprie responsabilità, nonostante i due giovanissimi militanti di Casapound da lunedì in carcere con l’accusa di violenza sessuale di gruppo e lesioni aggravate neghino tutto: «è stato un rapporto consenziente». L’analisi dei video trovati sul telefonino di Chiricozzi, almeno 3 di cui uno della durata di circa 7 minuti, e alcune foto, lasciano purtroppo pochi dubbi su quanto avvenuto nel pub ‘Old Manners’ di Viterbo la notte tra l’11 e il 12 aprile. Nei frame si vedono «reiterati abusi», dice infatti il giudice, portati avanti in modo «beffardo e sprezzante» tra risate, minacce e gesti che sono indice di «un mancato controllo degli impulsi» nonostante «lo stato di semi incoscienza in cui si trovava la vittima». Uno stato che, tra l’altro, è evidente già nelle prime immagini registrate: c’è la donna a terra priva di sensi, uno dei due militanti che le solleva il braccio e lo lascia ricadere senza trovare opposizione, prima di iniziare a denudarla e a violentarla. «Riteniamo che gli elementi di prova raccolti siano sufficienti e solidi e questo significa che le attività d’indagine sono state svolte bene» dice il procuratore Paolo Auriemma sottolineando che proprio «l’aggressività» dei due ragazzi e le loro ripetute violenze sono alla base della contestazione del reato di lesioni aggravate oltre a quello di violenza sessuale di gruppo. Il racconto della 36enne, che proprio quella sera aveva conosciuto i due militanti di Casapound in un altro pub, si ferma invece qualche istante prima dell’inizio dei video, quando cade a terra svenuta dopo un violento pugno sull’occhio sinistro. «Si sono presentati e sembravano persone per bene – ha raccontato la donna – Così quando mi hanno proposto di andare in un altro locale a bere mi sono fidata. Una volta all’Old Manners ci siamo seduti ad un tavolo a bere e chiacchierare, poi uno di loro si è alzato ed è andato a prendere altro da bere. Avevo chiesto una birra ma mi hanno portato qualcos’altro. Poco dopo uno di loro mi ha colpita con un pugno sull’occhio e sono svenuta. Poi il buio, non ricordo più nulla. Mi sono svegliata nel mio letto senza sapere come ci sono arrivata».

Forenza: «Chiudere i covi fascisti»

«Due criminali militanti di Casapound sono stati arrestati per violenza sessuale di gruppo su una donna di 36 anni, dopo averla indotta alla ripetuta assunzione di sostanze alcoliche e picchiata – ricorda Eleonora Forenza, eurodeputata di Rifondazione e candidata nella circoscrizione Sud per La Sinistra – gli stessi che scrivevano post razzisti e sessisti, di fronte al silenzio del Ministro del Tweet Matteo Salvini. Casapound è un’organizzazione fascista e porta avanti azioni violente in ragione di quella ideologia con l’obiettivo della ricostituzione del partito fascista, fatto espressamente vietato dalla nostra Carta costituzionale.  In più di un’occasione, anche i giudici hanno affermato la pericolosità del gruppo di Casapound e delle sedi ad esso connesse, usate come basi per azioni di violenza politica. Dati gli ulteriori fatti a conferma, ribadiamo la necessità di chiudere tutte le sedi di Casapound per rispetto della Costituzione e per esplicita richiesta del Parlamento europeo tramite risoluzione, di cui io stessa sono stata prima promotrice, approvata lo scorso 25 ottobre, che chiede espressamente di sciogliere i gruppi fascisti».

Gli indagati negano

Durante l’interrogatorio di garanzia Chiricozzi e Lecci hanno negato tutto e per due ore e mezza davanti al Gip hanno sostenuto che si sia trattato di un rapporto consenziente e che, al massimo, «hanno valutato in maniera errata una situazione». Una linea difensiva difficile da sostenere proprio per la presenza dei filmati e che però Casapound Viterbo sposa, nonostante i leader nazionali abbiano già espulso il consigliere di Vallerano: «confidiamo nelle prove in mano agli avvocati le quali, ne siamo certi, scagioneranno i nostri ragazzi e non intendiamo partecipare alla gogna mediatica». All’uscita del tribunale, i loro legali Giovanni Labate, Marco Mazzatosta e Domenico Gorziglia la ricostruiscono così: «Hanno fornito una versione dei fatti in parte divergente da quella della persona offesa, che è generica e confusa. Sono ragazzi che hanno avuto un rapporto e ritengono che sia consenziente, sulla base di una serie di elementi che non vi possiamo dire». In ogni caso, aggiungono, «non sono i mostri che vengono descritti ma ragazzi di 20 anni che si sono visti crollare il mondo addosso, sono molto provati e sotto choc». «Ma quale rapporto consenziente – replica l’avvocato della donna Franco Taurchini – spiegatemi allora come fa ad essere piena di lividi e con un occhio nero. La verità è che l’hanno massacrata, ha preso un sacco di botte ed è svenuta». E poi è arrivata la violenza, dice il gip, e quelle scene raccapriccianti.

La schizofrenia della Lega

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La Lega di Salvini, di fronte a questa vicenda, è protagonista di una schizofrenia politica inquietante: da un lato è pronta a passare il week end a raccogliere firme per la castrazione chimica, dall’altro il suo “capitano” sta per andare in libreria con un libro pubblicato dalla casa editrice di Casapound.

Lo aveva già detto ieri, dopo che la polizia ha arrestato un consigliere di Casapound della provincia di Viterbo che ha stuprato una donna insieme a un altro militante di Cpi. E oggi lo ha ripetuto e ha rilanciato, dopo l’ennesima violenza sessuale che un uomo ha inflitto alla sua ex filmando e inviando agli amici il video dello stupro. Il vicepremier Matteo Salvini ha annunciato che «sabato e domenica in tutte le piazze d’Italia la Lega raccoglierà firme a sostegno della sua proposta di Legge per introdurre la castrazione chimica (oltre al carcere) per curare pedofili e stupratori», perché «il carcere non basta». Una proposta rilanciata già ieri dalla stessa Casapound che deve gestire uno dei capitoli più imbarazzanti della sua parabola, e dalla leader di Fdi Giorgia Meloni, ma che non trova i pareri favorevoli di Pd e Forza Italia, soprattutto dell’alleato di governo, il M5s. A dare man forte al capitano il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, l’integralista cattolico che ha voluto a Verona il congresso mondiale della famiglia: «Pensiamo che debbano essere messe in campo tutte le misure utili affinché chi si è macchiato di crimini così orrendi non possa più nuocere». Il senatore leghista Roberto Calderoli rivendica di aver presentato la proposta in tutte le ultime cinque legislature, senza mai riuscire a farla votare dal Parlamento: «Una misura punitiva ma anche un deterrente per impedire recidive e mandare un chiaro messaggio a tutti i criminali consapevoli che tanto per uno stupro al massimo si viene condannati a quattro anni che poi tra sconti e misure alternative diventano due». Sulla stessa linea il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, secondo firmatario della proposta di legge. La raccolta delle firme non è che un’altra tappa della campagna elettorale di Salvini che si guarda bene dal consederare misure come il potenziamento dei centri antiviolenza, il contrasto della mentalità maschilista.

Casapound editrice di Salvini?

Il libro di Salvini, invece, vede lo statista in copertina con sguardo fermo, mascella volitiva in primo piano, “Io sono Matteo Salvini – Intervista allo specchio”, di Chiara Giannini, prefazione di Maurizio Belpietro, Altaforte Edizioni,  editrice de Il Primato Nazionale, rotocalco della tartaruga ottagonale, vuole essere il punto di riferimento per la diffusione di una cultura identitaria e non allineata che ha già in catalogo titoli come “Il cinema tedesco del Terzo Reich – Leni Riefenstahl”, “Diario di uno squadrista toscano”. ‘Ezra Pound e la musica”; “Benito Mussolini – La mia guerra”. Il ministro degli Interni della Repubblica Italiana che pubblica un libro autobiografico con una casa editrice dichiaratamente neofascista. Dall’ufficio stampa del ministro si limitano a far notare che «Salvini non ha scritto alcun libro (ha semplicemente rilasciato una lunga intervista alla giornalista Chiara Giannini) e non ha firmato contratti o accordi con la casa editrice indipendente liberamente scelta dall’autrice. Tra i promotori della casa editrice anche Francesco Polacchi, che ha lanciato la linea d’abbigliamento Pivert, anch’essa associata a CasaPound. E in passato ha suscitato polemiche una foto di Salvini allo stadio con indosso proprio un giubbotto col brand squadrista (del Terzo millennio).

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