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Facebook come Salvini: guai a dire 40 milioni!

Non solo Salvini, anche Mark Zuckerberg censura chi cita i 49 milioni. La disavventura di una pagina satirica curata da Marco Minelli

Il 15 Luglio 2019 l’account facebook dallo psicologo Marco Minelli, gestore della pagina satirica enigmistica 101 Anagrammi Zen, è stato bloccato per trenta giorni. L’enigmista aveva pubblicato un anagramma continuativo di Raffaele Ciardullo che recita:

MAIALI! NON TROVAN QUEI —> QUARANTANOVE MILIONI

Si tratta di un anagramma notevole poiché prima di Ciardullo, nessuno tra i 70 enigmisti della redazione era riuscito ad anagrammare in maniera efficace ed attinente la frase “Quarantanove milioni”. La censura di Facebook è un atto grave, se pensiamo a quanti insulti,  minacce, calunnie e fake news vengono invece tollerati dai censori di Mark Zuckerberg.

101 anagrammi zen – a cui va la totale solidarietà di Popoff – è un tentativo di utilizzare l’enigmistica classica per un discorso interdisciplinare che coinvolge psicologia, cinematograa, costume e politica. In molti psicologi, a cominciare da Jacques
Lacan hanno dato molta importanza ai calembour, siano essi anagrammi, palindromi o crittogra e Marco Minelli ha focalizzato la sua attenzione sugli anagrammi, ricavandone una piccola antologia e cercando di afferrare i nessi che si nascondono nell’esatto rimescolamento di lettere tra coppie o triadi di parole.  Tutto ciò, a un certo punto, è stato anche raccolto in volume.

Correva l’anno 2014 quando Marco Minelli, Nelli per gli enigmisti italiani, fondava una pagina facebook che avrebbe dovuto pubblicizzare il suo libro in uscita per l’editrice Psiconline, ma presto la faccenda ha preso una piega completamente diversa; con l’arrivo di altri enigmisti, Moro Cinese, Efeso, Lemmi, Cartesio, Spoon Down, la pagina facebook 101 Anagrammi Zen diventò presto una sorta di strano quotidiano d’informazione, un vero e proprio giornale che si esprime solo per anagrammi. Oggi questo singolare “giornale” è curato da circa settanta enigmisti; di essi il nucleo fondante è costituito dai cultori della rivista La Sibilla, un bimestrale di culto, riservato ai soli abbonati, diretto da Guido Iazzetta, redattore della Settimana Enigmistica che da decenni cura “Il Bersaglio” e le pagine di classica. Ma per i solutori, La Sibilla è molto più difficile della SE, non contiene cruciverba, ma solo giochi in versi, rebus, crittografie e frasi bisenso; gli abbonati si sfidano giocosamente con campionati autori e gare solutori. Tra i cultori della Sibilla, tra gli abbonati, figurano diversi personaggi noti, appartenenti soprattutto al mondo della musica: da Roberto Vecchioni, molto prolifico soprattutto con crittografie e frasi bisenso, che pubblica con lo pseudonimo Sergente York a Mina, appassionata di rebus; da Paolo Conte a Francesco Guccini, fino al rapper Frankie Hi-Nrg, discontinuo come autore, ma ottimo solutore ed ispirato dai giochi della Sibilla anche come paroliere. 
Intorno alla pagina facebook si raduneranno decine e decine tra i migliori enigmisti italiani e in cinque anni avrà conquistato più di trentamila followers. Nel collettivo degli enigmisti vigono poche regole e molta allegria, pertanto un anagramma viene pubblicato sulla pagina, purché raggiunga un quorum di gradimento tra gli enigmisti stessi; non vi è alcuna autocensura, pertanto vengono pubblicati anagrammi piuttosto “osé”, basti pensare a “Clitoride + Fica = Ficcare il dito”, per non parlare delle onomanzie, ovvero degli anagrammi onomastici che si compongono utilizzando soltanto le lettere dei nomi e dei cognomi, come per esempio l’ex calciatore David Ginola che diventa “Vagina dildo” per non parlare dei politici che generano anagrammi grotteschi e volgarissimi come Lucio Malan = “L’ama in culo” o Leoluca Orlando = “Lo adora nel culo”, per non parlare di Matteo Salvini, le cui lettere sono talmente prolifiche da scatenare un vera e propria raffica di anagrammi: “Temi l’invasato = Veto anti-Islam = Vile? Sì, ma tanto! = ‘Sto maiale in TV = Voti st’animale? = Via smettila, no?” 
E allora quelli del collettivo che fanno il lavoro sporco: Fragio, Beauty and the Beast, Emilians e lo stesso Nelli hanno dovuto presto fare i conti con censure ed account sospesi. C’è da dire però che la soglia di tolleranza dei poliziotti facebookiani si è clamorosamente abbassata dopo l’avvento del governo casaleggio-leghista e associati: la povera Elisa (Beauty and the Beast) si è trovata l’account sospeso dopo un innocente Stati Uniti = Tutti Asini, mentre Fragio si è visto censurare l’anagramma del tormentone “E allora il PD?” = Lode al pirla, fino all’ultimo caso, il più clamoroso, quando il 15 Luglio scorso Nelli si è trovato l’account sospeso per trenta giorni dopo aver pubblicato l’anagramma continuativo: “Maiali! Non trovan quei —> quarantanove milioni”.

1 COMMENTO

  1. Dopo una settimana, facebook si scusa con 101 Anagrammi Zen per “l’errore” del suo poliziotto leghista. A noi non resta che ringraziare Checchino Antonini, la Redazione di Popoff e tutti i bloggers che ci sono stati solidali.

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