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La Merkel a Tsipras: «Licenzia Varoufakis»

Manovre di Berlino, respinte dal governo Syriza,  per liberarsi del ministro dell’Economia greco. Venerdì le misure per alzare le pensioni. Incontro Tsipras-Theodorakis

da Atene, Elena Sirianni

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Il governo tedesco e la cancelliera Merkel non gradiscono Yannis Varoufakis e lo considerano un ostacolo nelle trattative fra Grecia e partners europei. Funzionari tedeschi vicini al ministro Schäuble hanno contattato diplomatici Greci a Bruxelles per far presente che Berlino gradirebbe una sostituzione di Varoufakis. Un ministro greco che ha ricevuto la richiesta tedesca attraverso un diplomatico ha risposto seccamente: “ Spero abbiate restituito al mittente questa offesa arrecata al nostro paese”. La stessa richiesta, dopo l’Eurogroup, è stata fatta dall’ambasciatore tedesco ad Atene a un ministro del governo Tsipras, ricevendo la risposta: “la Grecia è un paese europeo indipendente e la composizione del suo governo è di sua esclusiva competenza. La prego di rimanere sui temi della collaborazione che appartengono al suo ruolo di diplomatico”».

Intanto, la migliore risposta a chi l’accusa di aver ceduto alla troika, Syriza la sta dando nei fatti. Come annunciato ieri sera va avanti col programma di Salonicco e mantiene come sua priorità la soluzione della crisi umanitaria e il ripristino dei diritti.
Entro venerdì prossimo (27/2) il ministero della Solidarietà Sociale farà pervenire alla segreteria del governo le disposizioni che annullano la riduzione delle pensioni integrative. Lo ha dichiarato il viceministro per la Solidarietà Sociale Dimitris Stratoulis al canale televiso Mega.
Alla domanda se tale iniziativa possa essere giudicata unilaterale dai partners, il viceministro ha sottolineato che “non viviamo continuamente nell’ansia che le nostre azioni siano considerate unilaterali se si tratta di problemi di sopravvivenza del popolo greco”.
Ha spiegato inoltre che il testo che verrà presentato avrà la forma giuridica più appropriata per impedire la riduzione delle pensioni integrative. Esistono già le risorse per la copertura di spesa. Il viceministro ha indicato fra l’altro le entrate dell’IKA (Istituto di Previdenza Sociale) che sono state di 958 milioni di euro per il mese di gennaio e si prevede sfioreranno il miliardo nel mese di febbraio». b981a6a7-f900-4a3b-b87c-f831c6eee060

Stamattina, per mezz’ora oggi, Alexis Tsipras e Mikis Theodorakis si sono incontrati nella casa del compositore. “Tu sei un guerriero e da vecchio guerriero sai che in battaglia c’è bisogno di strategia e di cervello”, ha detto il primo ministro. E Theodorakis gli ha risposto: “Tu sei il primo ministro del paese ed esprimi la volontà del popolo greco. Di questo non può dubitare nessuno”.

In questo dialogo avvenuto all’inizio dell’incontro davanti alle telecamere, Alexis Tsipras ha sottolineato l’ampia unità nazionale che si è creata nel paese all’indomani delle elezione del nuovo governo.

“Non dobbiamo cadere nella trappola dell’avversario, dobbiamo fare anche qualche “finta”. L’arma più importante che abbiamo è la grande unità popolare nazionale. Quello che si è creato non me lo aspettavo” ha detto il primo ministro, mentre Mikis Theodorakis ha sottolineato l’importanza di un governo di Sinistra, col sigillo del Parlamento e una grande legittimità internazionale.

“Tu sei il primo ministro del paese ed esprimi la volontà del popolo greco, nessuno può dubitarne. Questo ha dato una scossa alla gente, perché la gente capisce, si è resa conto che siamo molto vicini alla soluzione del problema. E quello che ho detto ieri – l’altro ieri, che dobbiamo avere la forza di dire “ochi” (no) a chi ci dice “nein”, non è una semplice affermazione… ne discuteremo dentro. È più fattibile adesso di qualsiasi altra volta, siamo molto vicini”, ha detto Mikis Theodorakis.

“Ci vuole la giusta strategia” ha risposto Alexis Tsipras.

L’incontro ha avuto luogo in seguito alla lettera di Manolis Glezos e dopo una telefonata di congratulazioni di Alexis Tsipras a Mikis Theodorakis per l’articolo da lui scritto sulla sua pagina ufficiale, in cui il grande compositore invita i quadri dirigenti di Syriza a trovare la forza di dire “anche adesso No al NEIN di Schäuble”. Manolis Glezos, eurodeputato di Syriza, novantunenne, è l’eroe che, a soli diciotto anni, nel 41, si arrampicò sul Partenone per ammainare la bandiera dell’invasore nazista. Negli anni delle proteste di massa contro i memorandum lo ritroveremo negli scontri con la polizia al servizio dei governi del Pasok e di Samaras.

L’altroieri, Glezos, aveva scritto questa lettera: Manolis-Glezos

Rinominare la Troika come istituzioni, il Memorandum come accordo e i creditori come partner è come battezzare la carne in pesce, non cambia la sostanza.

Nessuno, naturalmente, può cambiare il voto del popolo greco alle elezioni del 25 gennaio 2015.

La gente ha votato per quello che Syriza ha promesso: cancellare lo stato di austerità, che non è solo una strategia dell’oligarchia tedesca e di altri finanziatori dei paesi Ue ma è anche la strategia dell’oligarchia greca.

Cancellare i memorandum e la Troika e abolire tutte le leggi di austerità. Il giorno dopo le elezioni avremmo abolito per legge la Troika e le sue conseguenze.

A un mese dal voto quella promessa non è ancora stata tradotta in pratica.

E’ un peccato ma è anche una vergogna.

Da parte mia, mi scuso con il popolo greco perché ho contribuito a questa illusione.

Ma, prima che il male prosegua.

Prima che sia troppo tardi, noi dobbiamo reagire.

Compagni, amici e sostenitori di Syriza, a tutti i livelli delle varie organizzazioni, devono decidere con riunioni straordinarie se accettare o no questa situazione.

Alcuni sostengono che in un negoziato bisogna anche ritirare qualcosa.

Primo, tra oppressori e oppressi non può esserci nessun compromesso, tra lo schiavo e l’occupante l’unica soluzione è la libertà.

Ma anche se accettassimo questa assurdità, le concessioni già fatte dai precedenti governi in termini di disoccupazione, austerità, povertà, suicidi sono andate oltre ogni limite.

 

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