Brasile, la protesta al Mondiale corre sui muri

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Un murale dipinto dall'artista di strada Paulo Ito all'entrata di una scuola pubblica di San Paolo

«Esprimere i sentimenti di un Paese» attraverso l’arte, la cultura. Nelle città brasiliane il popolo fa sentire la sua rabbia anche grazie ai murales.

«Serve cibo non calcio». Chi ha dipinto il murale vicino a una scuola di San Paolo non avrebbe potuto essere più esplicito. «È un bel modo per esprimere i sentimenti della gente e i problemi di un Paese. Visto che il governo non vuole che si sappiano certe cose, forse per vergogna, abbiamo deciso di mostrarle noi, di esibirle al pubblico, nella speranza di essere presi sul serio. Sarebbe ora», ha spiegato l’artista di graffiti Paulo Ito.

Anche Popoff crede che l’arte possa essere uno strumento efficace e potente per esprimere rabbia e malcontento, e per rivendicare istanze sociali. E così, abbiamo deciso di mostrarvi una galleria di murales apparsi in diverse città brasiliane. Eccola.

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