20.4 C
Rome
giovedì, Novembre 7, 2024
20.4 C
Rome
giovedì, Novembre 7, 2024
HomecultureIl meraviglioso mondo degli Hunza

Il meraviglioso mondo degli Hunza

Non sappiamo dove finisca la realtà e inizi la favola del popolo dalla lunga vita, nei primati di longevità umana non c’è traccia degli Hunza, ma anche se fosse è una bella favola. E Popoff ve la vuole raccontare.

di Marina Zenobio

La valle dell’Hunza prende il nome dall’omonimo fiume, si trova nel Pakistan del nord, a 2.438 metri di altitudine e si estende per circa 7.900 chilometri quadrati. E’ un luogo fantastico, reso quasi magico dai colori delle stagioni che si riflettono sulla valle e su i suoi maestosi rilievi. Ma è conosciuta anche per un’altra caratteristica: i suoi abitanti vivono fino a 110-120 anni, raramente si ammalano e, nonostante il passar del tempo, mantengono un aspetto piuttosto giovane anche ad età avanzata.

Sono diversi rispetto alle popolazioni vicine per diversi aspetti: fisicamente gli Hunza somigliano agli europei, parlano una lingua propria – il burushaski – che non somiglia a nessun altro idioma al mondo, e professano il credo ismaelita.

Ovviamente ciò che affascina di questo piccolo popolo che vive tra i massicci montagnosi del nord del Pakistan, sono i racconti sulla loro straordinaria capacità di mantenersi giovani e in salute. Fanno il bagno in acque gelide anche fino a 15 gradi sotto zero, fanno attività sportive fino a cent’anni, le donne a 40 anni sembrano adolescenti e a 65 sono ancora in grado di dare alla luce figli; in estate mangiano frutta e verdure crude, in inverno albicocche secche, germogli di grano e formaggio di pecora.

Fu il medico scozzese Robert McCarrison a scoprire, nei lontani anni ’30, la “valle felice”, e registrò che mangiavano pochissime proteine: 1933 calorie diarie, che comprendevano 50 grammi di proteine, 36 grammi di grassi e 365 grammi di carboidrati.

A distanza di svariati decenni le abitudini alimentari degli Hunza non sembrano cambiate: la carne è quasi assente dalla dieta e si nutrono soprattutto dei cereali da loro più coltivati come frumento, orzo e grano saraceno, di patate e frutta come albicocche e mele, nocciole, eppoi di burro, yogurt e derivati del latte di pecora. Per quanto riguarda l’acqua, la loro unica fonte discende dal ghiacciaio Altar. Ma non disdegnano, ogni tanto, un po’ di alcol, bevendo elisir ottenuti dalle more di gelso o dalla distillazione del succo fermentato di albicocche.

La conclusione è dunque che sia proprio la dieta il fattore principale della longevità di questo popolo. Un esempio è dato dalle popolazioni vicine, che vivono alle stesse condizioni climatiche ma non rispettando lo stesso regime alimentare e che hanno una speranza di vita due volte inferiore.

Non sappiamo dove finisca la realtà e inizi la favola del popolo che non invecchia, nei primati di longevità umana non c’è traccia degli Hunza, ma anche se fosse è una bella favola.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ultimi articoli

Compri tonno, mangi mercurio

Un rapporto rivela che ce n'è troppo e in ogni scatoletta perché la "soglia accettabile" la impone la lobby della pesca 

Luca Casarini: il “noi” al tempo di Trump. Un dibattito necessario

Una riflessione a caldo dopo l'esito delle presidenziali Usa. Un dibattito necessario che deve essere necessariamente lungo [Luca Casarini]

Ma Donald Trump è un fascista?

Il dibattito sulla natura del trumpismo è ricco ma è impossibile minimizzare la deriva estremista del MAGA [Fabien Escalona]

Trump-Harris: fascismo o impero

Una valanga suprematista o la continuazione di un impero neoliberale malato. Questo il dilemma negli Usa [Mathieu Magnaudeix]

I neri voteranno per Harris: il problema sono i maschi bianchi

Perché i media parlano così tanto di una frazione di uomini neri quando più del 60% dei bianchi voterà per Trump? [Elie Mystal]