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Il mondo di mezzo sgombera Scup

 “E’ tutto collegato a Best House Rom – spiega Mancuso – sedicente centro di accoglienza che ospita rom costretti a vivere in condizioni inaccettabili e invivibili, e assegnato da Angelo Scozzafava, indiziato per associazione mafiosa”

di Isabella Borghese

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Teatro Valle Occupato, Nuovo Cinema America, Rialto, Corto Circuito. E’ un ripetersi infelice quello che sta avvenendo nella capitale per la vita sociale e culturale dei suoi stessi cittadini; e oggi dopo i su citati, è stato il momento di Scup (sport e cultura popolare): alle 7:00 per l’immobile occupato sgombero e demolizione, richiesto dalla proprietà, con le forze dell’ordine. Da subito ruspe in azione per rendere inagibile la struttura.

Una storia differente per alcune caratteristiche, ma identica all’agire che lo scorso anno è stato per l’Hertz e l’occupazione di via delle Acacie: demolire per rendere inaccessibile. Scup, con i suoi attivisti e numerosi sostenitori provenienti da altri centri sociali, tra cui lo stesso Corto circuito per cui ieri si erano visti i sigilli, sono lì davanti da stamattina per dire “No allo sgombero” e per ricordare: “Noi costruiamo, voi distruggete”.

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“Era uno stabile pubblico Scup – ricorda Bartolo Mancuso, di Scup, in conferenza stampa. – Berlusconi l’ha dismesso e con un meccanismo di scatole cinesi è arrivato nelle mani di una società immobiliare, senza dipendenti, inattiva, di proprietà di due ottantenni”.

Era infatti il maggio del 2010 quando il FIP ha venduto lo stabile di via Nola, 5 alla società immobiliare F&F, che avrebbe aperto i battenti esattamente al momento dell’acquisto. I due soci proprietari risultano essere Fernando Morelli di 83 anni e Fiorella Pagliuca di 76 anni, che hanno conferito rispettivamente un capitale sociale di 5.000 euro. La società avrebbe un attivo di 10.000 euro e debiti pari a 4.829.345 euro. Ma non è tutto.

 

Lo sgombero di oggi nello stabile di San Giovanni sembrerebbe avere a che fare con una situazione ben più complessa. “E’ tutto collegato a Best House Rom – spiega Mancuso – sedicente centro di accoglienza che ospita rom costretti a vivere in condizioni inaccettabili e invivibili, assegnato da Angelo Scozzafava, indiziato per associazione mafiosa”. Perché collegato a Scup? “Sono gli stessi veri proprietari”. Ecco l’impiccio e gli attivisti di Scup e i loro sostenitori non ci stanno.

“C’è una gestione dell’amministrazione sorniona – ribadisce Mancuso. – Best House Rom è aperto nonostante tutto. Scup, invece, è stato sgomberato. Abbiamo sempre chiesto all’amministrazione di prendere posizione – aggiunge Mancuso. – Abbiamo avuto una mozione del municipio, del comune, un comunicato dei capi gruppo maggioranza, tavoli con assessori, con il vice sindaco Nieri. “Bravi!”, ci hanno sempre detto. Noi c’eravamo con la volontà unica di costruire un tavolo per valorizzare questo posto. E’ finita così”.

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La priorità, a quanto pare, oggi, in questa città è stato sgomberare questo posto, davanti all’indignazione di tutti i presenti.

Scup univa professionalità ed esperienza dell’occupazione, aveva messo in piedi una palestra, una biblioteca, una cucina, uno spazio bimbi. Era punto di riferimento dove riconoscersi e valorizzarsi. Ma, come ha detto anche Mancuso: “E’ un luogo a servizio dei movimenti, di tutti, anche di chi ha idee differenti da Scup stesso.

E’ uno spazio dove organizzarsi per realizzare manifestazioni e assemblee. Il primo appuntamento è stare qui. Dopo il pranzo proseguiremo e verso le 18,00 ci sarà un’assemblea”. Da una parte ruspe che abbattono, dall’altra attivisti e solidali questa mattina hanno “spostato” Scup proprio di fronte all’edificio, su strada. Gli striscioni sono chiari: “Noi costruiamo, voi distruggete”. 

Tra gli altri presenti, questa mattina, una parlamentare di Sel, Unione Inquilini Roma, Sinistra Anticapitalista, Sandro Medici, Antonella Sotgia, Action, Astra, Corto Circuito, Esc, Communia. Fino a stasera Scup sarà in strada, davanti al “suo” edificio.

La testimonianza video di Giuliano, di Scup

 

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