Noto per le accuse di corruzione rivolte a politici e amministratori pubblici, Gleydson Carvalho è stato ucciso mentre conduceva il suo programma
di Giuseppe Bozzo
Tre colpi di pistola durante l’intermezzo musicale, e Gleydson Carvalho, giornalista radiofonico brasiliano, è morto in diretta. Gli assassini, due uomini non ancora identificati, sono entrati negli studi di Radio Libertade Fm, e dopo aver intimato al tecnico del suono di ripararsi sotto il tavolo hanno sparato al giornalista, per poi fuggire a bordo di una moto.
Gleydson Carvalho era noto per le accuse di corruzione rivolte più volte a politici e amministratori pubblici di Martinopole e del Litoral de Camocim e Acaraú, microregione compresa nello Stato di Ceara. Considerazioni queste che stanno portando gli inquirenti a seguire il movente politico. Secondo quanto dichiarato da Autran Santos, amico del giornalista, nelle ultime settimane Carvalho aveva ricevuto diverse minacce, anche nel corso delle dirette del suo programma radiofonico. “Mi parlava costantemente della minacce, ma diceva che non lo preoccupavano. Le più gravi avevano a che fare con la politica – ha proseguito nel racconto – Diceva che si era fatto dei nemici a causa delle accuse che aveva mosso”.
L’omicidio di Carvalho si inserisce in un clima di forte preoccupazione per i frequenti attentati contro i giornalisti. Il 19 maggio scorso era stato ucciso Evany Josè Metzker, giornalista 67 anni torturato e decapitato nella zona rurale di Padre Paraiso. Per l’omicidio di Metzker, noto in Brasile per i suoi reportage contro lo spaccio di droga e la pedofilia nel sud del Paese, le indagini si stanno concentrando sui gruppi di narcos che controllano la zona. Già da tempo la National Newspaper Association denuncia il “clima di impunità” all’interno del quale vivono figure che di frequente si rendono protagonisti di minacce e violenze contro la stampa. Una scia di sangue che in Brasile non ha mai smesso di scorrere, portando il paese ai primi posti per quanto riguarda i limiti “informali” alla libertà di stampa – monopolio di grandi gruppi conservatori – e giornalisti uccisi.